quindici

1.2K 43 0
                                    












Jungkook's POV

Feci un tiro profondo dalla mia sigaretta, i miei occhi passavano velocemente sul foglio che stringevo tra le mani. Sorrisi, vittorioso, questa situazione mi piaceva davvero tanto. Era così bello avere il potere, sapere che nessuno era al sicuro perché avrei potuto attaccarli da un momento all'altro.

Mi leccai le labbra e poi mi diressi verso la porta di ingresso. Uscii dalla casa, richiusi piano la porta
a chiave, rimettendola sotto il tappeto.

Mi voltai ancora verso la casa di Y/N. La mia Luna non sa cosa l'aspetta.

Y/n's POV

Quella mattina mi svegliai e mi senti molto più leggera, quasi come se un peso fosse stato tolto dal
mio petto. Jungkook non si era più fatto sentire, non potevo dire di essere triste, ma non ero neanche così tanto felice come mi aspettavo.

A distrarmi da miei pensieri, fu mio padre che entrò in camera mia, arrabbiato.

-Che succede?

-Che succede? Mi chiedi che succede? Davvero?- si, era molto arrabbiato.
-Ero in negozio, poi arrivano questi due ragazzi che iniziano a fissarmi. Pensavo che volessero rapinarmi o cose simili, ho detto a loro dove si trovavano i soldi e a quel punto sai cosa mi disse uno dei due? Mi disse "Zio, nessuno sarebbe tanto stupido. Sei il suocero dell'Alfa, nessuno ti farebbe mai del male."
Quindi Y/N, perché non mi dici che succede?

Oh no.

-Mi dispiace papà, ma ti assicuro che adesso è tutto risolto. Va tutto bene.

-Non è quello che ti ho chiesto. Devo sapere tutto.

-I ed i ragazzi abbiamo fatto delle ricerche su Seoul prima che ci trasferissimo, abbiamo scoperto
che c'era qualcuno che comandava tutto qui. Loro lo chiamano l'Alfa, forse per quel tatuaggio al
collo.

-Perché? E come lo conosci?

- È venuto fuori casa nostra alcuni giorni fa, mi ha detto che ti avrebbe lasciato in pace se avessi
passato del tempo con lui.

-E tu hai accettato?

-Papà, minacciava di farti del male, dovevo farlo.

-Y/N, so prendermi cura di me stesso. Non c'era bisogno che tu...facessi—

-Non sono la sua prostituta personale, non abbiamo fatto niente, papà.

-Ti sei messa in pericolo, non so immaginare cosa avrebbe potuto farti quel ragazzo.

-Se l'avessi fatto tu, io non avrei voce in capitolo.

-Perché tu sei mia figlia, Y/N. Io devo prendermi cura di te, non mi perdonerei mai se ti accadesse
qualcosa. Non posso perdere anche te.

-E io non posso perdere anche te, papà. Ti prendi cura di me da 19 anni, almeno per una volta
volevo prendermi cura di te.

Mi strinse in un abbraccio, ma mi staccai dopo poco. Presi il mio zaino e uscii di casa.
Mentre camminavo una macchina alle mie spalle rallentò leggermente. Mi feci di lato per permettere al guidatore di sorpassare, ma non lo fece, suonò il clacson alle mie spalle. Mi voltai di scatto e la
sensazione di paura sparì del tutto quando vidi chi guidava. Erano semplicemente Rosé, Lisa e
Lucas.

-Vuoi un passaggio?- chiese il ragazzo, con un piccolo sorriso. Li guardai confusa, possibile
sappiano di Jungkook?

-Forza, torna a vivere.- disse Lisa con un piccolo sorriso incoraggiante

Sorrisi, poi aprii lo sportello della macchina ed entrai. Stavano ascoltando una canzone alla radio.
Rosé rimise in moto la macchina, mentre Lisa rialzava il volume della radio.

-Allora, come va?.- chiese Lucas

-Già lo sapete eh?- dissi

-Già, le voci girano in fretta- disse lui con un'alzata di spalle.

-Non dovete farlo per forza, capisco perché vi siete
allontanati.

-Tu ci piaci davvero Y/N, ma 'Alfa è pur sempre l'Alfa e sappiamo tutti di non dover...di non dover
avvicinarci al suo territorio.

Sospirai. Se prima ero "il territorio dell'Alfa" adesso tutti mi avrebbero ricordato come "l'ex
territorio dell'Alfa". Non so quale dei due fosse peggio.

-Hey, adesso ci siamo noi. Ci prenderemo cura di te, non hai più niente da temere.- disse Rosé

Poco dopo, parcheggiò la macchina nel parcheggio della scuola. Spense il motore della macchina,
poi mi guardarono tutti, per essere sicuri che fossi scesa dall'auto. Aprii lo sportello della macchina
e rimpiansi i momenti in cui nessuno mi guardava.

Le voci girano in fretta.

𝐡𝐢𝐬 𝐨𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧| 𝙟𝙟𝙠Where stories live. Discover now