ventitre

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Y/n's POV

Jungkook uscì dalla cucina, recandosi in un'altra stanza per parlare con Jackson, Restai seduta su
quella tavola per minuti interminabili, non avevo forza di alzarmi oppure seguire Jungkook per
sentire che cosa gli stesse dicendo. Era ovvio.

Mio padre mi aveva mentito per anni. Avevo scoperto di non essere figlia unica, che una delle poche persone che mi piacevano a Seoul era il mio fratellastro. La cosa peggiore di tutte: era stato uno
sconosciuto a farmelo sapere.

Ma se lo sapeva persino Jungkook, come avevo fatto a non notarlo?
C'erano così tante cose che mi avrebbero dovuto far capire chi lui fosse per davvero; la somiglianza, il modo in cui trattava mio padre, il modo in cui trattava me, proprio come se fossi sua sorella.

Allora mi chiesi cosa fosse successo. Perché mio padre aveva abbandonato lui e sua madre, se era a
conoscenza della sua esistenza.

-Ehi, stai bene?- chiese una voce riprendendomi dai miei pensieri.

-Avete già finito di litigare?

-Non mi andava di litigare, ho posato subito, - ammise con un'alzata di spalle

Lo guardai attentamente. Mi morsi il labbro, quando vidi il succhiotto che gli avevo lasciato sotto la
mascella. Abbassai lo sguardo, dopo aver notato il piccolo rigonfiamento nei pantaloni, causato
dalla nostra sessione di poco fa.

Avanzò come se fosse una pantera pronoto a divorare la sua preda. Gli sorrisi malizioso, inarcando un sopracciglio, mentre lo guardavo curiosa.
Jungkook si posizionò tra le mie gambe, facendomele intrecciare attorno i suoi fianchi. Le sue mani si posarono ai lati delle gambe, bloccandomi ogni via di fuga, non che volessi scappare.

-Il mio ego sta diventando così grande per la maniera in cui mi stai guardando. - sussurrò al mio
orecchio. Le sue labbra lasciarono un bacio proprio sotto al lobo, leccandolo subito dopo.
Le mie dita affondarono nei suoi capelli, mentre piegavo la testa di lato per dargli più accesso al mio collo.

-Non penso che sia l'unica cosa grande che hai.

1i alzò all'improvviso dal tavolo, facendomi strillare dalla sorpresa. Un suo braccio era sotto al mio
sedere, mentre l'altro era avvolto attorno ai miei fianchi. Mi leccai le labbra quando notai che in
¡uella maniera, la sua erezione era premuta con forza contro di me. Iniziai a strusciarmi contro di
lui lentamente, sentendo come le nostre intimità sfregavano l'una contro l'altra. Lasciò uno schiaffo
sul mio sedere.

-Sta ferma! - ordinò mentre camminava lungo il corridoio.
-Andiamo a fare una doccia, - spiegò entrando nella stanza successiva alla sua.

Mi poggiò a terra permettendomi di guardarmi intorno.

-Andiamo, Y/n, togli i vestiti e facciamo una doccia. - disse spogliandosi e entrando nella cabina

Iniziai a togliermi i vestito, nello stesso momento, il rumore dell'acqua invase la stanza.

-Finalmente.

Prese le mie guance tra le sue mani, abbassandosi per potermi baciare sulle labbra. La sua lingua
chiese prontamente l'accesso alla mia bocca, accarezzando la mia, una volta che ebbi schiuso le
labbra. Mi alzai sulle punte per poter stare più comoda. Gemetti quando senti contro la mia pancia,
così duro e grande. Abbassai lo sguardo tra di noi. Mordendomi le labbra.

-Rilassati, poggiati contro il muro e lasciami fare.- sussurrò con voce piena di desiderio al mio

Feci come mi era stato detto. I miei occhi lussuriosi si posarono su di lui mentre si inginocchiava,
allargando le mie gamba.

Pensavo che mi avrebbe stuzzicato, riducendomi ad un disastro di "ti prego", invece fu più diretto.
Sussultai quando il suo indice e il suo medio si fecero spazio dentro di me, ero così bagnata da non
sentire dolore. Ruotò le dita in maniera lenta, forse per farmi abituare alla loro presenza. Mi senti
quasi gelosa all'idea che avesse già fatto quelle cose ad altre ragazze.

-Sei tutta mia.

-Kook... - la mia bocca si spalancò, un gemito strozzato abbandonò le mie labbra mentre Iniziai a
venire sulle sue dita.

-Brava Luna... Guarda quanto sei bella.

Sembrava che l'orgasmo non volesse finire ma alla fine terminò, lasciandomi completa.

-Vuoi ricambiare il favore? - disse mettendo un dito sotto il mio mento

-Non ho idea di cose debba fare. - ammisi imbarazzata.

-Vuoi dirmi che quel Chaneny non ti ha mai chiesto di fargli un pompino?

-Si chiamava Chanyeol e no. Abbiamo perso insieme la verginità, ma il mondo del sesso per me è
ancora un mistero.- rivelai. Notai una seconda domanda silenziosa passare per gli occhi di
Jungkook: perché avevo usato per la seconda volta il passato per parlare di Chanyeol?

Ma non risposi, non ero ancora pronta.

-Se vuoi posso insegnarti. - Annuii, mordendomi il labbro inferiore
-Mettiti in ginocchio come ho fatto io. - Mi guardò attentamente mentre mi posizionai tra le sue
gambe. Abbassai lo sguardo, fissandomi le mani posate sulle mie gambe. Jungkook rilasciò un
gemito di sorpresa, ed io alzai lo sguardo fissandolo confusa. -Questa è la posizione delle sottomesse, dolcezza. Non farlo più o penserò che vuoi qualcosa che non sei pronta ad avere.- annuii e aspettai che mi dicesse cosa fare. - Non devi fare altro che avvolgerlo con la mano e muoverla.

Allungai titubante la mano verso di lui. Jungkook posò la testa contro il muro e sospirò quando
strinsi insicura la mano contro di lui, sentendo la sua pelle liscia.

Utilizzai la mano per pompare la sua lunghezza, chiudendo tra le labbra quel che riuscivo a
prendere senza sforzo. Lui si leccò le labbra. L'acqua cadeva ancora su di noi, bagnando la pelle di
Jungkook e rendendolo, stranamente, più attraente di quanto fosse.

I miei movimenti divennero più veloci, pompano sue giù velocemente. Stavo iniziando a prendere
coraggio. Il mio nome lasciò le sue labbra in piccoli gemiti e sussuri eccitati.

-Cazzo, sto venendo... togliti.

Ma non lo ascoltai.

-Non sai come mi fa sentire, sapere che sono stato il primo a cui l'hai fatto. - sorrisi timidamente
- Adesso ci laviamo, ho fame di vero cibo.

𝐡𝐢𝐬 𝐨𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧| 𝙟𝙟𝙠Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu