Parte 1

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•Mi appartieni•

Parte 1

Nicole: lasciamiii.
Urlai piangendo mentre il comandante mi portò avanti per la cella

Comandante: Stai zitta. Non saje quanta voglia teng e' picchiarti

Edoardo: oh comanda, ce faje mal.
Disse un ragazzo con la sigaretta avvicinandosi minaccioso verso il comandante

Nicole: E chi cazzo si tu
Mi provai a liberare ma il comandante mi trascinò non lasciandomi i polsi verso la cella

Nicole:nun teng fatt nientè.
Piansi mentre lui aprì una cella sbattendomi dentro con un'altra ragazza alla quale indicò l'occhio

Nicole: cazzo.
Mi portai le mani alla faccia sbattendo le mani alla cella

Naditza: non farti male invano. Più fai così più la tua condanna sarà più lunga.
Mi disse amichevolmente questa ragazza

Nicole:nun teng fatt nientè.
Ribadii io

Naditza:piacere naditza
Mi porse la mano

Io la guardai impaurita
Naditza:non ti faccio niente.
Rise guardandomi

Nicole: nicole
Gliela strinsi io cercando di fidarmi

Naditza: sei la più piccola qua.?

Nicole:non so ho quindici anni

Naditza: si. Sei la più piccola.
Mi disse sorridendo e io abbassai lo sguardo

Naditza: che hai fatto per stare qua tu?

Due mesi prima

Sparsi in aria sperando che si spaventassero e mi lasciassero vivere in pace
Non tutti erano nati per fare i genitori, i miei tipo genitori non erano.

mi voltai vedendo mia madre a terra

Papà: che agg fatt.?
Si avvicina pericoloso a me papà e gli puntai la pistola contro in lacrime e lui alzò le mani spaventato

Sparai a raffica uscendo subito dalla porta

\\

Naditza: perché lo hai fatto?

Nicole: cercavano ogni giorno di uccidermi, di picchiarmi, rimproverarmi per niente. Mi ero stufata di questa situazione
Iniziai a piangere a singhiozzi

Naditza: ssh vieni qua..
Apre un braccio e mi misi in mezzo piangendo

Due minuti dopo

Nicole: oh famme annà ì cca' pe favore.
Sbattei le mani alla cella vedendo il ragazzo di prima

Edoardo: nun te sento piccerè, comm dici?
Rise quest'ultimo avvicinandosi alla cella sotto lo sguardo minaccioso dì naditza

Nicole: per favore.
Dissi in lacrime

Lui si lecca le labbra guardandomi dalla testa ai piedi
Edoardo: Che bel materiale avrò ca'
Rise il salernitano buttato indietro da un altro ragazzo
Ciro: ma si tutt scem fra.!
Lo guardò storto
Naditza:sei uno stronzo Edo.!
Si avvicina alla cella urlandogli mentre io continuai a piangere

Edoardo: si gelos?
La guarda sorridendo leccandosi le labbra antipatico

Naditza: patetico

Si gira

Edoardo: puttana.
Gli rispose urlando e il suo amico gli diede una pacca sulla spalla indicandogli il comandante

Comandante: che sta succerenn cca?
Si rivolse a edo

Naditza: infatti. Conte che succede?

Edoardo: succere ca è puttana comanda.
Si mise le spalle e iniziai a capire che mi ero trovata tra i matti

Comandante: Conte attento alle parole, ti porto dalla direttrice.

Edoardo: pi fa cosa? Chiavar?
Si avvicina senza paura alla cella

Ciro: è tutt scem comanda.
Disse Ciro lanciandogli uno sguardo

Nicole: ti vorresti chiavar tutt in pratica?
Risi io per la ridicolaggine

Edoardo: te per prima.
Mi disse squadrandomi con il sorrisetto

Comandante: Conte.
Gli fece segno di avvicinarsi alla cella e Edoardo obbedì

Comandante: se nun a smettì ti rovino.
Gli disse andandosene minaccioso

Edoardo:sto tremando comanda.
Rise buttato indietro da Ciro

|parla Edoardo|

Capii che era ora di smetterla. Che il mio show almeno per oggi era finito ma che domani si passava ai fatti.
Io ero questo, chiamatemi pure delinquente. Ma io so chesto.! Sbaglio, ma so me stesso. E non facevo la bella faccia solo perché avevo paura del comandante. Io me lo mangiavo pe' cena il comandante.

Che ne pensate? Ditemi un vostro pensiero.

•Mi appartieni• MatteoPaolillo |mare fuori| (FINITA)Where stories live. Discover now