Parte 25

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|mi appartieni.|

Parte 25

I giorni passavano, e io e Edoardo non ci dicevamo neanche buongiorno, facevamo di tutto per non incontrarci nei corridoi dell'IPM e peggio di così non poteva andare.
Almeno per me, perché avevo notato che ero follemente innamorata di quello stronzo che giocava a fare il fighetto della situazione.

Mi misi il braccio davanti agli occhi cercando di non fare scendere le lacrime che avevo agli occhi, era indescrivibile il modo in cui lo amavo, più di me stessa, nonostante continuasse a darmi fastidio in questi giorni, il mio cuore mi portava sempre e solo da lui e mi diceva che solo con lui potevo e dovevo stare.!

Mi stropicciai gli occhi vedendolo sulla soglia della cella a guardarmi
Edoardo:che è.
Mi guarda incazzato
Io scuotei la testa delusa da lui
Edoardo:stai piangendo.
Mi disse abbassando lo sguardo con la faccia antipatica
Nicole:che voleva Teresa che è venuta qua..?
Chiesi con voce triste e dolce
Edoardo:era venuta solo a darmi un bacio e salutare i ragazzi eh, anzi sei stata tu maleducata ad entrare dentro.
Mi disse abbassando lo sguardo

Nicole:perché la dovevo pure salutare?
Abbassai lo sguardo triste e gelosa
Lui entrò nella cella
Edoardo:mi posso sedere?
Mi indica il mio letto
Io scuotei la testa ma si sedette lo stesso assonnato togliendosi le scarpe
Nicole:non ti attaccare a me.
Edoardo:non ne ho intenzione tranquilla
Mi disse
Forse era peggio di una pugnalata, guardarlo negli occhi ogni volta che era triste o stava soffrendo per qualcosa.

Lo guardai mentre i suoi occhi stanchi si chiusero
Rimasi a guardarlo sorridendo ammirando la sua bellezza
Gli scostai i capelli dagli occhi quando il sonno prese il sopravvento continuandolo a guardare

Era una tortura, guardarlo e non riuscirsi ad avvicinare per lo schifo che aveva fatto, per le delusioni che mi aveva dato, per l'uomo piccolo che era.. eppure amavo quel figlio di puttana, e non mi sarei mai aspettata di annullarmi in questo modo e farmi usare sopratutto in questo modo da un ragazzino viziatissimo.
Un ragazzino che si portava una femmina a letto solo con uno sguardo, e non riuscivo a capire come a me, a Carmela, e a Teresa si era aggiunta anche Viola. Era una barzelletta solamente pensare una cosa del genere.

Avrei voluto solo aprire gli occhi e vedere che era solo un sogno, un incubo. Ma invece no, era la pura realtà. Si era portata viola a letto; che mi piaceva pensarlo o meno era così.

Nicole:edoa abbiamo le attività
Dissi ma non si svegliò
Così lo mossi chiudendo gli occhi
Edoardo:mh?
Aprì un occhio girandosi dall'altra parte
Nicole:abbiamo attività.
Edoardo:ho capito ma non mi svegliare così..
Disse lamentandosi
Nicole:alzati edoa
Sbuffai mettendomi seduta pronta ad alzarmi

Edoardo:vie qua.
Si lamentò allungando il braccio assonnato mettendolo sul mio fianco
Io alzai il sopracciglio vedendo il suo braccio sul mio fianco
Edoardo:un attimo..dammi un abbraccio sennò mi rimane la mala per tutto il giorno
Mi disse triste chiudendo gli occhi buttandomi coricata
Nicole:che vuoi.
Chiedi io fingendo di non aver sentito alzando il sopracciglio
Edoardo:un..
Nicole:scordatelo edoa
Dissi interrompendolo
Lui abbassa lo sguardo rimanendo con la voglia dell'abbraccio

Nicole:preparati.
Edoardo:un abbraccio però volevo, mica ti ho chiesto chissà cosa.
Mi disse sbuffando mettendosi seduto così intravidi un taglio e dei graffi sulla schiena
Nicole:ca aie fatto
Chiedi io toccandogli un taglio
Edoardo:lascia stare
Si mise la maglietta e io lo guardai andare verso la sua cella

Abbassai lo sguardo sconcertata, delusa e stando male
Si perché, più faceva così e più stavo male

Viola:sei incazzata perché non te l'ha data?
Chiese vedendomi andare in bagno
Nicole:viola, non mi va
Dissi entrando in bagno chiudendomi a chiave e facendomi la doccia

2 minuti dopo
Chiusi l'acqua avvolgendomi nell'accappatoio e uscendo
Mi ritrovai subito faccia al muro con una lametta puntata al collo e respirai a fatica
Viola:è arrivata l'ora della tua morte
Mi sussurrò quella psicopatica al mio orecchio e io mi provai a girare avendo il suo braccio intorno al mio collo e non respirando

Nicole:Violaaa.
Provai a gridare ma mi strinse il collo più forte puntandomi la lama alla gola iniziando a tagliarmi e chiusi gli occhi dal dolore
Edoardo:oh, che cazzo fai.
Disse correndo verso di noi prendendogli subito la lametta spostandola da me
Edoardo:nun ta avvicina.
Si mise davanti a lei e a me buttandola indietro
Viola:bello alzi le mani alle ragazze ora?
Rise divertita
Edoardo:rirt sto cazzo viola.! Esci da qua. All'istante.
Disse incazzato nero prendendosi la lametta che aveva in mano
Viola lo squadra divertita così Edoardo la prese da dietro stringendogli il collo
Viola:che fai conte? Mi vuoi mettere a "piecora"?
Lo imitò ridendo e lui la sbattè fuori scuotendo la testa e buttando la lama a terra

Io sospirai trovandomelo faccia a faccia
Edoardo:staij bene?
Mi accarezza il collo delicatamente
Io scuotei la testa con le lacrime che scorrevano
Edoardo:basta chiagnere per favore.
Mi disse avvicinando le labbra al mio collo
Io mi accarezzai la ferita che mi bruciava
Edoardo:fa verè.
Mi gira il collo guardandola
Edoardo:puttana de merda.
Si incamminò alla porta
Nicole:te la sei fatta quella puttana edoa
Lui si ferma buttando la testa indietro chiudendo gli occhi

Edoardo:ti sto cercando di aiutare, puoi mettere da parte l'odio che hai nei miei confronti?
Mi chiese incazzato
Nicole:nessuno vuole aiutata da te. Fidati che se non avevo l'accappatoio addosso, lo schifo lo facevi pure con me, perché oltre al sesso non vedi altro
Gli dissi mettendomi davanti a lui faccia a faccia e spostandomi avvicinandomi alla porta
Edoardo:che cazzo stai dicendo cazzo.!
Mi disse girando lo sguardo guardandomi
Nicole:mi sbaglio?
Edoardo:alla grande, è questo che ti differenzia dalle altre forse. Che con te non vedo solo sesso.
Se era così non mi preoccupavo con te e non ti scopavo solo due volte in un anno. Non credi?
Mi chiese incazzato e nervosissimo a un passo da me

Edoardo:quanto mi dai fastidio quando parli a cazzo Nicole.?

Nicole:a me da fastidio proprio la tua faccia da cazzo immaginati.
Dissi rispondendo a tono

Edoardo scuote la testa avvicinandosi alla porta
Edoardo:scusa se sono venuto in soccorso ni, non succederà più. Tranquilla.
Mi disse fermandosi con le lacrime agli occhi incazzato girandosi per poi rigirarsi scuotendo la testa e raggiungendo i corridoi

Io mi toccai la ferita che bruciava con delle lacrime che stavano scorrendo
Mi vestii velocemente asciugandomi i capelli e uscendo fuori dirigendomi in infermeria per farmi controllare il collo

|pensieri Edoardo|
Una lacrima mi scese, forse davvero era l'unica cosa che la differenziava dalle altre, ovvero che non la volevo solo per scopare, ma con lei stavo bene per davvero. Lo avevo capito quando la guardavo negli occhi e sorridevo. Quando quelle poche volte che mi ha sorriso mi ha fatto rimanere fermo a guardare quel sorriso così perfetto.
Pensate anche voi che la uso solo per portarmela a letto?

Raggiunsi incazzato nero la sala delle attività mettendomi subito a caricare l argilla vedendo venire verso di me Filippo
Fili:edoa.
Mi porse la mano in segno di pace
Si ragazzi, quei segni me li aveva fatti lui.
Edoardo:hai cercato di uccidermi chiattì, porgimi ra mano ro cazzo mo.!
Dissi incazzato a un centimetro dalla sua faccia che avrei voluto tanto spaccare
Fili:era difesa la mia
Vidi una mano che lo portò indietro e vidi Nicole e Filippo andarsene
Si, quella faccia gliela avrei spaccata

Guardai quella piccola ragazzina alzando il sopracciglio scuotendo la testa non credendoci

Che ne pensate??

•Mi appartieni• MatteoPaolillo |mare fuori| (FINITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora