Capitolo 14

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Siamo partiti in dodici e siamo rimasti in sei.
Questo vuol dire che mancano ancora tre incontri per accedere alle semifinali.

"Rilassa 'ste spalle Jace." Nate, in piedi dietro di me, sta tentando di farmi un massaggio per alleviare i dolori ai muscoli. Io, seduto per terra, cerco di rimanere il meno teso possibile, ma dopo il mio primo incontro e l'adrenalina di voler vincere anche gli altri è difficile.
"Fa niente, sto bene." Rispondo, rimettendomi in piedi.
"Jace, Nate!" La voce di Jeremy si fa di nuovo viva nel nostro raggio d'azione. "Guardate un po' che bel gruzzoletto abbiamo fatto!"
"Con i Morris come va?" Domanda Nate, che non calcola di striscio la sua euforia.
"Alla grande! Dovresti vedere quanto brucia il culo a quei bastardi!"
"Vero, se non ci ammazzano oggi siamo fortunati." Ride Ry.
"Ma noi abbiamo Jace dalla nostra parte!" Jeremy si mette al mio fianco. "Li fa tutti neri, vero?" Dice, avvolgendomi il collo col suo braccio.
"Se ammazzano te posso anche fare il tifo per loro." Ironizzo, ma dentro le mie parole c'è sempre un fondo di verità.
"È così che ringrazi il tuo maestro? Brutto ingrato..." Fa finta di tirarmi una pacca, ma si blocca prima. Vorrei fargli presente che il mio vero maestro è Nate. "E io che son venuto a farti i complimenti perché c'è un sacco di gente che ora vuole scommettere su di te."
"Cosa?" Domando incredulo.

Gente che vuole scommettere su di me?

"Di cosa ti meravigli? Questi tossici sono qua apposta per scommettere e vincere soldi!"
"Era quello l'obiettivo principale Jace." Interviene Simon.
"Sì, lo so." Taglio corto. Sono troppo impegnato a guardare verso il ring per vedere quando il presentatore vorrà far riprendere i prossimi incontri.

Sapevo che la gente sarebbe venuta per scommettere, e speravo lo facessero su di me. Ma devo essere sincero e dire che non mi aspettavo che bastasse un incontro solo per fare già colpo su qualcuno.

"SIAMO PEONTI PER RIPRENDERE GLI INCONTRI!" La voce del presentatore mi risveglia dai miei lunghi pensieri. Guardo dritto verso il ring e vedo sia lui sia l'arbitro ad attendere di annunciare i prossimi concorrenti.

E io... sono pronto.

~

Per il successivo incontro vennero chiamati due ragazzi che vinsero le fasi iniziali. Successivamente arrivò il mio turno.

Fu un incontro molto duro, durissimo. L'altro ragazzo aveva due anni in più di me, che possono sembrare pochi, certo, ma a undici anni vi posso assicurare che non lo sono per nulla.
Le mie mani erano avvolte dal sangue che colava giù per le bende, un occhio mi si gonfiò e dal mio sopracciglio si intravedeva molto bene un gran bel taglio.

Non so esattamente quanto durò, nessuno dei due aveva intenzione di mollare. Secondo Nate andammo avanti per quasi una mezz'ora. Nonostante tutto però, ebbi la meglio.

Riuscì a stenderlo con gli ultimi due pugni. Quando lo vidi cadere a terra buttai fuori un urlo liberatorio e con grande felicità tornai da Nate per godermi l'ultimo incontro prima di cominciare le semifinali.

Fu una sensazione meravigliosa: la folla mi acclamava, Nate mi venne incontro a braccia aperte, fiero e orgoglioso, e io mi sentivo diverso, come se quell'incontro mi avesse fatto crescere di almeno due anni.

Fin qua tutto bene. Fino al prossimo combattimento.

Purtroppo quello non terminò allo stesso modo. Stavolta il ragazzo rimasto in gara aveva quattordici anni, mentre l'altro ne aveva tredici. Ovviamente mi scontrai col primo, e fu un vero fiasco. Erano rimasti i due più forti, e lui lo era decisamente più di tutti.
Non potevo ancora competere contro uno tanto più grande rispetto a me.
Riuscì a durare per un quarto d'ora, che non fu molto male. Per un attimo lo misi anche in leggera difficoltà, ma il mio corpo era esausto e non ancora abbastanza abituato a differenza sua.

Il mio Peggior Nemico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora