Capitolo 15

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Quando rientrammo in casa tentammo di essere più silenziosi di un mimo, sia io sia Scarlett.
Anche lei rincasò più tardi rispetto a quanto disse a mamma e papà, e se in quel momento li avessimo svegliati sarebbe stata la fine per entrambi.

Ricordo che camminavamo sulle punte, immersi nel buio della nostra casa di cui, per fortuna, conoscevamo a memoria ogni singolo angolo e piastrella.
Una volta davanti alla soglia delle nostre camere mi diede un ultimo saluto, ed entrambi aprimmo adagio le nostre porte facendo attenzione a che queste non sbattessero o scricchiolassero.

Ero distrutto.
Una volta steso sul letto mi addormentai in pochi minuti.

~

Apro gli occhi e mi guardo intorno in cerca dell'orologio: sono le 10.20 del mattino.

Mamma e papà per fortuna saranno sicuramente a lavoro. Ho un po' di tempo per guardarmi allo specchio e vedere com'è la situazione.

Prima di raggiungere il bagno, però, mi stiracchio leggermente per cominciare a muovere i muscoli dolenti. Stanotte ho dormito come un ghiro, ma stamattina mi sento a pezzi, letteralmente.
Apro la finestra di camera mia e un'ondata di calore fa il suo ingresso in stanza: siamo in pieno agosto ormai, le vacanze stanno per terminare e tra poco comincerà di nuovo la scuola.

Mi incammino in bagno, ma quando sto per aprire la porta questa si blocca.

"Sto uscendo!" Sento Scarlett.

Io appoggio la testa sullo stipite, socchiudo gli occhi e rimango in attesa.

"Dai, muoviti." Sbuffo, bussando svogliatamente.

Al terzo colpo sento la chiave girare e dal bagno compare mia sorella: ha lo sguardo assonnato e i capelli mossi leggermente gonfi.

"Oh Dio!" Appena mi vede si spaventa. "Jace, sei conciato peggio di quanto pensassi!"
"E tu non pensare di essere Miss Mondo di prima mattina." Controbatto.

In realtà non lo penso. Ho sempre considerato mia sorella una bellissima ragazza, anche struccata o mezza addormentata, ma questo non lo ammetterò mai. Sono solo innervosito dalla sua frase. Di mattina, appena sveglio, dopo tutto ciò che ho combinato ieri, e dopo ciò che dovrò affrontare oggi per scamparla da mamma e papà... sono già stanco.

"Non sarò Miss Mondo, ma non sembro nemmeno un piccolo delinquente che ha fatto a botte la sera prima con degli altri piccoli delinquenti!" Dice incrociando le braccia.

Io non rispondo, tiro solo su gli occhi ed entro in bagno. Mia sorella mi segue e, quando sto per alzare la tavoletta del wc mi giro a guardarla.

"Che c'è?" Domanda per poi tornare a rovistare tra i mobili del bagno.
"Dovrei pisciare." Rispondo schietto.
"E falla, chi ti guarda!"
"Posso sapere cosa stai facendo?"
"Sto cercando il disinfettante, per un cretino che si è spaccato mezza faccia!"
"E non puoi aspettare che il cretino pisci?"

Scarlett non mi risponde, alza le punte per afferrare una boccetta e del cotone.

"Prego cretino, può pisciare!" Dice con una smorfia.
"Ah, grazie!" Rispondo a tono.
"Ti aspetto in cucina." Poi chiude la porta dietro di sé.

Una volta terminato in bagno mi do un'occhiata allo specchio e... cavolo, Scarlett non ha tutti i torti: il taglio al sopracciglio è bello profondo e il livido allo zigomo credo ci metterà un bel po' ad andarsene.

Lavo la faccia con l'acqua fredda, dicono faccia bene per i lividi così come il ghiaccio. Dopodiché esco dal bagno e arrivo in cucina. Nello stesso istante sento la porta della camera delle mie sorelle aprirsi, ed ecco che appare una piccola figura, leggermente barcollante, che si strofina gli occhi addormentati.

Il mio Peggior Nemico Where stories live. Discover now