Capitolo 20

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Tenere nascosti gli incontri ai miei genitori non fu affatto facile. Dovetti concentrarmi molto sullo studio della difesa più che sull'attacco, in modo tale da prendere meno pugni possibili e non tornare a casa con troppi lividi o tagli.

Ma la cosa ancora più complicata fu parlare con Jeremy e convincerlo a prendersi una pausa con i Morris.

Quando gli raccontammo cosa fosse accaduto ci disse che gli dispiaceva per Emma, ma che la colpa fosse mia per non averla tenuta abbastanza sotto controllo.

Ero furioso.

Avrei voluto spaccargli la faccia. Quel bastardo non aveva intenzione di smettere coi suoi giri.
Preferiva piuttosto che prestassimo più attenzione ad Emma. Ma non avrebbe smesso di vendere anche nelle zone dei Morris. E tanto meno voleva che gli restituissimo i soldi.

Ci litigai, con Jeremy.

Di brutto anche.

Ci saremmo presi a pugni se gli altri non ci avessero fermati.

Io e lui non eravamo mai andati molto d'accordo, però alla fine mi facevo andare bene tutto.
Ma quella volta no. Non avrei mai potuto.

Nei suoi confronti cominciai a provare un odio talmente grande che avrebbe potuto anche superare quello dei Morris.

Per di più si aggiunsero altri problemi legati alla scuola. I miei genitori vennero convocati più volte perché "sgattaiolavo" fuori prima della fine delle lezioni.
Rimasi zitto quando papà me ne disse di tutti i colori. Non potevo di certo dirgli che uscivo di nascosto per accertarmi di arrivare da Emma almeno dieci minuti prima che finisse lei.
Ricordo che le raccomandai di non allontanarsi mai dalle maestre, a meno che non fosse certa di vedermi.

Così facendo non rischiai più nulla del genere e mia sorella rimase sempre sotto il mio estremo controllo.

Nel giro di pochi mesi recuperammo tutti i soldi. Per tenere il più possibile a bada i Morris glieli restituimmo a poco a poco, un tot a settimana.
In pratica ogni volta che io e Nate vincevamo degli incontri li mettevamo da parte per darli a loro.

Verso l'estate terminammo di darglieli tutti.

Mi spaccai le ossa, la schiena, le mani e le gambe per fare tutti quei combattimenti. In un breve periodo misi su tanti di quei muscoli che mi sentivo un'altra persona.
Cominciai a diventare veramente forte, tant'è che quando andavamo agli incontri la gente non mi riconosceva più per "quello che sta con Nate Allen e Jeremy Price", ma per quello che ero: "Jace Hogan", il più forte tra i giovani.

Jeremy sarebbe stato contento di tutti i miei traguardi e, soprattutto, guadagni. Se non fosse che non gli andava per niente giù il fatto che tutti quei soldi fossero destinati alle tasche dei Morris.

Motivo per il quale i nostri litigi e le nostre discussioni continuarono anche nei mesi successivi.

Per quanto continuammo a litigare, Jeremy decise di continuare da solo a vendere la sua roba, senza più mettere in mezzo me, Heric o Nate. Anche Ry e Simon sembravano convinti a lasciar perdere, e così fecero.

L'unico che continuò ad avere ancora un po' di contatti con lui fu Nate. Erano amici dall'infanzia e quest'ultimo volle provare a farlo ragionare più volte e a riportarlo sulla buona strada.

Ma non ci riuscì.

Poco tempo dopo però Jeremy tornò da noi.
Non so cosa volesse, ma ci riallacciammo i rapporti solo per amicizia.
Anzi, io lo feci per pietà.

Nate mi chiese di essere paziente con lui, che non ci avrebbe più tirati in mezzo con altre cazzate e così via.

Ma io ci credevo ben poco.

In qualunque caso, per un bel po' di tempo, io ed Heric ci tenemmo lontani dagli incontri e dai guai (si fa per dire). Mentre Nate partecipava ancora assieme a Jeremy solo per farsi un po' di soldi che in tutti quei mesi avevamo dato ai Morris.

Heric ed io passavamo le giornate, in estate soprattutto, a giocare a basket, sullo skate o a fare feste con gli amici.

Decidemmo addirittura di mettere da parte dei soldi ogni qual volta ci fosse stata una festa, che fosse Natale o un compleanno.
Facemmo una scommessa: non ci saremmo mai dovuti fare neanche un regalo. Chi lo avesse fatto per primo avrebbe versato la somma maggiore per fare il giro dei campi da basket più strani e famosi al mondo.
Era un modo per mettere da parte più soldi possibili.

Ricordo che Nate ci domandò cosa avremmo fatto con quei soldi se in futuro avessimo litigato.

E pensare che quella volta era ironico...

Ma alla fine con Heric ci litigai veramente, più avanti.

A Nate risposi che in quel caso sarebbe diventata una sfida a chi li avrebbe visitati prima, ma anche la mia risposta aveva un filo di ironia.

Non avrei mai potuto immaginare il casino in cui saremmo stati coinvolti poco tempo dopo.
Ma se ripenso a quando Alison gli fece perdere la scommessa mi viene da ridere.

In quel periodo cominciai anche ad approcciarmi a diverse ragazze.
Ricordo ancora la mia prima volta: io, Heric, Nate, Jeremy, Ry e Simon andammo ad una festa a casa di alcuni amici e quella sera conobbi una ragazza che aveva circa due anni in più di me.

Non ricordo neanche il suo nome.

Ovviamente non le dissi che ero più piccolo, altrimenti chi se la faceva questa?
Ero già abbastanza alto, e i muscoli non mi mancavano, non ebbi difficoltà a mentire e a sembrare più che credibile.

Durante le feste Jeremy spacciava, ma io ed Heric continuavamo a tenerci lontani da queste cose. Piuttosto pensavamo a bere e alle ragazze.

Nate era l'unico a fare il bravo. Con le ragazze ovvio, mica con l'alcool.
Gli dissi che l'avrei tenuto sotto controllo se avesse avuto intenzione di tradire mia sorella, ma ero solo ironico.

Non si sarebbe mai permesso, anzi. Era lui a tenerci sotto controllo sia con le ragazze sia con alcool.

Se ripenso alla prima volta che bevvi un alcolico giurerei di poter riprovare la sensazione di schifo e vomito che mi salì.

Ma nel giro di poco tempo bere divenne normale, e con le ragazze non pensavo a nient'altro che non fosse festa e divertimento.

Solo una sarebbe stata in grado di farmi innamorare, ma l'avrei conosciuta solo più avanti. In quegli anni mi sarei dovuto accontentare di sopportare il suo lunatico fratello gemello.

Forse sarà stato anche per quello che Heric non approvò fin da subito la frequentazione tra me ed Alison: oltre al nostro passato, sapeva molto bene come mi comportassi con le ragazze e non voleva di certo che facessi lo stesso con la sua adorata sorellina.

D'altronde potevo capirlo. A differenza sua io di sorelle ne ho due e se qualcuno dovesse provarci con Emma, che è la più piccola, penso che potrei morire di gelosia.

Ovviamente non lo ammetterò mai davanti a lei.

Ma non credo di dovermi fare troppi problemi, chi vorrebbe mai Emma con quel caratterino insopportabile?

Sorelle e ragazze a parte, quell'anno volò abbastanza velocemente. Stavo crescendo in fretta e il divertimento non mancava.

Ma questi furono gli ultimi istanti di spensieratezza.

Non avrei mai potuto immaginare cosa sarebbe accaduto di lì a poco.

La tragedia più grande della mia vita...

Il mio Peggior Nemico Where stories live. Discover now