Chapter 08: Dandelion.

1.7K 107 36
                                    

_Ross's pov

Ora di cena.
È uno dei momenti che odio di più della giornata.
Perché?
Perché devo stare in mezzo alla mia famiglia.
Al mattino esco prima di tutti, così non devo sorbirmi i loro discorsi.
Al pomeriggio sono sempre tutti via.
Ma alla sera non ho scampo.
Mi cavo la giacca di pelle e scendo a far cena.
In tavola c'è di tutto.
Dalla pasta alla carne, dall'insalata al condimento.
Ognuno si serve.
Io prendo un po' di pasta.
Non ho neanche voglia di mangiare.
Inizio a giocare con il cibo, usando la forchetta.
Tutti chiacchierano per conto loro, ignorandomi.
In quel momento, arriva papà.
"Ciao pa'!" Lo salutano tutti.
Io continuo a tenere lo sguardo basso.
Sono la delusione della famiglia.
"Ciao ragazzi."
Si siede al tavolo.
Dopo qualche secondo di silezio, inizia a tagliare la carne.
"Ha chiamato la scuola oggi."
"Cosa?" Domanda la mamma.
"Già. A quanto pare, qualcuno, ha picchiato quattro studenti, qualche giorno fa." Dice mio padre, sottileando 'qualcuno'.
"Ross Shor, che hai fatto?" Domanda mia madre, arrabbiata.
Se solo sapessero cosa stavano facendo quelle quattro teste di merda.
"Figliolo, è la sesta volta che chiamano, nel giro di tre mesi. Prima fai esplodere un laboratorio, poi terrorizzi un professore, infine picchi dei ragazzi. Cosa dobbiamo fare con te?" Domanda a sua volta, mio padre. Sento un tono duro, pieno di delusione, nella sua voce.
"Almeno rispondici!" Urla mia madre. Come al solito, non dico nulla. "Vai a cenare in camera tua!" Mi urla contro.
Sposto il piatto e senza neanche prenderlo, mi dirigo in camera mia. Cammino tranquillo. Di sgridate simili ne ricevo spesso.
Arrivo in camera mia.
Sento mia madre singhiozzare dal piano di sotto. Sento Riker e Rydel che cercano di consolarla.
Mi affaccio dalla finestra e guardo verso il cielo.
"Vorrei, o meglio dovrei esserci io al posto tuo."

_Laura's pov

Ho appena finito un po' di compiti per le vacanze.
Che poi si chiamano vacanze, per un motivo. Non tempo libero per studiare.
Sento il mio telefono vibrare, poco lontano da me.
Allungo la mano e guardo il mittente.
'Ross my angel'. Deve essersi segnato sotto quel nome da solo, perché io l'avevo segnato sotto 'Ross'.
《Hey Laurie, ti va di andare al campo oggi?》
《Certo. Ci vediamo là fra venti minuti?》
《Okay, a dopo. Fa attenzione.》
《Sì, ciao.》
Metto via il telefono e corro a mettermi un paio di convers gialle.
Prendo il telefono e mi avvio verso il campo.

Arrivo al campo e Ross è già qua.
"Hey!"
"Oh, ciao!" Mi saluta. "Ieri sera ha chiamato la scuola... hanno informato i miei genitori che ho picchiato dei ragazzi."
"Cosa?! Ti riferisci a quegli stronzi?!" Lui annuisce. "Oh Ross, dovevi dirlo ai tuoi che l'hai fatto per difendere me! Non voglio che tu finisca nei casini a causa mia."
"Laurie, non preoccuparti. Tanto non mi faranno niente. Hanno tutti paura di me."
"Ah certo, perché sei così terrificante."
"Vuoi vedere come ti faccio scappare da me?"
"Cioè?"
"Solletico!" Scatta contro di me, ma inizio a correre lungo il prato.
Mi volto per vedere Ross, ma lui non c'è.
Due forti braccia mi circondano i fianchi e poi mi sollevano in aria.
Arrivo ad almeno dieci metri d'altezza.
"Ross! Non è divertente! Mettimi giu!"
"Come credi di essere arrivata qua la prima volta?"
"Smettila! Riportami a terra!" Urlo infuriata.
"Preferisci che ti lasci subito?"
"No! Ross no! Ti prego!" Lui si avvicina lentamente verso il suolo. Appena tocchiamo terra mi fa girare verso di se e mi abbraccia.
Inspiro il suo prufumo.
Sa di erba tagliata e profumo di bosco.
È difficile descriverlo.
Ma forse, dopo aver passato tanto tempo qui, la sua pelle ne ha preso l'odore.

Ormai il sole sta tramontando.
Ci sediamo ai piedi del solito albero.
Mi accoccolo contro il petto di Ross, lui gioca con i miei capelli.
Sento che prende tre piccole ciocche di capelli e inizia ad intrecciarle.
"Non è una gran treccia, ma non riesco a far di meglio."
"Va bene anche così."
"Guarda." Dice indicando un punto, poco lontano da noi.
Alzo la testa per vedere. Noto due denti di leone.
Mi alzo e li stacco dal suolo, poi ne porgo uno a Ross.
"Esprimi un desiderio." Gli dico.
Chiudo gli occhi e soffio.
Io piccoli soffioni volano via, trasportati dal vento.
Riapro gli occhi e guardo Ross. Lui si rigira il gambo fra le dita.
"Che hai?"
"Ho espresso il mio desiderio. Ma è una cosa impossibile."
"Perché?"
"È-è complicato."
"Ah..." Lui mi circonda con le braccia e appoggia la sua testa sulla mia spalla.
"Vorrei andarmene. Vorrei andare ad abitare lontano, dove nessuno possa trovarmi, dove nessuno conosca il mio nome e ciò che è accaduto nel mio passato." Dice Ross, con un velo di tristezza nella sua voce.
"Ed io?"
"Tu verrai con me. Sei l'unica persona che vorrei."
"Verrei molto volentieri. Anche io voglio lasciarmi molte cose alle spalle."
"Ti capisco, meglio di chiunque altro."
Restiamo così, finché il sole non tramonta del tutto.

"Non voglio tornare a casa." Dice Ross.
"Resta con me."
"Forse è meglio. Dopo quanto ho fatto incazzare i miei. È già qualcosa che non mi trapassino con una lancia angelica."
"Esagerato. Scommetto che sono preoccupati per te."
"Nessuno si preoccupa per me. Nessuno sa cosa mi ha cambiato veramente."
"Quando vorrai dirmelo, sai dove trovarmi."
"Sì."

Ross si non è fermato da me. Ha deciso di tornare a casa. Erano più delle 23:00 quado se n'è andato.
Cos'ha Ross?
Perché crede che la sua vita sia un completo macello e tratta se stesso, come se ogni giorno fosse l'ultimo?

~Angolo autrice:
Ciao a tutti :3 volevo aggiornare prima, ma il mio caro padre aveva staccato il wifi di casa ._.
In più pretendeva di far aspettare!
HO ASPETTATO A SUFFICENZA! PER DODICI ANNI! AD AZKABAN!
No okay, scusate. Ogni tanto mi succede di tirare fuori citazioni dal nulla ^^
Cooomunque, votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

||Paralyzed|| A Raura Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora