Chapter 19: Laura's Story.

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Mi limito ad accarezzare i suoi capelli.
Chissà come deve stare ad aver detto tutte quelle cose ad alta voce.
Ma forse so come capirlo.
"Tu mi hai raccontato il tuo passato. Io ti racconterò il mio." Dico.
"Non sei costretta, lo sai?" Domanda lui, con gentilezza nella voce.
"Lo so. Ma sono io a volertelo dire."
Lui annuisce.

"Allora... avevo un fratello più grande di due anni, Logan e una sorella di tre anni più piccola di me, Lela.
Mio padre era un ricercatore, ma per noi e nostra madre smise di andare in giro per il mondo.
Mia madre era una segretaria in un grande ufficio, in centro.
Eravamo una famiglia molto unita.
Avevamo sempre abitato nella casa in cui sto tutt'ora.
Quando avevo otto anni, mia madre era andata a prendere Lela all'asilo. Alle 17:00 dovevano essere a casa.
Mio padre, Logan ed io eravamo a casa ad aspettarle. Era il 7 Marzo. Era anche l'anniversario di matrimonio dei miei genitori.
Mio padre aveva preso un anello e dei fiori per mia madre, in più aveva preparato la cena.
Alle 18:00 non erano ancora a casa.
Squillò il telefono di casa.
Rispose mio padre. Appena chiuse la chiamata, scoppiò in lacrime.
Era un agente di polizia. Mia madre era rimasta coinvolta in un incidente stradale e lei e Lela non ce l'avevano fatta.
Perdendo mia madre e mia sorella diventai timida e insicura.
Non riuscivo neanche a parlare con mio padre e Logan.
Mio padre cadde in depressione e iniziò a bere.
Logan c'era sempre per me, era l'unica persona che mi restava, quasi.
La sera del suo diciassettesimo compleanno, lui andò in discoteca.
Lo pregai di non farlo, avevo paura che gli sarebbe successo qualcosa.
La mattina dopo mio padre ed io corremmo in ospedale. Mio fratello era ricoverato per overdose.
Riuscì a vederlo per un'ultima volta e mi disse che dovevo trovare qualcuno che mi facesse felice e che non dovevo fare i suoi stessi sbagli.
Fu così che mi venne strappato via anche mio fratello." Tiro su con il naso, poi riprendo.
"Eravamo solo io e mio padre. Pensai che lui si sarebbe interessato a me, ma invece riprese a fare le sue spedizioni in giro per il mondo.
Stava a casa solo una settimana all'anno, la quale la passava chiuso nel suo ufficio.
Avevo solo quindici anni ed ero sola. Diventai amica con una certa Mycenna Trevor. Lei aveva un amico, che mi presentò. Il suo nome era Greg.
Mycenna ed io diventammo migliori amiche. Dopo qualche tempo, mi innamoriai di Greg e lo dissi a lei.
Lei mi disse che avrei dovuto provarci con lui, che non me ne sarei pentita.
Così feci. Iniziai ad uscire con Greg. Ero davvero innamorata di lui.
Lui mi disse di provare qualcosa per me. Non potevo essere più felice, ma gli dissi che non ero ancora del tutto sicura di poter reggere una relazione.
Lui per settimane continuò a dirmi che ero la ragazza più bella che avesse mai visto e che mi amava.
Un sera andammo ad una festa.
Mi ero fatta bella solo per lui. Lo cercai ovunque, ma non lo trovai.
Verso fine serata, riuscì a vederlo. Ma avrei preferito non farlo.
Stava facendo sesso con Mycenna.
Tornai a casa piangendo.
Loro due si fidanzarono, per mesi mi presero per il culo. Smisi di mangiare... fu così che diventai anoressica.
Loro se ne accorsero e aumentarono gli insulti.
Dissero a tutti che non avevo una famiglia, che ero sola. Dissero che nessuno mi avrebbe mai amata, perché non ero abbastanza bella, perché non ero troia.
La sera del mio sedicesimo compleanno, lo passai sola.
Mio padre era via, tutti gli altri erano morti.
In preda alla disperazione, corsi in cucina. Afferrai un coltello a serramanico e iniziai a pugnalarmi nel petto.
Tracciai un lungo e profondo segno sopra al cuore.
Appena mi resi conto di quello che avevo fatto, lasciai cadere il coltello e chiamai un'ambulanza.
Mi tennero in osservazione e dissero che soffrivo di emofilia ed ero fortunata ad essere viva.
Mi ricoverarono per due mesi. Studiarono meglio la mia emofilia, poi mi aiutarono a guarire dall'anoressia.
Chiamarono mio padre. Lui tornò più preoccupato che mai.
Passai altri due anni in quella scuola, ma continuavo ad essere derisa, perché venne fuori che avevo provato a suicidarmi.
Mi incoraggiarono a rifarlo, ad andare oltre.
A Gennaio di quest anno, mio padre mi promise che ce ne saremmo andati appena avrei finito la scuola. Mi disse che ci saremmo trasferiti in Italia. Solo io e lui.
Era la cosa più bella che potessi desiderare.
Mio padre partì per l'ultimo viaggio. Ma ovviamente il Destino ha deciso diversamente.
Rimase disperso nella spedizione in Russia.
Per il Destino dovevo rimanere sola, senza nessuno. Ero destinata a perdere tutti.
Avevo perso anche lui. Per mia fortuna ero già maggiorenne, così non mi mandarono in un centro di aiuto o altre cagate varie.
Ma gli insulti a scuola, ripresero.
Così non ce la feci più.
Un giorno, durante l'ora di chimica, presi una boccetta e mischiai sostanze incendiabili, poi la lanciai al centro della stanza.
Non si ferì nessuno, ma venni espulsa.
Mi iscrissi alla Lincoln High School, esattamente dall'altra parte della città.
Così ricominciai da capo." Alla fine di tutto, stavo piangendo.
"Sono ridicola Ross. Tu hai passato di peggio, ma io sono qui a piangere."
Lui avvicina una mano alla mia guancia e me l'accarezza dolcemente.
"Non è vero Laurie. Hai perso la tua famiglia, non puoi pretendere di far finta di nulla. Poi quel Greg non ti meritava, nemmeno Mycella o Mycenna o come diavolo si chiama. Non è vero che non sei bella. Tu sei bellissima, solo che loro non lo capivano e non sanno cosa si sono persi. E per quanto riguarda quella storia del coltello... non ci hai mai più riprovato, vero?" Mi domanda alla fine, con tono preoccupato.
Scuoto il capo, in segno di diniego.
"Meglio." Mi stringe a se e mi accarezza nuovamente la guancia.
"Sai, siamo proprio due casini." Dice.
"Già."
"Ma meglio così... le amicizie semplici non mi piacciono." Risponde lui.
"Sai, quello che arriva facilmente non durerà a lungo, ma ciò che dura a lungo non sarà facile."
"Hai completamente ragione." Mi stringe a se. "Sei la prima persona a cui racconto quello che mi è capitato."
"Pure tu."
Restiamo abbracciati, in silenzio.
Solo noi, il bosco e le stelle.

~Angolo autrice:

Yay ^-^ ora sapete anche la storia di Laura.
Sono stata un po' crudele anche con lei, ma oh cosa devo farci :3 la parte della malvagia mi viene bene - la mia migliore amica dice che avrei potuto interpretare Malefica da quanto sono cattiva :c ditele che non è vero -.

Votate e commentate ;)

Vorrei anche aprire una parentesi, tutti sono sconcertati dalla ragazza di Ross.
Allora, anche io ci sono rimasta male, insomma parliamo della mia OTP. Ma la vita è sua, se è felice, meglio così.
Poi, hanno 19 anni, tanto non dura AHAHAHAHAH sì, sono un po' stronza.
Poi preferisco che si fidanzi ora con Courtney e magari, in un futuro vicino si metta con Laura e la cosa duri per sempre, piuttosto che viceversa, no?
Io continuo a shippare Raura e continuerò a scrivere fanfiction su di loro, quindi state sereni, auguri, sesso Raura e figli maschi ~

Ellingtons-wife

||Paralyzed|| A Raura Fanfic.Where stories live. Discover now