Chapter 26: Ballroom.

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_Narratore's pov

I Lynch erano invitati al solito galà annuale della famiglia.
Tutti i familiari si sarebbero incontrati in un vecchio castello, appartenuto ai loro antenati.
I fratelli e i genitori di Ross non erano per niente in vena di festeggiare. Sono convinti di aver perso un membro della famiglia, infondo è normale.
Ma non avevano altra scelta: o andare o andare.
Come dalle leggi di famiglia, si serebbero vestiti tutti di bianco e i figli avrebbero portato le 'anime gemelle'.
Sono già tutti pronti.
Rydel ha dato la notizia ad Ellington, il quale si è trattenuto appena dal piangere.
Alexa e le due Savannah, l'hanno imparato poco dopo.
Verso le 19:00 escono tutti di casa e, dividendosi nelle auto, arrivano al castello.
Un grande giardino di estende davanti a loro.
I ragazzi aiutano le ragazze a scendere dell'auto e poi si prendono a braccetto.
Il sentiero in sassi, arrivava fino agli scalini d'entrata.
La difficoltà di camminare con i tacchi sullo sterrato, era tanta.
Dopo la quarantina di scalini, li attende una porta in agrifoglio. Sarà alta almeno dieci metri.
Con gentilezza salutano i parenti che si trovano all'entrata.
Entrano e salgono altri piani di scale.
Quando raggiungono il quinto piano, si sistemano in una sala da ballo.
È grande almeno cento metri, da ogni lato e ospita un banchetto con almeno una decina di portate.
Una cinquantina di sedie sono disposte ai lati della sala, per consentire alle persone di camminare e danzare comodamente.
Rydel si dirige, a passo spedito, verso una delle sedie e si accomoda.
Non vuole parlare con nessuno, ancora troppo distrutta dall'accaduto di poche ore fa.
Ellington si siede al suo fianco e le prende la mano. "Lui starà bene." Le sussurra.
Il resto della famiglia comincia a fare i soliti saluti.
La giovane si unisce a loro, solo per non sembrare scortese, perché in quel momento non gliene frega niente di chi ha davanti.

Passano i minuti, che per i fratelli di Ross sembrano ore.
Qualcuno comincia a ballare, al centro della sala.
Tutti i Lynch, i Crow - il cognome dei parenti da parte di Stormie -, i Devon e altri cognomi che nessuno ricorda, ora stanno ballando allegramente.
I bambini più piccoli, si rincorrono ai lati della pista.
Risate e chiacchiericci rimbombano ovunque.
Un grande lampadario, fatto in cristallo, si trova al centro del soffitto, illuminando tutta la sala.
Una grande finestra, mostra il giardino frontale.
Tante altre finestre lasciano intravedere il giardino sul retro.

Riker, che si sta concedendo un lento con Ann, si blocca di colpo.
Una strana sensazione gli sale in gola.
"Tutto okay?" Domanda Savannah, preoccupata dal repentino cambiamento d'umore, di Riker.
"No..." Lui la lascia per qualche secondo e si allontana, in cerca dei fratelli.
Riesce a trovare Rydel e Ryland, infine Rocky, che era intento a baciare Alexa.
"Spera per te che sia un buon motivo." Lo guarda truce, Rocky.
"Ragazzi, c'è qualcosa che non quadra."
"Del tipo?" Domanda Ryland.
"Non lo so..."
"Forse hai solo fame." Dice Rocky. Riker lo guarda male.
Il biondo sa che non è la fame. È un'altra cosa e quella cosa non gli piace affatto.
"Non ho fame. Ma forse starò diventando paranoico."
"Non preoccuparti Riker. Tutto andrà bene." Dice Ryland.
Riker capisce immediatamente a cosa si riferisce il fratello.
"Lo spero. Ma sarebbe meglio averlo qui." E con questo si congeda dai fratelli.

Sono le 22:00.
Ora sono tutti in festa e si stanno divertendo.
Tutti tranne Riker.
Lui è rimasto seduto su una sedia, per le ultime due ore.
Continua a fissare il bicchiere, come se il liquido che si trova al suo interno, potesse dargli la risposta.
Il vino dentro il bicchiere si increspa.
Lì per lì non ci fa caso, ma poi si guarda intorno.
È l'unico vicino al tavolo del boufette e nemmeno sta sfiorando la superficie in cui si trovano le bevande.
Il pavimento è troppo spesso perché possa trasmettere i passi delle persone.
La cosa terrorizza Riker.
Lui si alza e qualcosa cattura la sua attenzione.
Fuori dalla finestra, risplendono delle luci.
Rimane fermo a fissarle. Devono essere i grattacieli di LA.
Ma rimane sorpreso. Le luci si avvicinano.
"Che cazz...?" Si avvicina meglio alla finestra.
Osserva le luci.
Saranno almeno una decina.
Guarda meglio.
"Spade?" Pensa dentro se stesso.
Le luci non sono effettivamente luci. Sono spade angeliche.
Appena la luce delle spade è a meno di cento metri dal castello, il cervello di Riker collega tutto.
Le onde magnetiche che facevano muovere il vino dentro il bicchiere, non erano i passi delle persone.
Era l'attrazione alle spade angeliche.
E solo un certo tipo di angeli, le possiede.
"AGAINSTALIFE!" Urla il ragazzo.
Tutti smettono di ballare e la musica prodotta dall'orchestra si stoppa.
Riker si allontana dalla finestra e appena le spade angeliche arrivano a contatto con essa, i vetri cadono in mille pezzi.
Dieci o undici Againstalife irrompono nella sala, scatenando il panico.
Riker corre lungo la stanza, in cerca della sua famiglia e di Ann.
Gli Againstalife si posizionano tutto lungo la stanza.

"Sono qui, per cercare un ragazzo." Dice l'Againstalife più alto.
La sua spada è nera, con riflessi celesti.
"Chi sei?" Domanda Mark, cercando di proteggere Stormie, con il suo corpo.
Con quel semplice gesto, si capiva quando amasse la donna. Avrebbe preso una spada in pieno petto, pur di difenderla.
"Io sono..."
"Durza." Si intromette una voce. Tutti si voltano nella direzione da cui proviene.
Davanti ad una porta laterale, si trova un ragazzo. Jeans neri, le solite convers sfasciate e una maglia intrinsa di un liquido nero. Una spada angelica sistemata sul fianco, lungo un passante dei jeans. I capelli biondi gli ricadono da una parte del viso e un rivolo di sangue gli scorre dalla tempia.
"Guarda chi si rivede." Un sorriso maligno compare sul volto di Durza. "Ross Lynch. È un piacere sapere che sei ancora vivo."
"Per tua sfortuna." Risponde acido, il ragazzo.
"Vediamo con chi iniziare..." La voce di Durza è piena di malignità. Con una semplice mossa della mano, Mark viene tirato di lato e l'Againstalife si avvicina a Stormie.
"Non pensarci nemmeno!" Ross gli blocca il passaggio, estraendo la spada e puntandogliela dritta in petto.
"Hai ancora il coraggio che avevi una volta." Lo schernisce Durza.
"Più di quanto credi."
Un fendete vola accanto all'orecchio di Ross. Lui lo schiva appena in tempo.
Le due spade stridono, appena si incontrano.
"Non sei abbastanza forte per combattere con me. Ma con lei sì." Durza si sposta e indica una giovane Againstalife.
Una toga nera, lunga fino a terra, le ricopre il corpo. Un grande squarcio in pieno petto, salta immediatamente all'occhio.
Profonde occhiaie nere, pelle bianca.
Ali ricurve e leggermente sporche.
Ma la cosa che colpisce di più Ross, sono i capelli biondi, a caschetto lungo.
L'altra, quegli occhi verdi.
È come una pugnalata nel petto, Ross fa qualche passo indietro.
La voce del giovane risuona più come un sussurro, misto fra stupore, tristezza e rabbia.
"Beth?"

~Angolo autrice:
Ta daaaa :3 colpo di scena.
Cosa credete che succederà al povero RossyBear?

Avrei aggiornato prima, ma sono dovuta andare a fare due visite mediche.

In più, mentre lo pubblicavo, wattpad me l'ha fatto sparire :D ma siccome conosco la mente contorta di wattpad, ogni volta che scrivo un capitolo, faccio copia e incolla e lo salvo :3 quindi, eccolo! (Sperando che me lo pubblichi, perché altrimenti li ho esauriti) AHAHAHAHAH.

Votate e commentate, yay ;)~

Ellingtons-wife

||Paralyzed|| A Raura Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora