fourty-two

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Dopo che Giulia ebbe dimostrato per Serena, i cantanti man mano vennero giudicati dai loro stessi professori nell'esecuzione delle cover assegnatoli.
I voti furono abbastanza alti, tranne per Luca il quale venne penalizzato dal componimento di barre nei confronti della maestra Pettinelli. Dopo una lunga discussione tra quest'ultima e Zerbi, toccò agli altri. In particolare ad Alex. Negli ultimi giorni, prima della puntata, abbiamo parlato poco. Dopo quei brevi saluti che ci scambiavamo, le nostre conversazioni furono pari al nulla. Spesso era in compagnia di Cosmery e, per ciò che ho potuto constatare, si trovava anche bene in sua compagnia. Scherzavano, parlavano e si abbracciavano nonostante gli altri li guardassero. Mentre io ero colei che si creava paranoie su tutto e che ha paura dei giudizi. In casetta si sono sparsi degli interrogativi sul perché Alex si fosse allontanato da me e trovato amicizia in Cosmery.
Forse era meglio così, dopotutto. Noi due eravamo fin troppo diversi.
Dopo aver cantato, gli furono assegnati i voti, ricevendo un misero cinque dalla Pettinelli.
«Il sorriso, Alex. Il sorriso» gli cantilenò Rudy.
«Si tratta comunque di una canzone malinconica, su base ritmata. Non ci vedo tanto da sorridere qui, eh» lo difese la Cuccarini.
«Ma guardate che il nostro Alex non porta sempre quel muso lungo» azzardò Maria.
«Ah, no?» domandò curioso Rudy.
La conduttrice scosse la testa negando e indicò il grande schermo, sul quale venne mostrato un video. Aggrottai le sopracciglia, confusa da ciò che stava per essere mostrato.
Non appena il titolo apparve, vidi Carola, Luigi, Nicol e Luca voltarsi verso di me per un nano secondo.
Non potevo crederci.
Iniziarono a susseguirsi dei video in cui Alex era felice, tutto a partire dalla mia festa di compleanno.
«Abbiamo le stanze comunicanti» ammiccò il ragazzo nel video, riferendosi alla nuova arrivata.
Quest'ultima venne mostrata nel mentre ricercava Alex per la casa; mentre ballavano insieme in palestra; mentre si aiutavano a vicenda a studiare; mentre cucinavano e i tanti sorrisetti di Alex nel vederla. Tutto nel giro di una settimana.
Ma perché mandarlo in onda? E perché ciò che è successo tra noi è stato scartato come una cosa da niente?
«Beh, non dici niente?» scherzò Maria, riuscita a farlo imbarazzare. Non riuscivo a vederlo in faccia, ma sapevo avesse fatto spuntare le sue fossette.
«No» rispose lui, facendo ridere il pubblico.
«Ammettiamo che è stato un po' aiutato dal montaggio» precisò Maria, alludendo che, quindi, alcune frasi dette non fossero riferite a Cosmery.
Calai lo sguardo sulle mie mani, non riuscendo più a reggere quella situazione. Mi sentivo così inutile e tanto presa in giro.
«Stai bene?» mi sussurrò Aisha, alla mia sinistra.
«Certo, tranquilla» le feci un mezzo sorriso. E nel guardarla, non potei non notare, dietro di lei, la figura di Cosmery sorridere come un'ebete.
Sentii una morsa allo stomaco, ma non dovevo farmi condizionare. È questa? È questa la sensazione di gelosia che si prova nel vedere qualcuno essere felice, ma non con te? Perché se è così, rischiavo di annegare in questa sensazione.
«Va'» sentii richiamarmi.
Mi risvegliai e notai gli occhi di tutti su di me.
«Cos'è successo?» chiesi allarmata.
«Niente, scema» rise Maria; «tocca a te» disse.
Merda, la sfida.
Dopo aver tolto velocemente le scarpe, restando coi calzini, scesi le scale che mi portarono al centro del palco.
Sospirai profondamente, andandomi a sedere sulla sedia girevole rossa. Quel video non avrebbe dovuto influenzare la mia gara, non dovevo pensarci più. Non mi perdonerei mai se la causa della mia uscita fosse dovuta ad uno stupido filmato.
La mia sfidante entrò, si chiamava Beatrice ed era ballerina di latino-americano. Fece ingresso in studio anche Nancy Berti, colei che ci avrebbe giudicate.
Fui io a ballare per prima, ed eseguii un modern sulle note di Lover di Taylor Swift. Ricordai a mente tutti i passi di Elena e cercai di immedesimarmi nella canzone, che mi piaceva tanto.
Sotto un applauso generale, andai a sedermi nuovamente e guardai la mia sfidante esibirsi. Era molto brava e l'ansia cresceva in me. Iniziai a pizzicarmi la mano con le dita come anti stress, ma non servì a niente. L'unica persona che avrebbe potuto calmarmi, era ormai distante da me.
«Va bene così?» domandò Maria.
«Vorrei che entrambe si esibissero nuovamente, devo solo capire una cosa» disse la giudice, guardando poi me.
Andai al centro, dopo aver indossato una gonna lunga e le punte, e mi esibii in una coreografia con variazione neoclassica.

DIFFERENT | Alex Wyse Donde viven las historias. Descúbrelo ahora