eighty-five

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ALEX'S POV

In settimana ho avuto la possibilità di incontrare la costumista più volte, rispetto alle altre. Se mai Rudy Zerbi avesse sganciato il guanto di sfida su Sex Bomb, avrei dovuto indossare qualcosa inerente al contesto.
Le urla del pubblico, quando le squadre si schierarono sugli spalti in alto, si fecero spazio nelle mie orecchie. La puntata andò in onda nello stesso momento in cui la donna dai capelli biondi fece il suo ingresso in sala. Strofinai entrambe le mani sul tessuto liscio dei miei pantaloni neri, per poi guardarmi intorno e scrutare alcuni cartelloni che ritraevano il mio nome. E pensare che tutta questa gente mi avrebbe aspettata fuori, e ci saremmo incontrati dal vivo avendo finalmente contatti. Sorrisi istintivamente, a quel pensiero. Mi sporsi leggermente in avanti, osservando la mora, mentre Maria chiacchierava con i giudici. Scherzava vivamente con Luca e indossava top e culotte con un blazer nero, lasciando le sue gambe perfettamente nude. Venni risvegliato da una gomitata datami da Sissi, avvertendomi che avremmo iniziato noi la partita. Fu quest'ultima a cantare per prima, sfidandosi contro Dario il quale, però, non ottenne punto. Albe si esibì contro Nunzio e Serena, in un passo a due. La prima manche venne vinta da noi. Il primo eliminato della serata fu John Erik. Calai lo sguardo un secondo, riportandolo sul ballerino di hip hop. Ho legato abbastanza con lui, dalla sua entrata, e parte del nostro legame è stato dovuto alla presenza di V, e dalla sua inarrestabile voglia di imparare il suo stile. Alzai lo sguardo verso di lei, notevolmente scossa dall'accaduto. Lo notai dalla sua espressione triste e serrata. Quando la seconda manche iniziò, la squadra Zerbi-Celentano percorse la discesa, ponendosi rispettivamente di fronte a noi.
«Dato che la scorsa settimana ci sono piaciuti così tanto, schieriamo nuovamente Alex contro Valeria» disse Lorella, procurandomi un mezzo sorriso divertito. Scossi la testa, lanciando uno sguardo alla mia ragazza, che si alzò per cambiare le vesti. Il pubblico urlava i nostri nomi, facendo ridere i presenti. Mi posizionai al centro, staccando il microfono dall'asta, non volendomi mostrare sempre monotono. Iniziai a cantare Dedicato, brano di Ivano Fossati.

Ai suonatori un po' sballati
ai balordi come me
a chi non sono mai piaciuto
a chi non ho incontrato
chissà mai perché?

Ai dimenticati
ai playboy finiti
e anche per me

Alla frase del playboy mi indicai, guardando V, che se la rise. Presi molto alla leggera questa esibizione, perché una parte di me si sentiva davvero bene in quel momento.

A chi si guarda nello specchio
e da tempo non si vede più
a chi non ha uno specchio
e comunque non per questo
non ce la fa più

A chi ha lavorato
a chi è stato troppo solo
e va sempre più giù

E questo schifo di canzone
non può mica finire qui
manca giusto un'emozione
dedicato all'amore
lascia che sia così

Ai miei pensieri
a come ero ieri
e anche per me

Vidi applaudire tutti. Il sorriso di Maria mi trasmise molta sicurezza, dato il discorso da noi intrattenuto qualche giorno fa. Andai al mio posto, osservando la mora posizionarsi al centro, con accanto una sedia. La guardai per bene, come se la stessi analizzando. Una gonna laminata che lasciava desiderare, un top trasparente che le metteva in evidenza qualsiasi cosa avrebbe dovuto nascondere. Teneva lo sguardo fisso sui giudici, intimidendoli, com'era solita fare. Avrei pagato per essere al loro posto in quel momento. Vederla ballare era il mio spettacolo preferito, se ci aggiungiamo il contatto visivo ancora meglio. Come quella volta in saletta, durante la preparazione della sua coreografia personale. Se avessi potuto, l'avrei fatta mia anche in quella circostanza.

DIFFERENT | Alex Wyse Where stories live. Discover now