0. Prologo

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Questa è la storia del cantante notturno.


Questa storia non racconterà le imprese storiche di eroi del tempo che fu; di cui per secoli e secoli sono state cantate le gloriose vittorie. Non parlerà delle iridi argentee di una splendida principessa, la cui pelle d'alabastro e i lunghi capelli neve, fecero innamorare un impavido cavaliere. Non narrerà delle sorprendenti gesta di imperturbabili uomini, che guidarono fieri spedizioni ai confini della terra, cercando mondi sconosciuti, combattendo contro mostruosità mai viste, come la grandezza solitaria di un gigantesco drago, la cui gola incandescente inceneriva a vista ogni intrepido avversario e il roboante ruggito impallidiva la terra. Nulla di tanto impressionante o sconvolgente verrà descritto in queste semplice e umili pagine d'inchiostro.

Tuttavia, si narrerà la storia di chi, nell'oscurità siderale di una notte di mezza primavera, ha tentato timidamente di attrarre a sé l'amore, attraverso l'amore stesso. Si parlerà della forza ostinata di un giovine ragazzo, che ha amato duramente, e lottato con fatica, audacia, e altresì discrezione, senza lame appuntite o scudi pesanti, ma attraverso l'unica e sola arma che la natura gli aveva concesso: la voce.

Seguiranno lente e scorreranno placide, come piccole e innocenti gocce di rugiada, parole d'amore. Intense, profonde, capaci di sciogliere anche l'animo più duro. In grado di districare e abbracciare perfino un cuore temprato con l'acciaio.

Si descriverà la storia del cantante notturno.

Una storia che ha preso vita all'improvviso, come una minuscola ma coraggiosissima viola d'inverno, che tra le intime crepe di una strada in rovina, ha trovato il suo posto nel mondo per nascere e crescere. E così, nonostante le mille avversità, nella mente fantasiosa di qualcuno che desidera, al momento, restare segreto, tra strati e strati di polvere grigia, ricordo infausto di sogni infranti, cumuli e cumuli di cenere fredda, impronta sbiadita di speranze passate, è nata per caso questa storia. Un racconto che si ascolta al calar della notte, tra stelle e pleniluni, lacrime celesti e coperte di nuvole.

In quel momento di puro ardore serafico, quando l'anima di chi ascolta si lega a quella di chi legge, e si finisce per respirare insieme un'aria di magia, e assaggiare uniti il sapore di un nuovo inizio. 

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