Capitolo 2

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~Nell'immagine: Raphael/Raffaele Vangelion~

Cori, canti angelici infransero l'assordante silenzio che mi attanagliava ormai da troppo tempo.

Erano passati giorni, settimane, mesi da quando ero stata aggredita da Lamia e quell'arco immemore di sonno interrotto aveva portato a impensabili conseguenze.

La prima donna si era risvegliata dentro di me, ma anche Evie era rimasta, creando una splendida ibridazione. Una nuova Eva rinata nel mondo moderno.

Adamo, i suoi figli e la sua punizione con tutte le sue memorie si erano riversati nella mia mente, diventando un tutt'uno e incastonando l'esperienza passata con la mia vita corrente.

Era conosciuta in tutto il mondo la storia d'amore fra Adamo ed Eva, eppure nessuno poteva sapere come realmente fosse stata se non loro due.
Durante il soggiorno in Paradiso era stato un amore passionale e privo di imperfezioni, poi Eva era stata debole facendosi tentare dal demonio e dai suoi complici per una semplice mela, il frutto proibito.

Diventando una mortale, tutto era cambiato per lei; anche il carattere di Adamo era mutato. Era arrabbiato con la donna per essersi fatta tentare e aver fatto cedere anche lui nella tentazione. E, nonostante lei avesse chiesto molte volte il suo perdono e lui dichiarava di averglielo concesso, l'ira dell'uomo si era trasformata in un risentimento crescente. Da quel sentimento scaturirono comportamenti oscuri nel suo essere. Adamo era terrorizzato dalla morte e trasformò il suo amore per Eva in qualcosa di morboso, possessivo e consumato dalla rabbia.

Lei si era sentita tremendamente in colpa e gli aveva concesso tutta se stessa sulla Terra, ma il suo errore più grande era stato commesso sin dall'inizio. Il cuore della ragazza apparteneva ad Adamo, eppure anche un altro uomo aveva attirato il suo interesse: un arcangelo bellissimo da uno sguardo color mare.

Era da sempre stata un'affinità platonica quella per quest'ultimo. Non si era mai permessa di rivelarla a nessuno, non ammettendola mai neppure a se stessa

Con lo scorrere del tempo divenne una sensazione impossibile da ignorare e anche altri si accorsero di quel sentimento crescente in lei, ma ormai era troppo tardi. Aveva mangiato la mela e aveva trascinato Adamo con sé nella dannazione eterna, per cui non poteva assolutamente essere così egoista da cercare la felicità con un altro.

Si dimenticò dell'angelo, andò contro il suo amore per lui e non lo vide mai più.

Sentire quelle voci soavi e melodiose infuse in me un coraggio sconosciuto. Dovevo risvegliarmi e dovevo farlo presto. Nella prigionia avevo solo avvertito qualche parola dall'esterno, ma in quel momento il suono della musica era così limpido da riuscire a ridestarmi da quel sonno forzato.

Io, Evie, volevo essere diversa. Dovevo esserlo, non volevo subire lo stesso destino del mio io passato.

Nella mia attuale vita avevo conosciuto Adam nella mia terra natia, Cipro. Mi era sembrato un ragazzo così perfetto con i suoi comportamenti premurosi, i baci con le sue labbra morbide, gli sguardi languidi dagli occhi celesti in contrasto con i capelli castani.

Stavamo insieme da quasi due anni, finché tutto non si era stravolto.
La nostra isola non mi consentiva di praticare al meglio la mia vera ispirazione: il pattinaggio sul ghiaccio. Dunque, avevo voluto partecipare a una selezione di Parigi per una borsa di studio che successivamente avevo vinto. Sarei stata trasferita nella capitale francese per qualche mese, dove avrei potuto esercitarmi al Grand Palais.

Era l'occasione della vita ed ero entusiasta di confidarla al mio fidanzato. Adam però non fu dello stesso avviso. Ero riuscita a percepire che avesse qualcosa di insolito quel maledetto ultimo giorno e se dapprima avessi pensato che sarebbe stato felice per me, scoprì presto che non lo era.

TEMPTRESSWhere stories live. Discover now