Capitolo 5

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Prepararmi per un incontro cortese con i demoni non era proprio nei miei programmi per l'immediato futuro; tuttavia, era necessario se avessimo voluto annientare l'Apocalisse.

E non era da solo, aveva dei seguaci e non si sapeva molto di loro. Distruzione era stato visto l'ultima volta dalla lega del cristallo d'oro mentre era scomparso nell'ombra dopo la prima sconfitta subita. Drew, uno dei nove componenti dei paladini dei Cieli, mi aveva aggiornata sull'intera storia: durante la Caduta del Maligno qualcosa era mutato, una nuova forza era nata ed era rimasta celata a lungo prima di fare la sua comparsa; Eva e Adamo erano già stati corrotti con la mela e cacciati dall'Eden quando Lucifero aveva compreso della presenza di Distruzione. A detta del mio insegnante angelico il sovrano infero aveva eretto in fretta e furia schieramenti di ogni genere, appellandosi alle corti neonate e rifiutandosi in un primo momento di collaborare con gli angeli. Solo quando l'uomo prese pienamente parte del mondo, il re delle tenebre aveva compreso di non avere altra scelta, alleandosi con i suoi più grandi nemici e il Purgatorio per sconfiggere un male ancora maggiore.

Rabbrividii ricordando come la parte più agghiacciante della vicenda vertesse su un'unica verità: all'epoca il volto di Distruzione era celato da una maschera; tuttavia, era di fattezze umane e a seguito dei suoi poteri potevamo dedurre inoltre che fosse uno di loro: un demone o un angelo.

Guardai il mio riflesso nello specchio, studiandomi da sotto le folte ciglia. Io ero tornata e così aveva fatto anche lui.

Sospirai, infilando le spalline sopra le scapole e coprendo il petto di abbondanti forme. Il rosso non era decisamente un colore del Paradiso, ma essendo la prima umana non ero tenuta a rispettare l'etichetta anche sulla Terra.

Non avrei suscitato molte approvazioni da parte dei miei nuovi amici angeli, ma non era importante poiché mai sarei stata del tutto da loro compresa. Gli angeli erano creature meravigliose, plasmate nella purezza e nei più cavallereschi intenti; invece gli uomini d'altro canto cospiravano l'uno contro l'altro, avevano fra più sordidi desideri ed erano anche colmi di passioni. Fra i demoni e gli angeli gli uomini si collocavano perfettamente a metà, alcuni propendendo per la salvezza dell'eterno e altri ancora per la dannazione delle fiamme.

Dopo lunghe spazzolate feci ricadere le morbide onde dorate lungo il profondo scollo, terminante al baricentro del completo rosso fiammeggiante.

Avevo tratti quasi angelici, con i loro capelli di puro sole, eppure i miei desideri e le mie tentazioni si celavano nella profondità più torbida della mia anima; divisa eternamente fra Paradiso e Inferno.

Uscii dal mio alloggio, incontrando Morfeo e Morgana subito nelle vicinanze.

Dopo i loro sguardi incerti, non esitai e dissi: «So che il rosso non è proprio contemplato in questo regno, ma è fra i pochi indumenti rimasti dalla mia vita da umana ed è fra i miei preferiti. Dite che sono così indecente?»

«Assolutamente no, sei stupenda. Inoltre sulla Terra puoi vestirti come più ti aggrada, è il regno degli uomini non il nostro.» Il sorriso di Morgana era di un bianco acceso e alimentato ancora di più dal contrasto con la carnagione scura dell'angelo.

Dimenticavo quanto in realtà gli angeli fossero di una bellezza eterea e sebbene Morgana indossasse un abito più modesto del mio e dalle tonalità tenui, il suo intero essere riluceva dei raggi solari. Infatti i capelli ebano erano adornati da mille sfumature miele che si diffondevano tutte attorno a lei.

«L'unica preoccupazione è che i demoni potrebbero essere molto tentati da te, ma certamente questo non accadrà con noi che ti guardiamo le spalle» aggiunse Morfeo, pizzicandomi lievemente il gomito e interrompendo la mia contemplazione su Morgana.

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