Capitolo 7

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~ Nell'immagine: Adam~

«E andare a letto con mia cugina nel Dudael faceva parte del piano?» aveva domandato Abigail con aria disgustata.

«Assolutamente, visto quanto elevata fosse la sua predisposizione nello schierarsi con la parte dominante di questa storia. Dovevo convincerla, ma sono stato interrotto. D'altra parte ci sono riuscito con molti angeli e demoni spaventati o ammirati da tale forza, che sono pronti a riempire le fila di Distruzione. Dato che la salvezza del mondo è legata a questa mistica lega del cristallo d'oro, la quale non ha ispirato molta fiducia negli animi. Inoltre, sedurre Adele, è stato particolarmente divertente, così come l'irritazione di Azazel.» Adam aveva continuato a ghignare.

«Sei disgustoso. Non so se sia a seguito della maturazione della società umana, ma sono contenta che non tutta la popolazione sia rimasta allo stadio iniziale, il tuo» aveva ribattuto il cigno con un'innata furia.

«Davvero pensi questo Adam?» avevo domandato dopo essere sopraggiunta alle loro spalle e il mio cuore si era spezzato.

Non potevo crederci. Ero stata proprio un'illusa e Raffaele aveva ragione. Adam stava benissimo e chissà in quanti modi lo era stato solo nell'ultimo anno, quando seduceva altre ragazze per portarle alla causa di Distruzione.

Per fortuna la battaglia era finita a con un risvolto positivo: ero stata salvata dalla stessa Abigail contro un wendigo. Ogni dubbio che avevo avuto su di lei si era già dissipato nel nulla, si stava dimostrando una persona eccellente.

Proprio in quel momento le stavano comunicando che sarebbe venuta con noi in Paradiso, eppure non riuscivo a comprendere il perché si dimostrasse restia al cambiamento. Sapeva delle sue condizioni, ma stava tentando più volte di rimandare il suo arrivo nel Regno dei Cieli.

Guardai il generale dei demoni e, seppure lui lo nascondesse meglio di quanto facesse il cigno, la sua espressione era più che contrariata.

Quella della festa era stata solo una mia supposizione, volta a fare andare via Astaroth con la sua stupida mela, ma non potevo fare a meno di pensare di aver visto giusto. E se ci fosse stato qualcosa di più fra i due?

Scossi la testa, riscuotendomi da quei pensieri. Abigail avrebbe imparato anche ad apprezzare Raffaele e il Paradiso, ne ero certa: era impossibile non farlo. Dovevo però fare in modo di aiutarla e facilitarle il tutto non standole fra i piedi.

Allontanandomi dal gruppo, mi incamminai nella foresta di fitti abeti verdi. Passeggiai per un tempo indefinito, eppure ero troppo assorta nelle mie riflessioni affinché questo mi potesse preoccupare.

A un certo punto incespicai su una radice e persi l'equilibrio momentaneamente, ma non caddi. Un cavallo dal manto bianco e dalla criniera bionda acceso fece da ostacolo e impedì che mi facessi male.

Lo riconobbi. Era uno dei destrieri del Paradiso. Pegasus era lo stallone di Raffaele e, così come ogni cavallo dei Cieli, lui giungeva quando più se ne si aveva bisogno.

«Pegasus, giusto?» chiesi, per nulla preoccupata di parlare liberamente con lui come se potesse rispondermi per davvero.

Non potendo ovviamente conversare si limitò a guardarmi. I destrieri del Paradiso possedevano qualche elemento in più rispetto a quelli della Terra: erano più forti, veloci nonché compagni impavidi.

Salii sull'imponente stallone, avendo una certa dimestichezza grazie alla mia vita precedente. Desideravo distaccarmi da tutto solo per un breve attimo per capire quale fosse la strada giusta per me.

«Dove sei diretta, Evie?»

Il mio cuore batté forte, ma quando mi girai vidi imperiose e candide ali dispiegate verso l'alto. Era uno dei guerrieri e amici del Paradiso.

TEMPTRESSHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin