Epilogo & Ringraziamenti

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Una lunga catena montuosa con le vette innevate si stagliava di fronte allo sguardo attento di Raffaele e sopra di essa i raggi del sole sprigionavano i loro mille riflessi lungo la neve.

Uno spettacolo celante la vera natura delle cose: bellissima, ma anche pericolosa.

Avevano vinto. Distruzione era stata annientata, ma il prezzo era stato alto. L'antica minaccia era stata eliminata e finalmente la Terra era salva, ma aveva comportato l'annientamento di molte esistenze di coloro che avevano osato ribellarsi per la propria libertà.

Raffaele era veramente grato di essere vivo, anche se il suo cuore era dilaniato dalle perdite subite.

Morgana era una degli angeli più vicini a lui e lo aveva aiutato moltissimo nel ritrovare la felicità con Evie; Morfeo era quasi un fantasma e con un aspetto pallidissimo vagava da un cielo all'altro, divorato dal dolore.

Solo la presenza di Chanel, l'umana amica di Abigail e prigioniera di Lucifero, riusciva ad alleviare il suo dolore. Fra la richiesta del cigno nero e l'opportunità di aiutare l'angelo rosso, gli esponenti dei reami avevano concesso di lasciarle la memoria intatta, mentre il resto dell'umanità avrebbe dimenticato.

La sorte dell'umana era però ancora da scrivere, dopotutto la sua vicinanza con l'amico di Raffaele era in costante aumento. I due si erano legati l'uno all'altra e spesso lui scendeva a farle compagnia nella capitale francese.

Morgana però non era l'unico membro del Paradiso a essere deceduto nello scontro. Una moltitudine di angeli, demoni e guardiani erano morti in quel contrasto decisivo e il cuore di molti si era spezzato.

Le risorse dei cieli e degli inferi erano alla stregua; pertanto, era arrivato il momento di risanare le ferite dopo che la battaglia contro l'Apocalisse era stata talmente impervia.

Il Paradiso era salvo e così come ogni altra creatura sopravvissuta avrebbe imparato a convivere e a passare oltre al colpo subito.

Raffaele guardò in basso, verso la valle fra i monti; improvvisamente dinamica e piena di luci umane.

Coloro che erano sopravvissuti e non erano stati trasformati in wendigo si erano ristabiliti nella città, ricostruita interamente qualche giorno dopo la fine di Distruzione. Il re e il Salvatore si erano occupati di estendere i propri poteri al fine di rimuovere ogni più piccolo ricordo; persino Notre Dame si credeva essere stata vittima solo di un incendio e non di un attacco sovrannaturale.

«Non l'angelo della preoccupazione.» Evie protestò e lo abbracciò da dietro, mantenendo i pattini allacciati lungo le spalle.

Raffaele sorrise d'istinto e si voltò a osservarla con la coda dell'occhio. Era così bella da farlo stare male, con un completo comprensivo di pantaloni, giacca rosa evidenziatore e una pelliccia bianca, sintetica come decorazione lungo i bordi.

Evie era sana e salva; non poteva essere più grato di così. Nel corso dello scontro a Notre Dame si erano separati solo una volta, per concedere ad Abigail abbastanza tempo per riunire la lega del cristallo d'oro.

Non si era mai sentito così terrorizzato in tutta la sua esistenza. Era un guerriero, un paladino abituato a combattere, ma di fronte alla salvezza di Evie perdeva ogni sicurezza: doveva difenderla a qualunque prezzo.

«Mi stavi ignorando per caso? » domandò lei, rimanendo stretta a lui e guardandolo da sotto le sue folte ciglia.

«Non mi permetterei mai, temptrix» mormorò l'angelo con un sospiro rasserenato.

«Meno male, perché non puoi farlo» ribatté la bionda, per poi far ricadere il braccio destro lungo il fianco e alzare quello sinistro di fronte al viso dell'arcangelo.

TEMPTRESSWhere stories live. Discover now