«Non esiste speranza o un lieto fine... per quelli come noi».
Venere è una bellissima ragazza di diciott'anni che ha perso la sua famiglia in un incendio, è tormentata dai ricordi del suo turbolento passato e non desidera nulla più della sua stessa...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
"La crudeltà della vita, talvolta, viene rivolta proprio a chi non se lo merita."
Ayane-Sensei
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Quella aberrante sensazione di estraniazione e vuoto che ti si annidava nello stomaco quando tutto quanto sembrava come scomparire tra le tenebre risucchiando ogni cosa senza lasciare tracce... io odiavo quella sensazione ripugnante, tuttavia, non furono le tenebre, bensì le fiamme, a risucchiare via ogni gioia della mia vita, normalità e ogni luminescenza.
Quel giorno, avevo appena compiuto quattordici anni. Dopo aver festeggiato il mio compleanno eravamo tornati a casa. Io, mia madre e mio padre. Ricordavo come se fosse ieri la frase detta con euforia da mia madre: «La nostra piccola Venere sta diventando grande».
Il giorno del mio compleanno, il 14 febbraio. Quando giunse la sera, i miei andarono a dormire e mi diedero la buonanotte con un bacio sulla fronte come facevano sempre.
Io, però, quella sera non avevo intenzione di andare a letto. Dovevo uscire di nascosto di casa, con la mia migliore amica Cat, diminutivo di Catalina. Avevamo deciso di andare a una festa a tema San Valentino e poiché i miei erano contrari e sostenevano che fossimo troppo piccole, avevamo stabilito di andare di nascosto.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
GIORNO DELL'INCENDIO
«Sei sicura sia una buona idea, Cat?», domandai titubante, appena scesa dal tronco di un albero che mi aveva aiutata a calarmi giù dalla finestra del primo piano di casa mia.
