«Non esiste speranza o un lieto fine... per quelli come noi».
Venere è una bellissima ragazza di diciott'anni che ha perso la sua famiglia in un incendio, è tormentata dai ricordi del suo turbolento passato e non desidera nulla più della sua stessa...
ATTENZIONE ⚠️ Questo capitolo contiene scene che potrebbero disturbare la sensibilità del lettore. Procedere con cautela.
Non sono riuscita a revisionare più volte purtroppo, ma non volevo farvi aspettare ancora per l'aggiornamento.
Se vedete errori ditemelo così mi facilitate il lavoro please haha appena possibile revisionerò 🖤
Scusate il breve ritardo ma mi ero mezza addormentata e mi ha svegliato pepè abbaiando (il mio cane- ringraziate lui se state leggendo questo ora e non domani hahah)
Buona lettura ❤️🩹🖤
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"A un cuore in pezzi nessuno s'avvicini senza l'alto privilegio di aver sofferto altrettanto."
Emily Dickinson
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La notte con la sua coltre di fosche tenebre sapeva quasi consolarmi. Mi cullava dolcemente tra le sue braccia e si appropriava momentaneamente della mia sofferenza. Durante la notte, era quasi come se fossi libera di essere chiunque desiderassi. Libera di sognare una vita diversa, meno difficoltosa.
Potevo guardare la luna in una notte priva di stelle e domandarmi se fossi più sola io di lei. Potevo osservare le stelle e la luna, domandandomi come facessero a brillare a tal punto che persino una persona come me, che non era in grado di scorgere nulla di luminoso, le notasse. Potevo piangere e disperarmi, facendomi cullare dalla quiete tempestata di sogni che mi infondeva quasi comprendonio.
Si poteva fare di tutto, di notte, quando tutto il mondo sguazzava in un oceano di tenebre. Si poteva gioire, festeggiare e divertirsi, sfamarsi di desideri reconditi, sapendo che al mattino, nessuno ti avrebbe giudicato, essendo troppo impegnati a pensare a quello che avevano combinato loro stessi.
La notte era decisamente la parte della giornata che più amavo. O che meno odiavo. Dipendeva dai punti di vista. Io, in effetti, odiavo tutto e tutti. Qualsiasi cosa. Erano davvero poche le eccezioni.
