Ocra I ''La fuga dalla Cripta''

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Atsuko non poteva crederci, le sue gambe tremavano come foglie, il suo respiro era sempre più pesante e affannoso.

Non avrebbe mai immaginato che il gioco più emozionante della sua vita sarebbe potuto essere l'ultimo!

Non riusciva a gestire l'adrenalina che invadeva il suo corpo.

Ecco la sensazione che cercava ormai da anni, la sensazione di paura, timore e insicurezza che non provava ormai da una vita!

Atsuko non avrebbe mai immaginato che la lettera dicesse il vero, non avrebbe mai creduto di riprovare questa sensazione di VITA!

Diciotto giocatori, chi conosciuto, chi meno, un impostore... UN' EMOZIONE IMPERDIBILE!

Lei avrebbe dominato questo gioco, avrebbe giocato al massimo!

Ma guardare il vuoto non l'avrebbe aiutata. Raccolse le forze e spalancò la porta dove tutti si erano diretti.

Atsuko era pronta ad affrontare gli altri giocatori e il gioco di tradimenti e alleanze che si sarebbe venuto a creare. Ma non era pronta alla scena a cui assistette...

Giallo seduta di fianco a un addormentato Viola, che le parlava.

"Quindi sì, ci pensi? Il mio maestro ha fatto pure questo! E io dovevo seguire le sue tracce? Ma per... Oh, ciao Ocra! Benvenuta!"

Atsuko ignorò il monologo di Giallo. "Dove sono gli altri? Non eravate entrati in venti qui dentro?"

Giallo: "Credo che tu non sia una cima in matematica, visto che siamo diciotto in tutto... Comunque sono tutti andati a dormire da almeno quindici minuti. Ti sei svegliata presto, piccolo fiorellino"

Atsuko ignorò le prese in giro della sua avversaria - o alleata, non aveva ancora capito come catalogarla...

Giallo: "Bene, se adesso ci sei tu ti affido Viola. Ci pensi tu?"

Ocra guardò intensamente Viola.

"Io..."

"Ottimo, allora vado a dormire. Notte!"

Concluse Giallo senza dar diritto di parola alla povera Ocra.

"Ma io..."

"Notteeeee"

Continuò Giallo mentre chiudeva le porte lasciando soli Ocra e l'impassibile Viola.

La ragazza guardò l'addormentato.

Nella lettera d'invito era specificato come Atsuko non potesse presentarsi al gioco senza aver derubato le tre persone elencate nella lettera.

Viola era una di quelle.

Ocra gli aveva rubato tutti i soldi, infrangendo molto probabilmente ogni suo sogno e speranza.

Sicuramente l'incosciente uomo odiava a morte Ocra...

E se si fosse svegliato in quel momento, la donna non avrebbe avuto lunga permanenza nel gioco.

Al solo pensiero Ocra rabbrividì, e questo non fece altro che eccitarla...

Quella sensazione...

Quella sensazione di paura di morire, quella sensazione che ogni giorno la portava a lottare per la propria vita...

Invece era tornata, ed era viva!

Avrebbe lottato, avrebbe vinto questo gioco!

Ocra salì sul palco e si avvicinò a Viola.

Gli si inginocchiò davanti e provò a smuoverlo.

L'unica reazione dell'uomo fu cadere di lato con un pesante tonfo.

The Murderer's HouseWhere stories live. Discover now