Bianco I ''Ho bisogno di te''

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Arianna non voleva vedere nessuno, l'unico suo desiderio era di radere al suolo quella dannata villa con all'interno tutti i partecipanti del gioco.

La donna bruciava di ira e dolore, il suo petto era caldo come il violento sangue che scorreva nelle sue vene.

Se avesse potuto Arianna si sarebbe sbarazzata di quel dannato appellativo e avrebbe ucciso a morsi chiunque si sarebbe posto davanti alla sua libertà.

L'unica cose che sarebbero uscite dalla sua bocca sarebbero stati solo maledizioni e verità.

Ma Bianco non poteva.
Bianco non poteva mettersi contro diciassette semisconosciuti senza sapere bene chi fosse suo alleato o meno.

Dannazione, Arianna si sarebbe aspettato tutto tranne di doversi mettersi contro i colori del fottuto arcobaleno.

"Bianco hai capito?"

Arianna spostò lo sguardo verso Nero che continuava a parlarle, come se sperasse di avere le sue attenzioni.

"Certo, ho compreso"

"Tutto bene?"

"Vorrei dire di sì, ma penso che mentirei"

"Lo so, è dura accettarlo ma dobbiamo-"

"Accettalo?! Io dovrei accettare che qualcuno qui dentro mi abbia destinato a questo inferno?!"

"Bianco, non possiamo fare nulla per quello che è passato. Dobbiamo cercare di-"

"Cosa?! Aspettare che l'impostore si annoi di noi e decida di far fine alle nostre vite?!"

"No, possiamo fare la differenza!"

"Sì, dobbiamo trovarlo..."

"Bianco, non è una buona idea"

"Sì che lo è, aspettare qui non farà altro che girare libero quel bastardo senza cuore per la casa"

"Io non so se-"

"Tu cosa puoi capire? Tu cosa credi di sapere su di me? Credi davvero di comprendere il dolore di perdere qualcuno?"

"Io ho perso molte persone..."

"Allora puoi capirmi, puoi capire cosa si prova a scoprire che l'artefice del tuo dolore è qui nascosto tra le persone meno meritevoli di perdono al mondo. No? Non provi anche tu questa sensazione di brio? Anche tu non vuoi finalmente portare un po' di giustizia in questo mondo?"

"Sì, ma adesso non possiamo Bianco, ma adesso non abbiamo un volto, non sappiamo chi dobbiamo punire"

"Il nostro Dio parsimonioso saprà guidarci davanti dandoci l'evidenza del male"

"Bianco, no! Non puoi farlo, ti porterà alla morte!"

"Non importa! Quel bastardo deve pagare per quello che mi ha fatto!"

"Non è vero, la tua vita è importante Bianco, non puoi morire lasciandoci senza di te! Pensa a tuo figlio, cosa farà se non ritornerai mai a casa? Poi il valore della tua esistenza è irraggiungibile, tu hai più valore della Gioconda"

"La Gioconda?"

"Il famoso quadro"

"Non lo conosco... dove si trova?"

Nero prese un pacchetto di sigarette vuoto, ma che se aperto si trovava disegnato sul dorso della linguetta un delizioso piccolo disegno della Torre Einfel.

"A Parigi, la città dell'amore. Ti prometto che un giorno ti ci porterò, usciremo da questa casa e insieme usciremo da questa città piena di vipere e ti porterò ai piedi della torre più alta del mondo, ma questo non potrò farlo se morirai qui in qualche futile tentativo di trovare vendetta. Per piacere Bianco, ti chiedo di prenderti cura della tua vita quanto io tenga ad essa."

The Murderer's HouseWhere stories live. Discover now