cortocircuito

586 51 11
                                    

cortocircuito
sangiovanni

*scusate per gli errori*

POV SANGIOVANNI
Oggi sia io che Giulia avremmo iniziato la seconda media, camminavamo insieme verso questa scuola che ancora ci era nuova nonostante fosse già passato un anno, lei come ogni giorno era felicissima e contentissima di tornarci io un po' meno, la scuola non mi piaceva che mi trovassi bene o male
Giù:"Muoviti a camminare dai"
G:"Sembra che stai andando a scuola per la prima volta" lei sbuffò
Giù:"Ma no voglio vedere solo se c'è gente nuova in classe"
G:"Ma chi vuoi trovare di nuovo"
Giù:"Hey ti ricordo che a te ti ho conosciuto in questo modo"
G:"Si si bla bla"
Giù:"Sei antipatico" disse sbuffando
Giù:"Se tu non vuoi conoscere gente nuova è ok ma smettila di intralciare me"
G:"Ma cosa ho fatto"
Giù:"Ogni volta che mi si avvicina un essere umano ti accanisci e lo fai scappare sopratutto ai maschi" e risi leggermente
G:"Sono loro che si spaventano non io che li spavento" lei girò gli occhi
G:"Mi stai facendo a me la ramanzina veramente?" chiesi sbalordito
G:"Ti ricordo che hai iniziato tu con questo gioco di gelosia" non ci resimo neanche conto che eravamo arrivati a scuola
Giu:"Io veramente sei stato tu"
G:"No tu"
Giù:"Io non sono gelosa e mai lo sarò"
G:"Ma se lo sei ogni volta che mi si avvicina una ragazza"
Giù:"Mi da fastidio quando si sentono migliori di me e pensano di allontanarci"
G:"Ma sei tu che lo pensi" dissi urlando e facendo zittire lei
G:"Sono stanco di litigare ogni giorno, su cosa si basa la nostra amicizia su litigate" dissi arrabbiato, lei non rispose girò la testa dall'altra parte, sospirai buttando fuori il nervosismo
G:"Ti sei offesa con me" chiesi sapendo già la risposta, lei non rispose continuò a guardarsi in torno
G:"Litighiamo e finisce sempre allo stesso modo" lei si girò
Giù:"Sei tu che ti arrabbi per tutto quando sarai più tranquillo chiamami e smettila di sfogare la tua rabbia su di me non sono un giocattolo" e se ne andò, in quel momento la odiai, odiavo che sapesse i miei problemi e li usasse contro di me, tirai un pugno al muretto e mi misi seduto
D:"Hey posso sedermi qui"quelle parole mi riportarono indietro nel tempo
*flashback*
vedevo con la coda dell'occhio qualcuno avvicinarsi a me e sedersi al posto accanto mio, mi sentivo a disagio e mi sentì ancora più a disagio quando parlò
Giù:"Come ti chiami" e io la guardai senza rispondere
*flashback*
Scossi la testa e tornai al presente
G:"Non è mica mio il muretto" dissi sputandoli rabbia di sopra, non mi sarei fatto manipolare un altra volta come lei era riuscita quel giorno, ma lui non sembrò scoraggiarsi
D:"Sono nuovo mi son trasferito quest'estate non conosco quasi nessuno anzi nessuno"
G:"Nessuno ti ha chiesto di raccontare la tua vita"
D:"Sai mi sembri uno di quelli non molto amichevole con gli altri che sotto sotto però vorrebbe degli amici" lo fulminai con lo sguardo, non so il suo essere così estroverso quasi mi piaceva
D:"Che maleducato non ti ho detto il mio nome, io mi chiamo Denis e so già che ora tu mi risponderai che non mi dirai il tuo nome ma fa niente" dentro di me sorrisi
G:"Sei così simpatico con tutti"
D:"Nah solo quando mi capita ed oggi è la tua giornata fortunata"
G:"Giovanni mi chiamo" dissi presentandomi
D:"Ti rivelo una cosa questa è la mia tecnica con le persone più scontrose come te" e arricciai il naso per non scoppiare a ridere, odiavo ridere davanti agli altri
D:"Sei solo, non dirmi che uno gentile come te non ha amici" disse ironicamente
G:"C'è li ho"
D:"O sono amici immaginari perché non ne vedo nessuno o non lo so" disse continuando a scherzare
G:"Non sono molti però esistono"
D:"Vero perché tu fai la selezione per sceglierti gli amici quasi dimenticavo, il mio colloquio come è andato ho fatto colpo?"
G:"Ancora ci sono tante tappe da superare però sei partito bene" e lui rise
D:"Ti va di entrare" annui, salutai un po' tutti
D:"Alla faccia dei pochi amici, ti conoscono e salutano tutti"
G:"Non sono miei amici sono semplici persone con cui ogni tanto parlo" guardai lei che nel suo intento di fare amicizia era rimasta sola
G:"Aspettami un minuto qua" lui confuso annui, avanzai verso di lei e l'afferrai per un braccio
G:"Non aspettarti il poema di pace ma se ti sto parlando vuol dire che ti sto chiedendo qualcosa"
Giù:"Però io voglio sentire le paroline magiche sennò non vengo" disse prendendomi in giro la fulminai con gli occhi
G:"Scusa" dissi a bassa voce, lei mi abbracciò
D:"Non pensavo fossi un tipo di abbracci" lei saltò in aria
Giù:"Com'è possibile che ti lascio dieci minuti solo e mezzo mondo vuole fare amicizia con te" disse ridendo
D:"Il tuo amico è ricercato"
Giù:"Migliore amico" disse correggendolo e vantandosi
G:"Capisco che son speciale ma non c'è bisogno di vantarsi" dissi prendendola in giro e facendola ridere
D:"Hai per caso la bacchetta magica insegnami allora, prima che mi parlasse mi ha lanciato cento maledizioni"
Giù:"Anche con me l'ha fatto vuol dire che sei sulla strada giusta" disse sorridendo e io guardai lei lasciandomi scappare un piccolo sorriso
Giù:"Dobbiamo andare in classe"
D:"Recupero mio sorella e vi raggiungo" i suoi occhi brillarono quando sentì la parola sorella e quando lui se ne andò disse
Giù:"Secondo te potrei fare amicizia con la sorella" disse speranzosa
G:"Se è simpatica e ti trovi bene perché no" mi faceva un po' pena, lei andava sempre alla ricerca di nuovi amici e puntualmente tutti o la prendevano in giro per il suo aspetto fisico o facevano finta di essere suoi amici
G:"Però se non succede ricorda che non è colpa tua" lei annuì
Giù:"Te ne stai impalato o vieni" scossi la testa sconsolato, lei incomincio a ridere andando verso la classe e io cercavo di non perderla tra la folla di bambini, lei si mise come al suo solito nell'ultimo banco quello infondo e io la seguì, a un certo punto vidi entrare anche lo stesso ragazzino di prima con la sorella non potevo credere che fosse nella nostra stessa classe
D:"È libero il banco avanti o per starti vicino ci devono essere circa tre metri di distanza" lei rise a quella battuta
G:"Io credo sia libero" dissi ironicamente, la sorella li tirò un pugno sulla spalla facendo segno di sedersi
D:"Il fatto che siamo nella stessa classe solo perché sei un anno avanti non ti da il diritto di rompermi le scatole" disse fulminandola con gli occhi
D:"Già so che mi farai impazzire" rispose sconsolato, lei era molto estroversa come lui subito si presentò
C:"Piacere mi chiamo Chiara" giulia arriccio il naso e fece un mezzo sorriso per non ridere, lei odiava un po' la sua risata e quando conosceva qualcuno si sorrideva ma cercava sempre di contenersi o coprirsi perché non a tutti piaceva il suo sorriso o la sua risata, la maggior parte le dicevano che era irritante e da bambina, a me piaceva, mi era sempre piaciuta da morire era così particolare e faceva di lei un pezzo unico, quando lei rideva riusciva a far ridere anche me e non era una cosa da poco, la sua risata era come una melodia non so, tipo il canto delle sirene che attirava i marinari, era una calamita, lei mi schioccò le dita davanti alla faccia
Giù:"Non dirmi che sei diventato così maleducato che non saluti manco più"
G:"Che"
Giù:"Eri qui presente o no" disse sorridendo, io girai gli occhi
D:"Eri incantato stile bella addormentata" e lei scoppio a ridere finalmente per poi bloccarsi subito
G:"Che c'è perché hai smesso di ridere" dissi pizzicandola, lei mi fulminò con lo sguardo perché sapeva che io sapevo e aveva timore di ciò che potessi dire
C:"Hai una bella risata sai sembra la mia" disse e lei si girò di scatto quasi sorpresa da questo complimento
D:"Che bellina che sei quando fai la sdolcinata, cosa devo darti a casa per addolcirti così" lei li tirò i capelli e poi rise, poi a un certo punto le lezioni iniziarono e ci zittimmo tutti per ascoltare, purtroppo la mia voglia di seguire la lezione era tale a zero quindi mi avvicinai all'orecchio di Giulia e le dissi
G:"Io te l'avevo detto" e lei sorrise un po' imbarazzata
Giù:"Io sto ancora realizzando" disse a bassa voce
G:"Smettila di sottovalutarti, non hai niente di meno rispetto agli altri"
Giù:"Dici?" chiese dubbiosa
G:"Son sincero"
M:"Li in fondo avete finito di parlare" entrambi alzammo lo sguardo di scatto
G:"Se vuole condivido con la classe il nostro discorso" dissi a scopo provocatorio
M:"Damian son iniziate oggi le lezioni abbiamo già iniziato" disse urtata del mio comportamento e io risi
M:"Dimmi cosa c'è da ridere così casomai fai ridere tutti"
G:"Le battute le posso dire e i discorsi seri no, mi dispiace ma la mia occasione di parlare l ho sprecata prima non ricorda le ho chiesto se volesse che condividessi con la classe" dissi rispondendole a tono, Giulia mi tirò il braccio
Giù:"Smettila cretino"
M:"Al mio paese quando si viene richiamati dagli adulti si sta zitti per buona educazione"
M:"Al tuo l'educazione l'insegnano perché a me sembra propio di no"
G:"Non ho mai detto di essere educato lei lo sta dando per scontato ora"
M:"Eh continui a rispondere" disse più infuriata di prima
Giù:"La vuoi smettere" disse a bassa voce
M:"Sai cosa ci hai guadagnato?"
G:"No"
M:"Una bella nota sul registro il primo giorno di scuola" e le applaudì in faccia e mi rimisi seduto scocciato
Giù:"Te la sei meritata"
G:"Perché lei può parlare, mi può giudicare e io non posso rispondere non è giusto"
Giù:"A scuola è così lo sai, però tu propio l'hai dovuta provocare" io l'ignorai e mi misi a colorare un foglio con la matita per il nervosismo, perché cavolo gli adulti possono giudicare e dire quello che vogliono e noi più piccoli dobbiamo subire, non siamo mica macchine abbiamo delle emozioni e il diritto di reagire
Giù:"So quello che stai pensando però lei ora non ti ha fatto assolutamente niente sei tu che l'hai attaccata" stesi tutte le ore così, in silenzio a placare il nervosismo che c'era dentro di me, tutti mi parlavano ma io l'ignoravo
C:"Certo che hai un bel caratterino" disse quasi apprezzandolo
D:"Chiara non credo sia il momento giusto per scherzare"
C:"Mica scherzavo son sincera, hai un bel carattere" io alzai la testa e mi fermai a scrutarla non l'avevo ancora guardata e ne l'avevo ancora messa a fuoco, era bionda e aveva i capelli molto lunghi e i suoi occhi erano diciamo verdi non si capiva molto, aveva gli stessi lineamenti di suo fratello nonostante sembrassero opposti, non so quel commento detto così senza peso mi aveva colpito quindi risposi
G:"Grazie" lei sorrise girandosi verso Giulia, si soffermò a guardarla e poi tornò a guardare me, okey la situazione mi stava leggermente sfuggendo di mano e Giulia in quel momento mi salvo
Giù:"A che pensi?" chiese, io poggiai la testa sul banco e lei iniziò a giocare con i miei capelli
G:"Niente in particolare" in realtà si stavo pensando a una cosa, ero preoccupato, non vedevo i miei da giorni erano entrambi spariti, all'inizio avevo pensato che erano nella fase di quei tre giorni, ma ormai era passata una settimana e io ero in crisi non sapevo che fare e non sapevo dove si fossero cacciati
Giù:"Non è vero stai pensando a qualcosa"
G:"Poi ti racconto" dissi svagando e lei annui, tornò a parlare con Chiara e Denis ma la sua mano rimase fra i miei capelli, di solito mi urtavo se qualcuno mi toccava i ricci non so perché, però lei era l'unica da cui mi facevo toccare, sentì la sua mano staccarsi e poi risprofondare, mi rilassava da morire quando lo faceva, riapri gli occhi e guardai chiara che era esattamente difronte a me, mi resi conto che lei mi fissava già da un po' e quando ricambiai il suo sguardo le sue guance andarono leggermente a fuoco, poi i suoi occhi si spostarono sulla mano di Giulia e poi tornarono a guardare me, non capivo perché lei mi fissava e sopratutto non capivo perché io ricambiassi il suo sguardo, ero molto confuso, so solo che a furia di fissarla riuscì a vedere tutte le sfumature verdi dei suoi occhi, lei accennò un sorriso senza farsi vedere dal fratello e io non so per quale motivo ricambiai l'accenno, rimasi quasi sbalordito, sembrava che le mie labbra da sole avessero deciso di incurvarsi all'in su cercando di formare un piccolo sorriso, lei sembrava più confusa di me, in cinque minuti imparai tutti i suoi lineamenti a memoria e riuscì a vedere tutte le sfumature dei suoi occhi verdi, ogni tanto arrossiva e si portava i capelli biondi dietro l'orecchio e poi arricciava il naso e questa cosa mi faceva sorridere come un cretino, poi la campanella suonò e rovinò completamente quel momento, lei tornò a stare attenta e Giulia staccò la mano dai miei capelli facendomi sbuffare, mi sentivo cullato da tutte quelle attenzioni da parte di tutte e due, che quasi mi mancarono, lei rise a questa mia reazione
Giù:"Io odio se qualcuno mi tocca i capelli" disse imitandomi e io le feci la linguaccia, ma lei mi ignorò e tornò a seguire, io invece girai lo sguardo e continuai ad essere incantato dalla biondina, Giulia ogni tanto abbassava lo sguardo e cercava di capire ma poi si arrendeva e tornava a seguire.
All'ultima ora ci fu supplenza quindi tra noi quattro iniziammo un po' a parlottare
D:"Che ne dite di stare un po' insieme subito dopo scuola" io annui, intanto posti dove andare non ne avevo in questo momento
Giù:"Io devo andare a danza"
G:"Ma c'è l'hai alle quattro, un oretta puoi stare"
Giù:"Si ma mamma è a lavoro e poi non può accompagnarmi"
G:"Ti accompagno io come ho fatto già centomila volte" lei annui
Giù:"Allora va bene"
G:"Ringraziami che ti faccio da padre" dissi scherzando e lei rise tirandomi un colpo sulla spalla
Giù:"Ti ricordo tutte le volte che ti ho fatto io da mamma" disse vantandosi
G:"Si si bla bla" e rise
D:"Io mi sento decisamente di troppo tu Chia" lei però sorrise, Giulia si rimise seduta imbarazzata e con le guance rosse e io la guardavo divertito come ogni volta che si imbarazzava, passammo tutto il tempo così a ridere e scherzare tra di noi
D:"Comunque tu sei magica"
Giù:"Io" disse quasi divertita
D:"C'è quando ho visto sta mattina lui era la persona più scontrosa del mondo mi avrebbe sputato quasi in faccia" e io risi
Giù:"Sai quante volte l'ha fatto con me"
D:"Invece quando parla con te sembra tutt'altra persona, insegnaci i tuoi trucchi"
Giù:"Anni e anni di esperienza"
G:"E io ho cresciuto un mostro"
Giù:"Si si continua a vantarti"
C:"Da quanti anni vi conoscete?" chiese lei in modo pacato
Giù:"Ehm aspe se tu ne avevi sette e io sei e ora tu ne hai dodici e io undici"
G:"Son passati..quasi sei anni se facciamo conto che io ora ne faccio tredici"
Giu:"Quasi sei anni hai ragione"
D:"Un bel numero, quindi fammi capire tu lo sopporti da sei anni" lei annui sorridendo
D:"Dovrebbero darti un premio per la pazienza che hai"
G:"Se a lei devono dare il premio a me devono farmi la statua" e lei scoppio a ridere
Giù:"Ti prego basta non c'è la faccio più a ridere" disse, la campanella suonò e quindi uscimmo da scuola, Giulia iniziò a giocare con Denis, si rincorrevano e scherzavano insieme, io invece mi misi seduto sullo stesso muretto di sta mattina
C:"Hey" disse sedendosi accanto a me, mi girai di scatto
C:"Ancora non mi sono presentata del tutto" disse timidamente
C:"Io son Chiara e quel pazzo li che hai conosciuto è mio fratello purtroppo" disse sorridendo
G:"Giovanni e quella che corre come una pazza con tuo fratello è la mia migliore amica" dissi copiandola, lei arricciò il naso, le parole mi morirono in gola, non sapevo più che dire e lei sembrava troppo imbarazzata per riuscire a formare una frase di senso compiuto senza sparare cavolate, mi soffermai a fissarla e mi resi conto di quanto fosse carina
G:"Mi trovo in difficoltà non so che dire" dissi con una punta di imbarazzo
C:"Manco io" e rise nervosamente
G:"Da dove venite"
C:"Piemonte precisamente Torino"
G:"Abbastanza lontano da qui"
C:"Si è stavo un bel viaggio con la macchina"
G:"E perché siete venuti qui se posso chiedere"
lei sospirò, capì subito che non era una storia bella da raccontare
G:"Se ti va puoi dirmelo sennò niente, non sentirti obbligata"
C:"In realtà è una storia classica, mamma e papà si son separati e siccome la casa era di papà lui ci ha buttato fuori e ha detto di trovarci un posto nuovo dove vivere"
C:"Mamma poi ha ricevuto un contratto di lavoro qui, quindi c'è ne siamo andati" io annui, mi dispiaceva un po' anzi molto
G:"Pure i miei son separati" lo dissi nella speranza di consolarla, ma me ne pentì subito di averli nominati
C:"Veramente?" disse sorpresa, io annui e lei come pensavo si senti confortata
C:"Denis non ne parla molto, sarà pure il fratello maggiore ma è l'unico che ancora non vuole realizzarlo" lo capivo mi ci ritrovavo dannatamente in questa sua caratteristica
G:"E tu?"
C:"Cosa"
G:"L'hai realizzato?"
C:"L'ho realizzato nello stesso momento in cui l'ho visto buttare tutte le nostre cose fuori dalla finestra, l'ho realizzato quando le sue urla hanno invaso le orecchie e l ho realizzato quando ho provato ad abbracciarlo per l'ultima volta e lui mi ha tirato uno schiaffo" ora comprendevo questo suo comportamento, comprendevo del perché era alla ricerca di attenzioni maschili l'ho capito perché io da piccolo l'ho sempre fatto, quando ho visto il distacco con mia madre ero alla ricerca di attenzioni femminili che Giulia ha saputo darmi
G:"Capisco" vidi i suoi occhi diventare lucidi e non so perché l'abbracciai, era come se il mio corpo si fosse mosso da sola, lasciai che si sfogasse, la lasciai bagnarmi la felpa con le lacrime, e non la spinsi via, cercai di cullarla anche se mi veniva difficile, le poggiai una mano sui capelli ed iniziai ad accarezzarglieli, non avevo mai abbracciato così qualcuno che non fosse Giulia e la sensazione che provai fu completamente nuova, a un certo punto si staccò di getto e cerco di asciugarsi le lacrime
C:"Scusa" le sorrisi
G:"Avevi bisogno di sfogarti non fa niente"
C:"Non è nel mio solito far così"
G:"Può capitare a tutti certe volte"
G:"E poi ti ho chiesto io di parlarne quindi" lei rise
C:"Sei sempre sarcastico quando parli"
G:"Il 99% delle volte si"
C:"Lo chiamavano mister simpatia" disse ridendo
G:"Modestamente vorrei un premio per la mia simpatia"
Giù:"Heyy vienii" disse saltellando e tirandomi per un braccio
G:"Giù sto parlando con lei appena finisco vengo" lei la guardò ed annui
Giù:"Scusa vado" disse ritornando di la, sospirai non volevo farla sentire un peso
C:"Sei il suo unico amico?" non risposi, non avevo il diritto di farlo
C:"Non era per giudicare lei è che si vede che lei è molto legata a te tutto qui"
G:"Legata?" chiesi dubbioso
C:"Non è una semplice amicizia questa c'è un legame tra di voi e si vede"
G:"Perché non vai tu a divertirti con lei"
C:"Non credo di starle molto simpatica"
G:"Io invece ti dico di sì, vai" lei annui e corse da lei.
Per la prima volta vidi Giulia essere felice con qualcuno che non ero io ed ero felice, io non volevo che lei si legasse così tanto a me perché come ho già detto io sparisco non sono costante nelle cose e le farei solo del male, lei è un anima così fragile e pura che se voglio custodire devo allontanare da me prima che possa farle del male.

Gli opposti si attraggonoWhere stories live. Discover now