pacify her

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pacify her
Melanie Martinez
*scusate per gli errori*

POV SANGIOVANNI
La mia schiena era poggiata chissà dove e la mia mano si alternava tra il giocare coi suoi capelli e accarezzarle il viso, dopo ore e ore di camminata ci eravamo stancati e buttati a peso morto in una specie di parco, lei era distesa sul prato e aveva la testa poggiata sul mio petto mentre io me ne stavo sdraiato accanto nel dedicarle tutte le mie attenzioni, stavamo guardando insieme il tramonto ed eravamo immersi in un silenzio totale
Giù:"Ieri sera" disse interrompendo questo momento di silenzio
Giù:"Essendo che mi avevi diciamo piantata son stata con Denis" strinsi il naso per il fastidio di quella parola, io non l'avevo piantata
Giù:"Ha detto che sta notte verso le undici e mezza ci sarebbe stata una festa a cui voleva che entrambi partecipassimo"
G:"E perché me lo stai dicendo" lei si morse il labbro terribilmente a disagio
Giù:"Se vuoi andarci sta sera"
G:"Potrebbe starci ma non so dipende da come mi gira" lei annuì e chiuse gli occhi continuando a rilassarsi
Giù:"Sta mattina non ti ho creduto ma ho fatto finta di niente" non capì subito a cosa si stesse riferendo
G:"Di che parli"
Giù:"Del motivo per il quale mi hai piantata ieri" la guardai confuso in fondo avevo detto una mezza verità avevo solo tagliato la parte cattiva
G:"Perché ti avrei dovuta piantare allora?" dissi incastrando i miei occhi ne suoi
Giù:"Forse eri con qualcuna" rispose morendosi il labbro
G:"Tipo"
Giù:"Qualche bella ragazza bionda ed alta, esperta e matura" io scossi la testa sconsolato
G:"Stai scherzando vero?" dissi sollevando il busto
Giù:"Perché dovrei"
G:"Io ti ho detto la verità se non mi credi è un problema tuo" e mi alzai smettendo di coccolarla
Giù:"Era solo un pensiero il mio" disse tranquillamente io mi fermai a guardarla e mi incantai nella sua bellezza naturale, non riuscivo ad essere arrabbiato con lei, non ci ero mai riuscito, lei si sollevò da terra agganciando le sul mani al mio collo quella piccola pressione mi provocó un dolore assurdo da respingerla via, mi toccai dolorante il collo
Giù:"Che ti prende" chiese avvicinandosi nuovamente, scansai la sua mano che stava per spostare la felpa
G:"Nulla mi hai fatto solo male"
Giù:"Ma non ho fatto nulla ti ho solo poggiato le mani vicino al collo tutto qua" lei tentò di avvicinarsi nuovamente scostando la felpa che mi avvolgeva come una sciarpa, mi sentì spoglio di me stesso, col dito lentamente tocco quello strato di pelle scorticato che era stato esercitato da una forte pressione e poi lentamente andò a cerchiare i lividi, deglutì tirandomi indietro e lei indietreggiò per la paura
Giù:"Chi te li ha fatti"
G:"Da solo" mentì
Giù:"Non puoi farti dei graffi del genere da solo"
G:"E da quando sei esperta di risse"
Giù:"Perché te ne ho viste tante di quelle ferite addosso che so riconoscere che queste non son da rissa e ne tanto meno da solo"
G:"Allora mi son apparsi magicamente" dissi ironicamente cercando di allentarea la presa
Giù:"Avevi detto che ieri avevi litigato con i tuoi se non mi hai mentito" disse provando a trovare una soluzione al suo enigma mi colpì quanto fosse ingenua ma astuta e intelligente, lei alzò di colpo gli occhi come se avesse capito
Giù:"Tua sorella stamattina non ne voleva sapere di lasciarti andare e tua madre sembrava quasi stanca, tu non sei mandato d'accordo con nessuno dei due anzi quando eri piccolo stavi sempre fuori e non tornavi mai a casa e se proprio riuscivo a farti parlare parlavi solo di tua madre come se lui non esistesse"
G:"Dove vuoi arrivare" dissi timoroso che la mia barriera dopo anni crollasse, avevo tenuto tutto nascosto per anni con un abilità allucinante non avrei mai mandato tutto a puttane proprio ora
Giù:"Io a lui l'ho visto una sola volta e faceva quasi paura, stava litigando pesantemente con tua madre e io non sapevo come aiutarti" ricordai quel giorno, il giorno in cui avevo aperto il mio mondo a giulia, lei continuò il suo ragionamento fino ad arrivare a una conclusione
Giù:"È lui il problema è sempre stato lui" sussurrò
G:"Stai sbagliando" dissi facendo tornare la mia determinazione
Giù:"Ti ho creduto per troppo tempo"
G:"Fatti i cazzi tuoi" dissi sulla difensiva
Giù:"Mi hai confermato la mia versione" mi chiusi sempre di più nella mia bolla di oscurità
Giù:"Non ti sta giudicando nessuno" rispose tornando ad avvicinarsi
G:"Non toccarmi" non mi ascoltò e mi poggiò una mano sulla guancia
Giù:"Ei sono sempre io, non nasconderti, non chiuderti a riccio" abbassai lo sguardo
Giù:"Non voglio una tua risposta perché ho già capito da sola, voglio solo che non ti chiudi" io deglutì
Giù:"So che non ti fidi di nessuno e diffidi in ogni cosa ma ti sto solo chiedendo di fidarti di me" io negai con la testa
G:"Così che tu possa prenderti gioco di me? mai" dissi con cattiveria spaventandola
Giù:"Non pensare che tutti ti vogliano fare male, io non lo farei mai e lo sai" accennò un sorriso, lasciai un respiro e mi ricordai che davanti avevo lei, un anima pura che non mi avrebbe mai fatto del male o almeno così pensavo ma anche stesso non volevo incasinarla, farla immischiare in questa situazione comporterebbe che mio padre capisse che io ci tengo a lei prendendola come punto di mira per fare del male a me, io sbuffai arricciando il naso
G:"Fammi il favore di starne fuori"
Giù:"Non farai nulla per fermarlo" disse delusa
G:"Tu non sai nulla e non giudicare le mie scelte"
G:"Il fatto che tu abbia capito non significa che sai anzi non sai un cazzo" e iniziai a camminare stanco di sostenere quella discussione, cercai disperatamente un pacchetto di sigarette nello zaino ma essendo che non fumavo spesso non lo trovai
G:"Cazzo" lei cercò di mantenere il mio passo stando in silenzio, salimmo sul treno a pelo e ci misimo seduti, il silenzio regnava, lei si mordeva il labbro e ogni tanto mi guardava
Giù:"Vuoi andare alla festa?" chiese cercando di trovare qualcosa per farmi distrarre, io sbuffai
G:"Va bene"
Giù:"Posso avvicinarmi?" io annui, cercando il mio consenso si poggiò sul mio petto e la mia mano prese ad accarezzarle i capelli
Giù:"Non volevo essere pesante e appicicosa"
G:"Non lo sei stata" dissi rassicurandola
Giù:"Non volevo farti arrabbiare" io sospirai e presi a guardarla, non seppi resistere alla sua faccia imbronciata
G:"Ei fa nulla scusa io se ho urlato" lei annui e chiuse gli occhi, quell'arco di minuti lo passammo in silenzio e anche il tratto di viaggio verso casa di Denis, entrambi avevamo perso la capacità di parlare
D:"Che ci fate voi qui" la musica subito mi riempì le orecchie e notai gli occhi lucidi di Denis, era brillo se non ubriaco
G:"Sei così ubriaco da esserti scordato che ci avevi invitato" lui rise tirandomi dentro scordandosi di Giulia che persi istintivamente di vista
D:"Ci sono certe bonazze" e mi fece cenno verso destra, un gruppo di ragazze bionde poco più grandi di noi con un corpo da urlo che poteva stendere tutti ma non me
D:"Eddai non son belle"
G:"Si ma non mi va" lui sbuffò
D:"Non dirmi che ti stai innamorando?" io risi
G:"E di chi poi?"
D:"Di solito finisci sempre con le bionde evidentemente sta volta la mora ti ha fottuto"
G:"Ma di chi parli?" dissi ridendo, lui mi ignorò avanzando verso il gruppo di ragazze, io presi da bera e mi misi seduto, cercai Giulia tra la folla ma c'era troppa gente, scostai la folla e dopo un po' la trovai in un bagno a tenere i capelli a qualche ragazza che evidentemente non era lucida
G:"Ei" lei mi guardò sbuffando
Giù:"Vattene è meglio che non ti veda" aggrottai la fronte spostando lo sguardo giù
G:"È così ubriaca da farsi aiutare dalla sua ex migliore amica" lei annuì
G:"Ti do una mano"
Giù:"Io fossi in te andrei a recuperare il fratello che mi sembra sulla sua stessa strada"
G:"Lui si sa gestire" aiutai Giulia a prendere Chiara e metterla seduta, aveva la fronte lucida dal sudore
Giù:"Come ti senti?" lei riacquisì la lucidità guardando Giulia negli occhi
C:"Sparisci"
Giù:"Ti sto solo aiutando" lei guardò con cattiveria anche me
C:"Perché non te la porti a scopare, io non ho bisogno di aiuto"
G:"Alzati" le dissi tranquillamente lei si alzò traballando e l'afferrai
G:"Sei ancora convinta di non voler aiuto" la sfidai
Giù:"Non è il momento di litigare" mi fulminò Giulia, io annui e l'aiutai a rimettersi seduta, Giulia si mise seduta accanto a lei
C:"Che cazzo vuoi?"
Giù:"Aiutarti" lei rise
C:"Chi ti dice che voglia essere aiutata da te?"
Giù:"Dico sul serio"
C:"Chi vuoi prendere per il culo piuttosto torna con lui" guardai gli occhi di Giulia
Giù:"Lo sai che mi dispiace e che...mi manchi" Chiara rise
C:"Pensi davvero che potremo tornare ad esser amiche" esclamò ridendo
C:"Io non son amica delle bugiarde"
G:"Chia"
C:"Che cazzo vuoi" in un attimo la sua barriera crollò ed uscì correndo dal bagno, la inseguì, salì le scale verso la sua stanza e bussai
G:"Apri"
C:"No" la mano di Giulia mi si poggiò sulla spalla
G:"Perché porti rancore ancora dopo un anno" lei rise era una risata malinconica
C:"Perché a differenza tua io non stavo giocando" sospirai poggiando la testa sulla porta
C:"Ti ho perdonato si ma insieme a lei mi fai venire solo il ribrezzo"
G:"Cosa vuoi che faccia?"
C:"Lasciarla"
G:"Perché"
C:"Perché se non posso averti io non ti avrà manco lei"
G:"E se non lo faccio"
C:"Commetterei grandi sbagli"
G:"Chiara ti prego"
C:"Tu ti sei preso gioco di me, mi hai usata come se fossi un giocattolo e spero che userai lei come hai usato me, perché sei solo malato non c'è nulla di buono in te"
G:"Io ti avevo avvisata però"
C:"E cosa ti aspettavi che dopo tutte quelle attenzioni che mi davi non mi innamorassi" disse ridendo
C:"Non meriti nulla, meriti solo di star solo"
G:"Sei ubriaca"
C:"Non cambia io penso questo di te"
C:"Spero che troverai qualcuno identico a te che ti infliggerà lo stesso male che tu infliggi agli altri, spero che quel veleno ti arrivi fino al cuore e ti distrugga per sempre" una lacrima solcò la mia guancia, non sapeva che il male che infliggevo era quello che infliggevano a me, quel veleno che buttavo sugli altri era un veleno che mi era entrato nel cuore da tempo, non c'era nulla di sano in me era tutto bruciato e questo lo sapevo giá ma sentirselo dire era peggio, la mia via d'uscita era il sesso solo con quello riuscivo a esprimermi, il mio corpo era l'unico mezzo per dare qualcosa agli altri
Giù:"Ei" sussurrò io rimasi immobile con la fronte ancora poggiata sulla porta
Giù:"Gio" mi richiamò, la guardai negli occhi, volevo davvero che lei mi odiasse come Chiara mi odiava, allora dovevo usare la testa e allontanarla, ma non riuscivo per niente
Giù:"Ormai il tuo famoso veleno me l'hai ignettato nel cuore non puoi far nulla"
Giù:"C'è l'ho ignettato da quando son piccola" aveva ragione, il danno con lei l'avevo già commesso con lei, tanto tempo fa, mi tirò allontanandomi dalla porta
Giù:"Ha ragione si e questo non lo nego, ma lei non ti conosce, io ti conosco so le abitudini che hai e ciò che ti passa nella testa ma a me va bene così, quelli che tu chiami difetti per me non lo sono, io voglio provare ad amarti così come sei e non pretendo di essere amata" mi spostò i capelli dal viso
Giù:"Non aver paura di essere te stesso con me perché io voglio amare anche la parte più cattiva di te che tu ritieni brutta"
Giù:"Fai quel che vuoi amami,baciami,tradiscimi,lasciami,ignorami ma lasciati aiutare"
Giù:"Se non mi vuoi come ragazza almeno lasciami essere la tua migliore amica" non riuscì ad esprimere la gratitudine, che provavo per lei a parole quindi la baciai, poggiai la fronte sulla sua e feci sfregare i nostri nasi
G:"Non saprei come ringraziarti perché non ho nulla da darti"
Giù:"Tu puoi dare le tieni protette qui" disse poggiando una mano all'altezza del cuore
G:"No giù non c'è nulla, lo sai l'unico mezzo con cui posso ringraziarti è il corpo"
Giù:"Allora mi ringrazierai dopo" disse scherzando
Giù:"Credo che ora dobbiamo sbarazzarci di questa gente perché il proprietario della casa mi sembra pure lui un po' brillo" io annui ridendo e l'aiutai a smaltire le persone, dopo mezz'ora finalmente riuscimmo a svuotare la casa
G:"Tu credo che dovresti andare a dormire" dissi indicando Denis
D:"Se prima non pulisco casa non faccio un cazzo, sennò chi la senta domani mattina a mia madre"
Giù:"Puliamo noi" si propose Giulia, la fulminai, odiavo la sua bontá
D:"Davvero?"
Giù:"Certo così ti ringrazio per tutte le volte che mi hai aiutata" lui accennò un sorriso e con fatica salì le scale
Giù:"Da dove iniziamo?"
G:"Non ne ho idea"

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⏰ Last updated: Jun 30, 2022 ⏰

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