Famiglia

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[T/N]'S POV

Avevo aspettato Nezuko fino al tardo pomeriggio.

Non che fosse stato una cosa imposta.

Cioè, tecnicamente sì.

Ma lo avevo sempre fatto con molto piacere.

Nezuko era mia amica. Una grande amica, l'unica amica che io abbia mai avuto.

Non mi sarei infuriata ad aspettarla per almeno 2 ore, non era nulla.

Mi ero fatta un giro.

Un giro per la scuola.

Fra i corridoi, stando però, il più possibile lontano dalla gente.

Guardavo da lontano i ragazzi, che si occupavano animatamente dei loro club.

Tutta questa energia dove la tenevano nascosta?

«(T/N)!» una vocetta dietro di me, mi fece voltare e incontrai il viso tondo di Nezuko, i suoi occhi a palla legati ai miei.

«Scusami se ti ho fatto aspettare» mi concesse un breve inchino, i suoi capelli le si scostarono dal viso, quasi toccarono terra, appoggiandosi delicamente oltre alle spalle.

«Forza, andiamo verso casa. Tanjiro non vede l'ora di conoscerti» mi prese per braccetto e sorrisi a vederla così spensierata, quando spensierata non lo era.

Camminammo per vie, per strade, per marciapiedi, per ghiaia; ma alla fine arrivammo.

Nezuko suonó il campanello, un trillo veramente disturbante tuonó per la casa. Si poteva sentire anche da fuori.

Sentimmo dei passi veloci battere nel pavimento e in un lampo, vidi proprio Tanjiro.

Guardó la piccola con amore e quasi non mi notó.

Mi concesse un sorriso, il suo sguardo non riuscì pienamente a capirlo.

Non era uno sguardo indagatore, nemmeno un'occhiataccia.

Era uno sguardo di chi sà e non dice niente.

«Ciao (T/N)» rimasi abbastanza sorpresa. Non credevo conoscesse il mio nome.
Schiusi le labbra per lo shock e boccheggiai per qualche istante.

«C-Ciao Tanjiro» lo salutai a mia volta, mi diedi uno schiaffo mentale mentre sprofondavo nella mia vergogna.

Soffió una risata e ci fece entrare in casa, lasciandoci posto per sorpassarlo.

La casa era piccola ma davvero molto carina e molto ben curata.

«Tanjiro sei da solo?»

Un pendolo stava alla fine nel corridoio. Cosa ci faceva un pendolo lì?

«No. C'è un mio amico»

Il pavimento era di un legno lucido. Quasi mi potevo specchiare.

Chi puliva?

«Ma tranquilla, non ti disturberemo!»

La spalla di Tanjiro sfioró la mia e mi vennero i brividi.

Troppo vicino.

«(T/N) seguimi, staremo in salotto» mi concesse un sorriso, trascinó la porta scorrevole verde ed entró.

Diedi uno sguardo alle scale.

Non voleva conoscermi?

Non importa.

Ed entrai nel salotto.

Divani bordeaux, che s'intonavano con le pareti color crema.

C'erano dei cassettoni e dei mobiletti della stessa tonalità del pavimento lucido.

Sopra vi erano posti foto e oggetti in vecchio stile.

«Ti piacciono?» seguì il mio sguardo la piccola.

Mi affiancó lentamente e il suo sguardo si posó su una vecchia foto.

Vi era raffigurato un uomo, che non riuscì ad identificare.

«Appartenevano al nonno e prima di lui al bisnonno»

«Siete... Molto legati alla famiglia» mormorai e la vidi con un fiebile sorriso.

Non credo fosse tirato.

«Sì, moltissimo»

Finimmo in un silenzio tombale e, il ticchettio di quell'orologio a pendolo non aiutava.

Metteva solo ansia.

 𝑆𝑢𝑚𝑚𝑒𝑟𝑡𝑖𝑚𝑒 𝑆𝑎𝑑𝑛𝑒𝑠𝑠                     [TOMIOKA GIYU X READER]Where stories live. Discover now