Ponte

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TOMIOKA'S POV

Dopo quelle parole, un mondo mi si aprì davanti agli occhi.

Avevo tenuto nascosto per troppo tempo me stesso.

Ora era arrivato il momento di prendermi per mano e aiutarmi.

Stessa cosa avrei fatto con lei.

Poggiai velocemente la tazza sul tavolino e mi tirai in piedi.

«Grazie per la chiaccherata ma ora dovrei proprio andare.»

«Già. Lo credo anche io» l'uomo si tirò sù e mi accompagnò lungo il corridoio.

Io mi fiondai a lunghe falcate alla porta e girai la maniglia.

«Se vuoi risolvere il problema, devi andare all'inizio di tutto.»

Osservai per un attimo la mia mano compressa nella maniglia.

In questo momento dovevo aiutare sia lei che me.

E riniziare avrebbe fatto male sì, ma avrebbe risolto ogni cosa.

Girai il pomello e davanti mi si parò la figura eretta di Tanjiro.

Lui mi guardò abbastanza confuso e incredulo.

«Ma come hai fatto...»

«Mi ha aperto... Tuo nonno?... Non importa, ora ho risolto.»

«Nonno?»

Dopodiché, corsi senza fermarmi.

Sapevo già dove andare.

Devo abbracciare il passato, non odiarlo.

Devo rendermi conto che non sono l'unico a soffrire. Ci sono altre persone come me, non sono solo.

Ho pensato di esserlo per tutta la vita.

Perché tutti gli altri, non erano come me.

Loro erano diversi.

Diversi nel modo in cui parlavano, si relazionavano, in cui pensavano, nel modo in cui recepivano le cose.

Io pensavo di essere sbagliato.
Ma ero anch'io diverso.

Tutti lo siamo e, non importa se io invece di affrontare i problemi, tiravo pugni al muro e mi offendevo, perché non mi capivo.

Ora ho capito.

Ora so come affrontare le cose senza farmi del male.

Ora so come vivere.

Tutto questo lo devo solo ad una persona.

E quella persona sono io.

Ho voluto capire, ho voluto aiutarmi, ho voluto darmi una seconda chance.

Adesso, devo affrontarmi.

Prendere coraggio e, invece di buttarmi, rimanere in piedi.

Non so nemmeno io per quanto corsi.

Il sole tramontò e non mi parve di essermi mai accorto veramente, delle cose che mi circondavano ogni giorno.

Il mondo è così bello.

Perchè volevo negarmi di questa bellezza?

Perché pensavo che fossi io, la macchia di petrolio che potesse rovinarlo.

L'acido corrosivo in grado di distruggere ogni cosa al mio fianco.

Ho finito per ferirmi e ferire persone che potevano anche non c'entrare nulla, ma che, avevo bisogno di allontanare.

Dovevo ferirle per il semplice fatto che non volevo essere l'unico a soffrire.

Volevo dare dolore, cercando di alleviare il mio.

Ma non è così il modo in cui si affrontano le cose.

Arrivai alla spiaggia e dopo aver sorpassato alcune persone mi addentrai nel ponte.

Mi fermai e cercai di prendere fiato.

Consapevole che sarei svenuto a terra da un momento all'altro.

Mi asciugai la fronte piena di sudore e misi a fuoco la vista.

Il caldo mi sfuoca l'orizzonte e faccio quasi fatica a notare una figura fin troppo familiare a bordo del ponte.

Inevitabilmente corro.

Per la prima volta ho paura.

Paura di perdere.

Paura di non aver più speranze.

Paura di non poter risolvere più nulla.

Ho paura e non me ne vergogno.

 𝑆𝑢𝑚𝑚𝑒𝑟𝑡𝑖𝑚𝑒 𝑆𝑎𝑑𝑛𝑒𝑠𝑠                     [TOMIOKA GIYU X READER]Where stories live. Discover now