Remember me (Percico: Percy Jackson x Nico Di Angelo)

C'era una volta

 C'ERA UNA VOLTA...

Stare per un'intera giornata nella stessa classe di Nico, per Percy, era stata una tortura. Vederlo poi ridere e scherzare con Jason-traditore-Grace, era stato ancora peggio. Ma Percy si era ripromesso di fare due chiacchiere con Jason non appena ne avesse avuta l'occasione. Il biondino doveva davvero imparare a tenersi alla larga dalle persone che piacevano a lui! Percy sospirò, continuando a camminare verso casa. Di fianco a lui Leo Valdez continuava a parlare di qualcosa che aveva a che fare con la meccanica, che ovviamente non interessava a Percy... Quanto sarebbe stato bello se al posto del riccioluto spagnolo ci fosse stato Nico. A Percy mancava la voce forte e leggera del corvino, così come gli mancavano le sue parole e i suoi discorsi. Percy sospirò ancora, dandosi dello stupido. Doveva ficcarsi in testa che Nico non provava nulla per lui, che non aveva speranza, e che probabilmente il moro gli preferiva Will Solace. Eppure le parole di Nico continuavano a rimbombargli nella mente, così come il discorso che aveva fatto con Annabeth la notte precedente. Entrambi lo accusavano di non provare un sentimento vero, entrambi sembravano convinti che lui si stesse appoggiando a Nico solo perché si assomigliavano. Eppure Percy era certo di quello che sentiva. Non aveva mai dato molta importanza a Nico fino a quando, la settimana precedente, quello non si era presentato al funerale di suo padre. Una scossa investì il ragazzo, ci aveva messo così poco ad elaborare il lutto... Nico Di Angelo lo aveva investito come un fiume in piena, travolgendo tutte le sue certezze e mettendo a tacere tutti i suoi fantasmi. Percy, però, non riusciva proprio a sentirsi in colpa. Era certo di non aver semplicemente accantonato il ricordo del padre. Al contrario, era riuscito a metabolizzarne la scomparsa perdonandone l'avventatezza. Già... il ragazzino dai capelli corvini era riuscito a fare anche questo. Perso in questi pensieri, Percy non si rese nemmeno conto di aver raggiunto il portone di casa sua. Davanti alla soglia, appoggiata con un piede alle sbarre di metallo del portone, c'era Silena Boureguard, una delle amiche di Luke.

Leo si ritrasse quasi immediatamente. Lui e Silena non erano mai andati molto d'accordo, la ragazza tendeva sempre a fargli degli scherzi stupidi e cattivi, spesso lo prendeva in giro e Leo, per ripicca, continuava a mandarle in tilt il motorino. Percy ricordava ancora quando, per scherzo, Silena aveva invitato il piccolo ispanico ad un appuntamento: Leo ci aveva creduto e si era ritrovato in un laghetto pieno di paperelle a fumare, letteralmente, di rabbia. La ragazza, poi, aveva scattato un mare di foto, che erano subito finite in rete, scatenando l'ilarità di moltissimi simpaticoni (tra i quali Luke ovviamente). Da allora i due non si sopportavano, tendevano ad evitarsi, ma i loro rari confronti erano sicuramente... come dire... ACCESI!

-Boureguard...- la salutò Leo, tenendosi a distanza e nascondendosi dietro Percy.

-Valdez...- un sussurro velenoso fuoriuscì dalle labbra di Silena. -Come al solito sei inopportuno! Dovevo parlare con Percy ed ecco che spunti tu, stupido folletto deficiente!-

-Oh...- Leo simulò una smorfia dispiaciuta e triste, -cosa c'è? Volevi farti anche lui, puttana?- Silena si indispettì e digrignò i denti. Non era la prima volta che i toni si alzavano in quel modo.

-Brutto idiota! Come osi darmi della... della... beh, meglio lasciar perdere! Per tua informazione, Valdez, la mia è una famiglia nobile! I miei avi erano dei baroni! Io ho sangue reale nelle vene, e tu, piccola pulce, non hai il diritto di insultarmi!- Silena chiuse le mani a pugno e gli lanciò un'occhiata di sbieco, nell'evidente tentativo di pietrificarlo. Ma Leo non mostrava alcun segno di timore, sorrise e rispose allo sguardo della ragazza.

-Ma certo che nelle vene ti scorre sangue blu! Tu stessa sei una principessa!- la prese in giro Leo.

-Ecco, bravo insetto! Torna a strisciare...- ma Silena fu interrotta da Leo che, sorridendo, pose fine alla sua invettiva.