Umanità

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UMANITA'

Nico era stato tante cose nella sua vita.

Un orfano abbandonato dalla sorella maggiore che, con le unghie e con i denti, lottava per mantenerlo. Il ragazzo problematico, quello strano che faceva corsi di autodifesa. Il creativo, che dipingeva nel tempo libero, l'asociale, che preferiva restare a casa a guardare un film assieme a Will piuttosto che uscire. Nico era stato anche una spalla su cui piangere, un'ancora di salvezza. Era perfino riuscito a diventare il ragazzo di Percy, quello strambo personaggio che, entrato da poco nella sua vita, era riuscito a scombussolargliela completamente.

Nico era stato tutto questo, ma mai un eroe. Certo alle volte, come quando Ianus aveva minacciato di uccidere Percy, era stato tentato di consegnarsi piuttosto che permettere che fosse fatto del male al ragazzo. Ma tutto si era risolto per il meglio.

Adesso, Nico questo lo sapeva bene, tutto sarebbe andato storto. Non c'era Bianca a proteggerlo né suo padre. Anche Will mancava all'appello, ma il ragazzino fu sollevato che non fosse lì, forse sarebbe riuscito a dimenticare... forse si sarebbe lasciato tutto alle spalle. No, Nico sapeva che Will non era quel tipo di persona. Il ragazzo non aveva idea di dove potesse essere il suo amico, ma era certo che lui non avrebbe mai smesso di rimproverarsi di essersene andato via. Lui lo conosceva come le sue tasche, come un fratello. Will, così come Bianca, era la sua casa, la sua famiglia, il suo piccolo briciolo di normalità in una vita che di normale non aveva proprio nulla.

Nico avanzò di un passo e spinse all'indietro Percy, lanciandogli uno sguardo ammonitore. Lui doveva salvarsi, andar via, tutto ciò che stava accadendo non lo riguardava. Avrebbe affrontato Kronos da solo, e, magari, sarebbe anche riuscito a salvare Jason.

-Lui lascialo fuori da questa faccenda, Kronos! È me che vuoi! Lascia andare Jason e Percy!- Nico pose un braccio davanti al petto di Percy, per assicurarsi che il ragazzo restasse fermo alle sue spalle.

-Il tempo delle trattative è finito, ragazzino! Avresti potuto ascoltare Ianus, invece di spingerlo ad impiccarsi!- Kronos fece un passo in avanti, mentre Melinoe, alle sue spalle, puntava la pistola su Jason che stava disteso a terra, il coltello ancora conficcato nella schiena.

-Dafne, ti prego... dacci una mano... per favore...- Nico aveva sentito parlare molto spesso della madre di Will. Lui la riteneva una donna molto strana, lunatica, bigotta addirittura, ma non gli aveva mai parlato di sua madre come se fosse una criminale.

-Non mi chiamo più così... NON E' QUELLO IL MIO NOME, SPORCO BASTARDO!- Dafne non aveva nemmeno degnato di uno sguardo Nico, che stava iniziando a rendersi conto di quanto Will dovesse essersi trovato in difficoltà, tempo prima.

-Lei non vi aiuterà mai, Nico... non lo ha fatto con suo figlio... non lo farà nemmeno con voi!- Kronos avanzò ancora, Jason rantolò ed un fiotto di sangue gli uscì dalle labbra, bagnando il pavimento.

Era stato stupido, di questo Nico era certo. Coraggioso, certo, ma anche tremendamente stupido. Probabilmente aveva tentato di rallentare Kronos e Melinoe, senza successo. Ma ciò che più preoccupava Nico, alla luce dell'ultima frase del criminale, era la sorte di Will. Il ragazzino continuava a chiedersi cosa fosse successo al ragazzo e non riusciva a smettere di darsi la colpa per quanto poteva essergli capitato.

-Che cos'è successo a Will?- domandò Nico, evidentemente in ansia.

-Iperio lo ha portato via... è sotto la sua custodia, volevamo usarlo per uno scambio, ma ci siamo resi conto che venirti a prendere sarebbe stato molto più semplice- spiegò Kronos, mentre una risata isterica si impadroniva delle labbra di Dafne.

-Non è utile neppure come merce di scambio... avremmo dovuto ucciderlo prima!- disse, fra una risata e l'altra, la donna che avrebbe dovuto essere la mamma di Will.

Remember me (Percico: Percy Jackson x Nico Di Angelo)Where stories live. Discover now