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mi è passata la febbre finalmente e  fortunatamente visto che a casa da sola non ho un granché da fare
A svegliarmi dai miei pensieri è Michelle che mi sventola una mano davanti alla faccia
- Greta - dice e rallento la mia camminata
- si? - chiedo
- quindi? - mi chiede, probabilmente mi stava parlando
- quindi cosa? - chiedo
- sta sera vieni a casa mia? - chiede
chi c'è? - chiedo
- il papa - risponde sarcastica
Le rivolgo uno sguardo facendole capire a chi mi riferisco e lei annuisce
- allora non vengo - dico
- Greta non puoi evitarlo per sempre - dice,
Dopo quelle sera non ci siamo più parlati o sentiti per tutta la durata della mia febbre, poi ho passato gli ultimi giorni a evitarlo non sono pronta ad avere un confronto lucido con lui e soprattutto con i miei sentimenti
-ti sbagli - dico
-certo che posso - aggiungo
-lo prendo come un si - dice e arriviamo subito dopo a scuola sfortunatamente in anticipo mi tira per il braccio verso Giulio e Luca che stavano parlando
Tutti si salutano, mi limito ad un "buongiorno" detto guardandomi le scarpe
- Greta - dice Luca cercando di avvicinarsi , senza rispondere rimetto la cuffietta e mi allontano andando verso l'entrata fortunatamente la loro campanella suona e entrano così posso tornare dove ero prima e dopo dieci minuti entro anche io, dopo le lezioni usciamo e con Michelle andiamo in un parco vicino scuola a studiare essendo solo le 11 mi siedo su un muretto e prendo il libro di spagnolo con annessi appunti
- Greta - mi sento chiamare nuovamente da dietro
- non sono in vena oggi - dico puntando gli occhi sul libro si avvicina sedendosi vicino a me e osservandomi mentre studio o almeno faccio finta di niente, non riesco a rimanere concentrata
Mi toglie il libro da mano chiudendolo  e poggiandolo vicino a lui
- dammelo - dico cercando di prenderlo
Nega con la testa
- no, finché non mi dici cos hai da quasi 10 giorni - dice
- non hai risposto a nessuno dei messaggi - aggiunge, ok forse ho sbagliato
mi limito a non rispondere
- volevo solo - si interrompe
- credevo avessimo chiarito - dice alzandosi
Mi alzo a mia volta andandogli dietro
- non sei tu il problema - dico
-e nemmeno quello che è successo- aggiungo
- e quale sarebbe? - dico
- è più grande di noi- dico prendendo il mio zaino per tornare a casa, infilo le cuffie evitando di fare i conti con una sua possibile risposta, non ci riesco, ogni volta ci provo ma quando arrivo a questo punto devo fare i conti con troppe emozioni insieme
arrivo a casa e mi butto con la faccia sul  letto affogando  un pianto nervoso nel cuscino
Che mi succede, svariati minuti  dopo mi alzo e lavo il viso lavando via il mascara e il resto del trucco sciolto dal pianto
pranzo con un insalata velocemente e dopo poco ritorno a letto,
"ti voglio bene"  " anche io tanto"  le scene continuano a passare davanti ai miei occhi, sempre più lucidi
mi alzo e lavo nuovamente il viso, gli occhi rossi saranno difficili da nascondere, mi butto sotto la doccia e lavo via le lacrime che si confondono con le goccioline calde, esco poco dopo ed indosso una t-shirt oversize e dei leggins neri con le converse e poi mi dirigo verso casa di Michelle
-sei venuta - dice sorridendo, le accenno un sorriso ed entro sedendomi sulla prima sedia libera

- Greta - dice dopo che sono arrivata
- mi prendi una cosa nello scantinato? - chiede
annuisco scendendo le scale per dirigermi li dove c'è, Luca...
-che ci fai qui? - chiedo
-devo solo cercare una cosa - dice così annuisco ritornando a fare quello che già facevo, vado per salire quando qualcuno chiude la porta, busso ripetutamente ma nessuno apre
Michelle apri - dico
- Giulio - dice lui chiamando l'amico
Dopo  minuti passati a cercare di uscire mi arrendo facendo scivolare il mio corpo contro la porta e sedendomi a terra, sembra una tipica scena da film
Restiamo svariati minuti a guardarci intorno evitando che i nostri sguardi si incontrino, o almeno è quello che io faccio
- sai potresti anche non evitarmi - dice facendo incontrare i nostri sguardi inevitabilmente
- non ti evito - dico cercando il telefono che ovviamente ho lasciato sopra, si alza mettendosi vicino a me
- sicura? - chiede dopo che mi sono scosta
- si - dico annuendo
- quando mi avvicino vai via - dice avvicinandosi
-sto affrontando una cosa più grande di me - dico
-allora parlamene, ti aiuto - dice
-posso farlo solo da sola - dico
-lascia almeno che ti sia vicino - dice
voglio che sia così - dico
-e allora perché continui ad allontanarmi? - chiede , devo fare j conti con i miei sentimenti prima o poi e con lui
- non dipende da me - dico
- non riesco a controllare quello che succede, non sempre e mi da fastidio - aggiungo
-non devi controllare niente - dice posandomi la mano sul braccio
-lasciati andare - dice
-non posso devo continuare a mantenere il controllo, soprattutto sulle emozioni - dico
- non è vero, devi smettere di sopravvivere ed iniziare a vivere - dice
-e se devi perdere il controllo fallo - aggiunge
-mi succede troppo spesso però - dico lasciando gli occhi lucidarsi, si avvicina avvolgendomi un in abbraccio e  lasciandomi dei baci sulla testa
- sei una stupida - dice accarezzandomi i capelli, annuisco ridendo, alzo il viso facendo incontrare i nostri sguardi
-ti voglio bene - dico
-anche io, troppo - dice asciugandomi una lacrima

- siete entrambi vivi? - chiede Michelle da dietro alla porta interrompendo
- si ora potresti aprire per favore - chiedo facendo un sospiro e dopo poco apre la porta
- mi ringrazi dopo - sussurra beccandosi una gomitata mentre esco
- comunque mi serviva veramente una cosa - dice ridendo
- si ma ci vai tu - dico sedendomi al tavolo dove dopo poco mi raggiungono tutti
-domani voi ci siete ? - chiede Giulio
- alla festa di Davide? Si - dico sedendomi con entrambe le gambe sulla sedia
- si- risponde Luca mettendomi un braccio attorno alla vita e attirandomi a sé, poco dopo mangiamo ed andiamo sul divano, mi siedo si poggia con la testa sulle mie gambe incrociate
- avete i vestiti? - chiede Michelle
-perché c'è il dresscode? - chiede Luca
Annuisco giocando con i suoi capelli
- elegante- aggiungo
Dopo poco è ora di torna a casa quindi mi alzo riindosso le scarpe e esco salutando
- ti accompagno a casa - dice Luca andando verso l'auto
-non ti preoccupare ci metto poco - dico
- non era una domanda - dice così andiamo verso l'auto e dopo poco arriviamo a casa
- scendi- dico
- non preoccupar- dice
- non era una domanda - dico imitamdogli il tono di voce così scende chiudendo l'auto e saliamo sopra sedendoci entrambi sul divano
Dopo un po' di tempo passato a parlare si alza
- andiamo in un posto - dice controllando l'ora
Annuisco prendendo la giacca e andiamo in auto
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Che ne pensate?
Scusate il capitolo corto
Non ne sono per niente soddisfatta però sono super fiera dei miei prossimi

CAOS ||BEFORE Where stories live. Discover now