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- io la matematica ci rinuncio a capirla - esordo in una crisi di nervi siamo solo ad ottobre e già mi manca la mia amata estate
- il cinese è più facile - aggiungo buttando la testa sul libro
- qualcuno qui è stressato - risponde Michelle smettendo anche lei di Studiare
- già - dico guardando disgustata l'ennesima caramella che Michelle mi ha passato
- hai vomitato? - chiede lei e annuisco - - - - nervosismo? - chiede ed annuisco nuovamente
- hai pranzato? - chiede una mia risposta viene interrotta dal campanello che palesa Giulio, così iniziamo a studiare nuovamente per poi smettere 5 minuti dopo
- caffè? - chiede Michelle
Entrambi diamo una risposta affermativa
- sei già andata a trov- Giulio cerca di pormi una domanda
- no - rispondendo secca continuando a girare la stecca nel caffè
Lui sgrana gli occhi
- si è operato ieri - dice
Abbasso lo sguardo
- già mi sento in colpa, non sei d'aiuto - dico morendo il biscotto che mi ha dato Michelle
- perché non sei andat? - viene interrotto nuovamente
- ieri ha vomitato tutta la giornata, succede quando è nervosa - dice Michelle sedendosi
- seconda cosa - esita rivolgendomi uno sguardo per cercare approvazione, annuisco lasciandola parlare
- Greta ha paura degli ospedali - dice lei bevendo il caffè lui in primo momento offre come risposta una risata e poi torna serio
- stai scherzando? - chiede
Nego con la testa
- l'ultima volta che ho visto mia nonna è stato lì , l'ultima volta che vidi la mia migliore amica era lì, ho paura di andarci perché potrei vedere le persone per l'ultima volta come ho visto loro sono rimasta traumatizzata? Si può dire così - abbasso lo sguardo
- Greta - mi richiamala lui per farmi alzare lo sguardo difatti questo faccio
- sai meglio di me quello che devi fare - dice
- se vuoi io vado tra una mezz'oretta - aggiunge
- hai il tempo di prepararti psicologicamente - aggiunge Michelle provavano una risata generale
La mezz'ora passa più velocemente di quello che mi aspettavo così chiudo i libri vado in bagno e do una sistemata ai capelli cambio la mia tuta con un jeans nero e la mia t-shirt con un top lilla sistemo anche il trucco che porto dalle 7 di stamattina
- eccomi - dico andando in cucina
Saliamo in macchina e ci avviamo verso l'ospedale il viaggio dura un ora durante la quale non smetto di tormenta la mia amica per un supporto psicologico
- no Greta non sarà arrabbiato perché ieri non sei andata soprattutto perché dalle 7 di mattina alle 11 di sera hai vomitato almeno 10 volte, non riuscivi nemmeno a camminare senza aggrapparti a qualcosa,se ti consola neanche lui è andato ieri - esorde dopo che ho esposto il mio ennesimo dubbio
- approposito non dirglielo non deve preoccuparsi per questo - dico riferendomi al vomito, mi capita quando sono nervosa, non c'è bisogno di preoccuparsi
- ieri non l'hai chiamato? - chiede lei
- non riuscivo a parlare, alle 11 sono corsa a letto a dormire con il cellulare ancora a 99% - dico
- finalmente arrivati - interrompe Giulio parcheggiando probabilmente non sopportava più la nostra "seduta psicologica" improvvisata
- si ora dobbiamo entrare - sussurro
arriviamo alla soglia della porta Michelle mi prende la mano, nella mia mente si ripercorre la stessa scene di anni fa

mia mamma mi prende per mano
"tesoro la nonna ha avuto un operazione ora sta male andiamo a salutarla" mi disse
vengo scossa leggermente dalla persona al mio fianco
- andiamo? - chiede lei indicando l'entrata, Giulio si avvicina per chiedere la stanza
- Greta guardami - Michelle mi prende entrambe le mani mentre tremo e respiro a fatica, ma cerco di non farla a vedere, sono dentro al mio incubo
-sei stata brava, sei entrata - ripete con voce calma
Annuisco
- stanza 669 - arriva Giulio dirigendosi verso l'ascensore e poi davanti alla porta della stanza
- sei pronta? - mi chiede stringendomi le mani
Annuisco così Giulio apre la porta
La stanza è vuota
- Giulio sei sicuro che sia questa? - chiedo
- 669 - dice controllando la terghetta che rivela il numero "69"
- che cretino - dice Michelle. rido e poi
saliamo con l'ascensore

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