34. Janas

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"Così, adesso sapete tutta la mia storia".

Lura allarga le braccia e sorride, teneramente stretta a un cuscino. Caterina le siede accanto, al centro del divano. Adam invece ha preferito sistemarsi sul tappeto, gambe incrociate e sguardo basso.

Rimangono entrambi in silenzio per alcuni istanti, increduli. La vita di Lura Camatel sembra la trama di un film, impossibile immaginarsi che il suo arrivo a Verderaso celasse così tante tribolazioni.

"Avresti dovuto dircelo", esordisce Caterina, prendendole la mano. "Avremmo potuto stare più attenti, proteggerti quando era ora".

"No, non era giusto". Lura scuote il capo e scaccia la testa di una lacrima. "Sono venuta in Italia per ricominciare, non volevo trascinarmi dietro il passato. Ma una serie di eventi non previsti mi ha obbligata a farci i conti, per primo il ritorno di Edoardo".

"Ti è sempre stato vicino, vero?". Caterina sospira: "Non ci avrei scommesso un centesimo, eppure... Se non è vero amore questo!".

"Lo è". Lura osserva di sottecchi Adam, che resta a capo chino e intanto continua a sfregarsi le nocche delle dita. Si allunga allora verso di lui, per carezzare i pugni stretti che sembrano preludio di un nuovo conflitto: "Se prendo quell'idiota del tuo ex fidanzato francese, giuro che lo faccio a pezzi", sibila inaspettatamente il Ranger. "Una bella accoglienza all'italiana è quel che si merita!".

Davanti alle minacce del suo superiore, Caterina sbuffa: "Abbassa la guardia, bellimbusto", lo rimette al suo posto, sprezzante del rispetto della gerarchia dentro e fuori il Rosalita. "Per nostra fortuna, Pierre e Madame Camatel si trovano a chilometri e chilometri di distanza e speriamo ci restino".

"Speriamo". Adam si alza a fatica. È visibilmente contrariato. "Meglio che dia una mano a Milly in cucina. Lo zio sarà qui tra poco".

Paolo. Le basta sentire pronunciare quel nome, tanto caro, e Lura torna subito di buon umore: "Questa è la seconda festa che organizziamo per lui. Dite che gli farà piacere?".

"Sicuro!", la cameriera fa segno a Adam di lasciarle sole. "Il Professore che torna a casa è l'evento dell'anno, subito dopo il tuo matrimonio!". E la stringe forte: "Solo, stai attenta, amica mia. L'investigatore privato di tua madre ha mollato la presa, però in paese circolano facce nuove. Al pub più di un cliente ci ha chiesto di Clara Talumé, che aspetto abbia e dove viva. Temo siano giornalisti. Noi abbiamo negato che ci sia una scrittrice famosa in giro, però le ricompense fanno gola e qualcun altro potrebbe non saper dire di no".

"Lo so. E penso anche che, prima o poi, succederà. Mi farò trovare pronta, promesso", Lura si sente finalmente leggera. "Con Paolo alla villa, sarà tutto più semplice. Spero tanto che lui e Edoardo si chiariscano una volta per tutte".

"Ma ci pensi? Il Professore diventerà tuo suocero. Era la famiglia che hai sempre sognato".

"Sempre. Paolo mi ricorda mio padre. Protettivi e intelligenti, liberi di pensiero, si somigliano in qualche modo...".

"E l'architetto?". Caterina alza un sopracciglio e gonfia le labbra, con aria complice: "Affascinante, coraggioso, stimato. Ha perso la testa per te e ti ha addirittura chiesto scusa per averti giudicata senza conoscerti. A letto com'è?".

"Caterina!". Lura, rossa in volto, si libera del cuscino che stringeva a sé per scagliarlo addosso all'amica. "Sei troppo curiosa, per i miei gusti".

"Cos'ho detto di male? Tra donne sono discorsi che si fanno, sai?".

"Be', io non faccio certi discorsi", Lura chiude la questione provando a riprendersi dalla vergogna. Il sesso, che prima non conosceva, ha per lei una sola forma che corrisponde a una parola, amore. Tutto il resto, è una lezione che Edoardo le sta impartendo a poco a poco. "Io so solo che non vedo l'ora di restare sola con lui", sospira. "È normale, credo. Ma è un desiderio piuttosto insistente, ecco".

La coinquilina di papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora