37. La Cigale

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Uno, due, tre. Spinge fino in fondo, Lura. Ma la zip pare essersi inceppata. Impossibile chiudere la valigia, nella quale ha pigiato senza troppa cura i suoi vestiti e qualche effetto personale. Ne rilascia il coperchio, sbuffando e raccogliendo i lunghi capelli scuri in un nodo alla buona, che stringe dietro alla nuca.

"Sembra che non ti sia proprio permesso di partire, Lurette".

Paolo si fa avanti con aria affranta, sforzandosi di addolcire lo strazio di quei momenti con l'unguento dell'ironia, che sempre sfodera nelle situazioni più critiche.

"Proprio no" sussurra lei, pensierosa.

"Siedi un istante qui, con me". Il Professore si abbandona sul letto. Ha l'aria di uno che avrebbe molte cose da dire, eppure fatica a trovare le parole. "È arrivata la fine della nostra avventura, mia adorata coinquilina, e non immaginavo sarebbe stata così dura permetterti di andare".

Le braccia conserte, Lura lascia che il suo corpo stanco cada a peso morto sulle lenzuola che l'hanno vista rigirarsi per buona parte della giornata, cercando inutilmente di prendere sonno dopo il suo rientro dal Monte Raso. D'istinto, osserva il sole in procinto di calare sulla Metropoli che brulica al centro della piana, lontano. Laggiù, le si stringe il cuore, c'è Edoardo. Alle prese con una sfida alla quale, in parte, sente di aver contribuito e della quale, ahimè, non conoscerà mai l'esito.

"È passato così tanto tempo da quando sono arrivata a Verderaso". Inspira l'odore della villa a pieni polmoni, per l'ultima volta. La carta da parati ingiallita, legno di mogano dappertutto, i tappeti persiani, i dipinti a olio nei corridoi, la torta di mele di Milly, le rose rampicanti che sono state il vanto di Marilena, il profumo intenso della resina che si solleva dal bosco oltre il giardino. "Eppure, tutto mi riporta a quella sera, ricordi? Stavamo guardando la città e tu pensavi a tuo figlio, con tanto dolore nel cuore da ferire il mio. Oggi, il destino vuole che sia io a pensare a Edoardo come a uno sconosciuto, distante e rimpianto".

"Ah Lurette", Paolo sconsolato scuote il capo. "Non è servito che ti abbia cercata in lungo e in largo con Pierrot, ieri sera? Che si sia preso cura di te fino a casa? Che ti abbia chiesto perdono?".

"Mi ha mentito", esclama lei senza lasciarlo proseguire.

"Ha omesso una verità, mettiamola così. Io non intendo scusarlo, lo dico chiaramente. Però, non ho mai visto mio figlio tanto disperato. Si è diretto all'Excelsior per quella dannata presentazione con il morale sotto le scarpe. Non glielo auguro, ma temo che affronterà il suo acerrimo rivale sentendosi un perdente in partenza. E tutto questo perché sa di aver perso la persona più preziosa, e per di più a causa di uno sbaglio a cui aveva tentato di rimediare a suo modo".

"Mi stai suggerendo di perdonarlo, è così?".

"Ti sto parlando da padre, mia cara". Paolo Marchesi sospira: "Edoardo ti ama. Tu lo ami. Quell'errore è sepolto nel passato. Su cosa ti ostini ancora? Forse, stai facendo pagare a lui la cattiveria che hai ricevuto da altri. Pensa se in fondo è giusto, perché credo che tu stia inconsapevolmente facendo un torto a te stessa".

"Io non so decidermi, Paolo". Ed è combattuta sul serio, Lura. Da una parte, la voglia di riprendere da dove avevano interrotto; dall'altra, l'orgoglio di dire basta, per rivendicare il rispetto che non ha mai ricevuto. "Non faccio che piangere", si copre gli occhi imbarazzata.

"No, suvvia, la mia bambina". Il Professore la stringe al petto indolenzito dall'età. "Edoardo ti è stato vicino, ti ha sostenuta, ti ha capita. Non mischiarlo a quelli che ti hanno delusa. Se l'ha fatto, non era l'uomo che si è poi innamorato di te. C'è un prima e un dopo in questa storia, Lurette. E tu lo sai".

***

"Prima e dopo. Mi ascolti? Prima tieni il tuo brillante discorso, dopo andrai da lei. Insisti e capirà che non può fare a meno di te, Edy. Adesso, però, devi sgombrare la mente dai pensieri tristi e sforzarti: dai il massimo per tutti noi e per te stesso. Il Cabanon Yvonne è una bomba, agli Spadoni piacerà moltissimo".

La coinquilina di papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora