Capitolo 26.~

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Da: Arya. ❤

Mi sembra stupido dirti che mamma e Annabeth siano furiose con te, ma sappi che secondo me hai fatto la cosa giusta.

Sono fiera di te e sono con te.

Ti voglio bene, A.

Cliccai rapidamente su salva, e lessi velocemente quello di Annabeth.

Da: Annie. ❤

Sei solo irresponsabile! Ti rendi conto di ciò che stai facendo? Ti rendi conto che tutto ciò è sbagliato?

Mamma piange da ore, mentre tu che fai?

Giri con James per fare degli stupidi video in memoria di Lena.

Non ti conviene tornare a casa.

James lesse il messaggio da sopra la mia spalla e fece una smorfia.

-Mi ami?- Mi chiese prendendomi alla sprovvista.

Aggrottai le sopracciglia, e annuì confusa.

-Ovvio che si, lo sai.- Risposi, mentre lui mi prendeva il telefono.

Feci per protestare, ma lui fu irremovibile.

Se lo ficcó nella tasca e mi diede un bacio sulla guancia.

Sapevo che lo faceva per me e per il mio bene, perché tutti quei messaggi mi stavano annientando.

Mi limitai a mettere su il broncio, mentre prendevo la cartina dalla borsa.

Non ero mai stata a New York, ed era enorme.

Se mi ero persa a Madrid, perdermi a New York era un gioco da ragazzi.

Ma stavolta non ero da sola, c'era James.

Il colombiano scoppiò fragorosamente a ridere, e io lo guardai corrucciata da sopra la cartina.

-Cosa c'é?- Gli domandai, e lui mi guardò affettuosamente, come se fossi buffa e adorabile allo stesso tempo.

-Hai la cartina all'incontrario.- Ammise, prendendomi la cartina fra le mani e girandomela nel lato giusto.

Quando le nostre mani si incontrarono, avvertì come una scossa.

Non una scossa elettrica, qualcosa di più profondo, come le farfalle nello stomaco.

Alzai gli occhi per guardare James e mi scaraventai a baciarlo, non resistendo all'impulso di farlo.

Lui spalancò gli occhi, ma mi strinse comunque forte a se'.

Lasciai cadere la mappa a terra, mentre lo baciavo con passione, intrecciando le nostre lingue.

Non facemmo caso alle numerose persone che passavano per le stradine rumorose e affollate della città, continuando a baciarci appassionatamente.

Fu solo nel momento in cui cominciò a piovere forte che io e James ci staccammo.

Ci guardammo e con una risata, ci prendemmo per mano.

Iniziammo a correre schivando tutte quelle persone, senza smettere di ridere.

Le nostre mani rimanevano allacciate, e ogni volta che una scivolava fuori, l'altra l'afferrava in modo fermo e stabile.

-Di qua!- Esclamò James, dirigendosi verso l'entrata per la metropolitana.

Io lo seguì, stando attenta all'attrezzatura che mi portavo dietro.

Non eravamo atterrati a New York per una fuga d'amore, eravamo lì per qualcosa di più importante.

Quando finalmente entrammo, diedi la videocamera di Lena a James.

Ora fui io a ridere.

Ci vollero almeno dieci minuti prima che James capisse come si accendesse, tanto che dovetti accertarmene io stessa.

Era capacissimo di farmi girare senza neppure accendere la macchina.

-Abby, sei pronta?- Mi chiese il ragazzo, e io alzai il pollice, trattenendomi dal ridere.

-Dai, stai seria. Devi essere credibile.-Mormorò il ragazzo, e io annuì.

Ero pronta. (Ero pronta a farmi arrestare nella metropolitana americana, yuppi).

-BOOOOOOOOOMBA!!- Urlai, seminando il panico.

Subito la gente inizió a correre a destra e a sinistra, ma non era ancora finita.

Cercai di non guardare James, immaginandomelo piegato in due dalle risate.

-Dove?- Domandó qualcuno, e io feci un sospiro profondo.

-Boomba, movimento sexy!- Iniziai a cantare, accennando i movimenti del ballo.

All'inizio mi sembrai cretina, ma fortunatamente qualche giovane si aggregò a me in un vero e proprio flashmobe.

Da dieci quanti eravamo, ci moltiplicammo a vista d'occhio fino a diventare cinquanta se non di più.

Quando terminó la canzone, canticchiata da tutti i presenti, mi chinai in breve inchino e dopo i numerosi applausi, sparii in mezzo alla folla, con James alle calcagne.

-Il primo desiderio di Lena è stato realizzato.

Possiamo togliere 'organizzare un flashmobe in mezzo alla metropolitana di New York' dalla lista.'- Mormorò James, e io sorrisi.

-Perfetto, cosa dobbiamo fare?- Gli chiesi, e lui tiró fuori la lista.

-Dipingere i capelli di un colore acceso.- Lesse, per poi scuotere la testa, con decisione.

-Questo lo fai tu, io mi astengo.- Annunció, e io non ebbi nulla da ridire.

Doveva essere abbastanza imbarazzante per lui, calciatore di fama mondiale, dipingersi i capelli di viola o verde.

-Okay, che colore mi consigli?-

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆

Scesi dal letto, senza fare rumore.

Io e James alloggiavamo in una suite di un hotel lussuosissimo.

Non che fosse per nostra scelta, ma un altro desiderio di Lena era 'alloggiare in una suite di un hotel a cinque stelle e ordinare cibo spazzatura, da mangiare sul divano, ovviamente'.

Dovevo ammetterlo, era stata una figata assurda vedere l'espressione confusa del cameriere.

Probabilmente si aspettava che chiedessimo caviale o cibo biologico, invece di Hamburger e Patatine con tanto di salse.

Lasciai il letto e con passo leggero mi intrufolai in quello di James.

Lui sorrise nel sonno, e si girò su un lato, guardandomi.

-Ehi!- Esclamò James, abbracciandomi. -Ti stanno bene le punte azzurre.-Mormoró lui, giocherellando con una ciocca di capelli.

Alla fine, non ci ero riuscita a farmi tutti i capelli azzurri, preferendo qualcosa di meno folle, come dipingere solamente le punte.

Non mi dispiaceva come risultato finale.

-Grazie, mi piacciono molto.-Ammisi, dandogli un bacio.

Lui rispose al bacio, tirandomi sopra di lui.

-Non credi che bisognerebbe finire ciò che abbiamo cominciato oggi?- Mi domandó, con un sorrisetto malizioso.

Io alzai gli occhi al cielo, divertita.

-Mh, avrei un po' di sonno...- Mormorai, ma non era altro che uno scherzo.

-Guarda, con quel sorriso sornione non ci credo nemmeno un po'.- Disse James, fiondandosi a baciarmi.

Allacciai le mani intorno al suo collo, mentre appoggiavo le mie labbra sulle sue unendomi in un bacio appassionato e intenso.

Baciarlo era come stare su una giostra in un parco di divertimenti.

Il mio cuore batteva sempre all'impazzata mentre sentivo un nugolo di farfalle svolazzarmi nella pancia.

Ma era normale, perchè io amavo James Rodriguez.

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