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"In questa città , può cambiare
tutto all'improvviso."
-Leonardo Di Caprio
in C'era una volta a...Hollywood
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Los Angeles, 31 agosto
She's pov
"LAX" la scritta illuminata all'entrata dell'aeroporto è la prima cosa che vedo una volta atterrata.
Dopo 7 interminabili ore di treno che mi hanno portata a Roma, le tre ore di attesa prima della partenza e le 14 ore di volo, il tutto trascorso a guardare i film della Marvel e Harry Potter. Sono finalmente arrivata nella città del cinema, città che ho sempre sognato di visitare.
Qui sono le 9 di sera ,mentre in Italia saranno le 6 del primo di settembre ,ciò significa che sono trascorse 24 ore da quando ho salutato tutta la mia famiglia.
Sono stanca morta, io dormo sempre, ma quando sono in viaggio mi rifiuto di farlo perché mi piace godermi ogni attimo , ogni sfumatura di ciò che mi circonda. E sì, lo ammetto, mia madre mi ha trasmesso un po' della sua ansia, quindi quando sono in viaggio, in caso di incidente io ho la necessità di vedere ogni singolo dettaglio, quindi non posso dormire.
Anche se credo che due-tre orette di pisolino li abbia fatti.
Mentre esco da questo luogo enorme , vedo un uomo sui 50 anni che tiene in mano un cartello con su incisi due cognomi tra cui il mio.
«Buonasera signorina, io sono Christopher Williams, la porterò in hotel e le farò visitare la città durante questi giorni prima di portarla al college. Ah, le farà compagnia un'altra ragazza che dovrebbe arrivare a momenti.»
«Buonasera signor Williams è un piacere conoscerla , sisi ne sono al corrente, grazie. Può darmi del tu gentil-»
«Signor Williams?»una voce femminile mi interrompe ed entrambi ci voltiamo verso di essa.
Mi ritrovo davanti una ragazza poco più alta di me, con due occhi nocciola contornati da occhiaie, la pelle abbronzata , i capelli a caschetto castani , delle labbra carnose che sembrano essere due gommoni.
Il suo fisico a pera è coperto da un pantalone della tuta blu e un top bianco con su scritto in argento "I'm a bad bitch", Il tutto abbinato alle Air Force bianche.
Lei ricambia il mio sguardo curioso e mi sorride porgendomi la mano,
«Ciao, io sono Shirley Smith, tu devi essere la ragazza con la quale condividerò il soggiorno qui a Los Angeles»
«Si, sono Lilith Grey. Piacere di conoscerti»
Mi rivolge uno sguardo confuso ,«Non eri italiana?»
«Si, lo sono, però mio nonno ha origini inglesi.»
«Ahh, stupendo , io vengo da Cape May nel New Jersey ,ma anch'io ho origini inglesi, i miei bisnonni si trasferirono qui prima della seconda guerra mondiale»mi racconta
«Signorine, mi duole interrompere, però è ora di andare, continuerete la vostra conoscenza in macchina ed in hotel, sarete nella stessa stanza.»
«Oh sì, magnifico , andiamo»risponde Shirley
Per tutto il viaggio in macchina entrambe siamo state incollate ai finerini , ammirando le luci dell'enorme città degli Angeli.
Non ho parole per descrivere la bellezza di questo posto, io amo la notte , amo le luci. Uno dei miei tanti sogni è quella di vedere Los Angeles di sera dall'alto della scritta "HOLLYWOOD" così per poter ammirare le luci della città in vita e allo stesso tempo il cielo con il suo manto di stelle e la luna.
Ho una sorta di ossessione riguardo le stelle, la luna e le nuvole, a tal punto da aver dedicato loro dei tatuaggi.
La macchina si ferma davanti ad un edificio con un'insegna illuminata che riporta la scritta "Hotel Lexen".
Mentre scendiamo dalla vettura e prendiamo le valigie il signor Williams ci informa che , al momento, prenderemo solo quelle piccole con lo stretto necessario e che le altre saranno portate direttamente al college.
L'ingresso dell hotel è contornato da vetri enormi che mostra l'interno .
Christopher, nella mia mente lo chiamerò così perché è molto più bello rispetto a "signor Williams" e poi mi ricorda il mio grande amore Chris Evans, preleva le chiavi della nostra stanza e ce le consegna informandoci che possiamo consumare la cena in camera e che l'indomani mattina alle 8 sarà aperto il buffet della colazione, e che converrà farla prima di iniziare a visitare la città.
La nostra stanza si illumina nel momento in cui apriamo la porta e rimaniamo colpite dalla sua grandezza. Entrando erge di fronte a noi un muro in vetro con vista,con accanto un tavolo e due sedie, sulla destra lo spazio è occupato da due letti matrimoniali separati da un comò , il muro decorato con la carta da parati bianca con figure geometriche nere, al lato opposto spicca un armadio a quattro ante con specchi che riflettono l'interessezza della stanza. Una volta entrate sulla sinistra notiamo una porta bianca scorrevole che conduce al bagno,bianco e grigio, grande la metà della camera da letto e che ospita un'ampia doccia, due lavandini, un wc e un bidet.
«Wow, è tutto così grande e luminoso» commenta la mia nuova compagna.
«Vado a fare la doccia per prima se non ti dispiace»mi chiede,mentre inizia a prendere le sue cose da bagno, io annuisco distrattamente e mi avvicino alla vetrata per osservare l'esterno, pensando che ci sono, dopo anni di speranze e attese, ce l'ho fatta.
Sono in America.
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"Non rinunciare ad un sogno
solo perché pensi che ci vorrà
troppo tempo per realizzarlo.
Il tempo passerà comunque"
-Earl Nightingale
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Spazio autrice ☁️
Ciaooo, come state ?
Questo capitolo è il più corto di tutta la storia. E comunque aggiornerò un'altra volta questa settimana.
Nel prossimo capitolo potrebbe accadere qualcosa.
Quindi vi chiedo di pazientare ancora un po'.
Spero che nella sua semplicità vi stia piacendo o comunque siate curiose di scoprire altro.
Abbiate pazienza e fidatevi di me.
Se vi è piaciuto, lasciate una stellina e commentate.
Per eventuali domande mi trovate negli altri social:
Ig: itslaurengrey_
Tiktok: laurengrey_
Pubblicherò in entrambi, eventuali spoiler e/o informazioni riguardo la pubblicazione dei vari capitoli.
Spero di non deludere le vostre aspettative.
Grazie per essere arrivate qui. 🖤
Un bacino 💋
𝒲𝒾𝓉𝒽 𝓁ℴ𝓋ℯ, 𝓎ℴ𝓊𝓇 ℒ𝒶𝓊𝓇ℯ𝓃 †
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𝒟𝓇ℯ𝒶𝓂𝓎
Romance"Freud riteneva che i sogni sono un punto d'incontro tra realtà e desideri censurati dall'inconscio". ☪︎ Lei ha sempre sognato , ammirando il cielo di notte con le nuvole, le stelle e la luna, oppure dormendo. Desiderava vivere la vita nella sua int...
