XIX: Tonight you met your match

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                             "Non ho paura delle tempeste,
                perché sto imparando a guidare
                                                                la mia nave."


                                      ~☪︎~

Lilith's pov

«Vi giuro, riesco ad esultare quando la nostra squadra segna un punto solo perché riconosco i colori della loro divisa.» affermo mentre guardo i giocatori in campo rincorrersi a vicenda.

Ho sempre visto nei film quelle che sono le dinamiche del football americano, però oltre qualche piccolo particolare non capisco niente.

È un gioco violento e se possibile, la cosa mi gasa un sacco.

La partita di per sé mi mette allegria.
La folla che urla ed esulta ad ogni minimo movimento, i cronisti che commentano senza sosta. Le cheerleader che ogni tanto si esibiscono per dare "carica" sia al pubblico che alla squadra.
Il tipo vestito da tigre perché è la mascotte dell'università.

Per non parlare dei giocatori e delle loro urla che arrivano fin qui.

Tutto l'insieme mi fa sentir parte di un mondo diverso dal quale vivo solitamente.

Mi capita ogni volta che assisto ad una competizione che è solita ad attivare l adrenalina ai giocatori.
Oggi, ogni volta che a casa in Italia assistivo ad una partita di calcio o di qualsiasi altro sport e le due volte che sono andata alle gare di Theo.

Ogni volta mi ritrovo ad essere agitata ed euforica, al punto che involontariamente urlo quando vedo qualcosa di positivo per i miei preferiti.

«Vabbè tranquilla, qui è un gioco all'ordine del giorno e comunque non lo capisco neanch'io.» ammette Shirley che è seduta a fianco a me.

Candice che è seduta accanto a me si sporge per guardare entrambe.
«Ma l'altra volta vi ho spiegato più o meno quali sono le regole, cosa non riuscite a capire?»

«Che ti frega» la interrompe Miranda, «L'importante è che quando vedete i ragazzi con l'uniforme nera, le strisce e il casco arancioni , vi alzate ed urlate, perché sono quelli della nostra università.»

Shirley accanto a me sbuffa, «Questa è l'unica cosa che ricordo, ammetto però che è molto divertente da vedere.»
«Infatti, dovremmo venire più spesso.» riprendo parola.

Continuiamo a guardare la partita commentando ed esultando ogni volta che la nostra squadra segna un punto, e preghiamo che recuperino quando è l'altra università a farlo.

Quando sono con loro è inevitabile ridere.
Sono felice di aver accettato la proposta di Easton di venire a guardarli giocare, perché esattamente come la prima volta, mi rilassa essere qui e mi sento libera da ogni pensiero ed estranea al mondo fuori da questo campo.

La partita giunge al termine con le urla di gioia delle persone che scorrono per tutto il campo intorno a noi e si espandono nell'aria.

𝒟𝓇ℯ𝒶𝓂𝓎Where stories live. Discover now