VII : Racer

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(Ascoltatela più avanti, capirete da sole il momento perfetto)
                                      ~ ☪︎ ~

                     "Tenetevi pure i sentimenti misurati,
                           i sogni calibrati, i rischi calcolati.
                                             Io scelgo i tuffi al cuore,
                                                i brividi nello stomaco,
                                                  le corse sulle nuvole e
                                         i colori fuori dai margini".
                                                - Fabrizio Caramagna

                                      ~ ☪︎ ~

Theodore's pov

Vivo, mi sento vivo.

Ogni qualvolta tocco semplicemente le chiavi delle auto con le quali corro, mi sento più vivo.

Premo il tasto d'accensione e un bip risuona nel parcheggio sotterraneo della mia villa.
Mentre le luci della mia amata Audi R8 V10 grigia illuminano la parete opposta.

Salgo al lato guida nello stesso istante in cui Terence prende posto in quello del passeggero.
Lui viene sempre con me per assistere alle mie gare, mentre i nostri cugini vengono sempre con la loro macchina, infatti sono proprio fuori del cancello che ci stanno aspettando sulla loro Porsche Cayenne bianca.

Noi abbiamo tutti macchine diverse, così da poterle usare tutte.
Nel nostro rapporto non c'è mai stato "mio" o "tuo" ma "nostro".

Con i giocattoli da bambini e i videogiochi da ragazzini, pure il cibo abbiamo sempre condiviso.

Rimaneva solo una fetta di torta? La dividevamo in 4.

C'era solo un bicchiere di succo? Bevevamo tutti e 4 dallo stesso bicchiere, un pò l'uno.

Stessa cosa quando abbiamo iniziato a fumare e bere alcolici.

Stavamo sempre da qualche parte in giro, in uno dei nostri pick up, oppure in una delle "sale giochi" che avevamo in casa.

Le serate più belle erano quelle in cui a 17 anni, quando ci portavano in Francia, prendevamo il pick up RAM di Tyron, due bottiglie di bourbon e una canna.

Salivamo nelle colline, dove intorno a noi c'erano solo alberi, buio e l'unica luce era quella delle stelle e della luna che illuminavano tutta Monte Carlo.

E sdraiati sul retro del pick up, guardavamo il cielo mentre parlavamo di tutto, passandoci le bottiglie dalle quali prendevamo un sorso l'uno e fumavamo l'erba allo stesso modo, un tiro l'uno a giro.

Abbiamo sempre condiviso di tutto, alcune volte perfino donne, quando semplicemente stessa donna in momenti diversi, quando nello stesso letto.

O solo io e uno di loro, oppure tutti e quattro insieme.

Abbiamo scoperto di non avere inibizioni, di non avere freni.

Io meno degli altri.

Le cose non sono cambiate quasi per niente, se non per il fatto che le donne le condividiamo solo raramente.

Tutti noi siamo cresciuti sentendoci dire "siete potenti, potete avere tutto quello che volete, potete fare e diventare tutto ciò che decidete di diventare. Ma al primo posto la famiglia e le tradizioni".

𝒟𝓇ℯ𝒶𝓂𝓎Where stories live. Discover now