Chapter three.

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Louis's pov.

Continuava a pensare a Harry. Pensava al suo corpo e al suo culo sodo e tondo. Pensava alla sua pelle calda e ai suoi mille tatuaggi. Pensava, eppure il pensiero più grande rimaneva sempre lì, che cazzo ho fatto? Non capiva come quel ragazzo dagli occhi verdi sia riuscito a sedurlo in quella maniera, aveva mandato in fumo tutti i suoi ideali e i suoi buoni propositi.
Voleva aiutarlo, ma non in quel modo, ma alla fine aveva ceduto al suo impulso maschile, si faceva schifo in quel momento.

Si trovava in tribunale, doveva parlare con il giudice che gli aveva dato il compito di sparpagliare i fogli con la notifica di sfratto. Era agitato, sentiva le mani sudate, gli sembrava di star soffocando in quella sua giacca imbottita e gli occhiali si appannavano a causa del sudore misto all'aria fredda che ormai prevaleva in ogni luogo.

"Ciao Louis, hai chiesto di vedermi, cosa posso fare per te?" Tutti i dipendenti di quel tribunale avevano una punta di adorazione per Louis. Come biasimarli, aveva sempre il sorriso sul volto, quando lui era nei dintorni si respirava un'aria più tranquilla e dolce e dalla sua bocca non mancava mai una buona parola per qualsiasi persona incontrasse.

"Giudice Colin, Ho bisogno di un favore, anzi volevo poter fare una proposta." Gli fece un cenno con la testa con l'intenzione di farlo continuare.

"Dovete per forza far costruire il centro commerciale dove adesso c'è il campo caravan?" Abbassò lo sguardo per paura di sentire quegli occhi neri scavargli l'anima e stringergli ancora di più il cuore.

"A dire il vero, Louis, ti avrei chiamato questo pomeriggio per dirti di andare a consegnare l'annullamento dello sfratto. Hanno deciso di costruire in un posto più grande." I suoi occhi blu iniziarono a brillare, un pò come fa la stella Rigel, con quel suo blu intenso ti fa innamorare in un colpo solo.

"Davvero? Posso consegnarli anche adesso." Il giudice rise e gli diede un pacco di fogli fra le mani. Louis uscì da quel tribunale saltellando e fischiettando il motivetto di Shake It Off della sua amata Taylor.

Poco dopo però si fermò di colpo, aveva scopato con Harry e lui l'aveva fatto solo per ottenre il suo aiuto, cosa che adesso non è servito perché avevano già risolto il problema. Tolse subito questo pensiero dalla mente e ritornò a fischiettare quel dannato motivetto.

Salì sulla sua merchedes nera, abbassò il finestrino, mise ad alto volume la radio e partì con velocità elevata per raggiungere quel campo caravan. L'unica persona che voleva veder sorridere in quel momento era Harry e sapeva che con quella notizia l'avrebbe fatto. L'aria fredda che entrava da fuori stava facendo vibrare le sue ossa, ma in quel momento era troppo felice per darci peso. Alla radio stava passando la sua canzone preferita, Like I'm Gonna Lose You, amava cantarla come se l'avesse scritta lui, amava anche quella donna per aver creato una canzone così totalizzante per lui. Insomma amava le canzoni scritte dalle donne, pensava avessero più palle di mille uomini.

Arrivò al campo caravan con le casse che vibravano e i capelli tutti scombinati. La gente che ormai non aveva niente da fare si affacciò fuori per poter osservare quella macchina ben sistemata e pulita. Aprì la portiera e mise un piede fuori, come se fosse in un film, poi uscì sistemandosi i suoi occhiali da vista con in mano il pacco di fogli.

"Sono di nuovo io, ho una bella notizia per voi." Sorrise a trenda due denti creando un bel filo di confusione fra quelle persone così pure e buone. "Potete restare qui, la notifica di sfratto è stata revocata." Lanciò i fogli in aria, come se fosse in un musical, e corse verso l'unica roulotte che gli interessava davvero.

"Avanti Harry, so che ci sei." Continuava a bussare in maniera davvero insistente, tanto che Harry gli sbattè la porta in faccia facendogli mettere di conseguenza le mani sul naso e subito dopo sugli occhiali per vedere se fossero ancora intatti. Purtroppo la lente destra si crepò leggermente e Louis bestemmiò interiormente.

two boys and chocolate muffins. // harry e louis.Where stories live. Discover now