Chapter twenty-four.

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Zayn's pov.

Bagagli, pronti. Svegliarsi presto per andare in aeroporto, fatto. La mano di suo marito intrecciata alla sua, presente.

Il loro matrimonio era a malapena iniziato da qualche mese, avevano avuto un paio di discussioni sul fatto di cambiare casa o meno. Avevano parlato di tutti i progetti futuri, di come Zayn poteva essere spostato da un ospedale all'altro in ogni momento e di come Liam aveva già deciso che l'avrebbe seguito ovunque.

Avevano paura di imbattersi in questo progetto enorme, ma alla fine non stava andando tanto male. Erano d'accordo sul viversi la vita e sul non volere figli. Loro non erano fatti per avere dei bambini. Per loro la loro famiglia andava benissimo così, solo loro due era più che sufficiente.

L'aeroporto alle cinque del mattino era deserto, il silenzio che lo costeggiava sembrava quasi assordante. Metteva i brividi.

Camminavano stretti l'un l'altro trascinando le valigie verso l'area dei check-in.

Fuori il tempo era grigio, ma loro erano più euforici che mai. Liam non smetteva di saltellare e Zayn poteva sentirlo dalla sua mano che continuava a fare su e giù.

Amava vederlo felice. Questa era l'unica cosa che voleva, vedere suo marito felice e spensierato. Liam era ormai diventato un porto sicuro per lui e senza il suo sorriso certe mattine non riuscirebbe ad alzarsi dal letto e iniziare un turno sfiancante all'ospedale.

"Dove mi porti di bello?" Ferma la sua camminata e si piazza davanti a Zayn che gli sorride e lo invita a riprendere a camminare.

"Non avere fretta, lo vedrai." L'uomo sbuffa e serra le labbra in un modo così adorabile che Zayn non può farne a meno. Lo ferma stringendogli la mano e fa in modo di averlo davanti ai suoi occhi. Liam si guarda attorno confuso e aspetta che suo marito faccia qualcosa. Zayn gli sorride e non appena si distrae nuovamente gli prende il mento fra le dita, lo fa voltare verso di lui e fa scontrare le loro labbra. Lo bacia senza vergognarsi di niente e lo fa anche in un modo indecente poiché non c'era nessuno.

"Wow." Esclama Liam con gli occhi a palla e il cuore che gli batteva fortissimo. Zayn ridacchia e riprende la sua mano per raggiungere, seriamente, l'area check-in. Lasciano lì le valigie e verso le sei si dirigono in un piccolo bar per mangiare qualcosa.

"A che ora è il volo?"

"Se non sbaglio alle 12." Liam strabuzza gli occhi e cerca di non strozzarsi con la fetta di pizza che aveva in bocca.

"Perchè siamo qui a quest'ora allora?"

"Hai sposato un uomo molto ansiogeno e perfettino." Si pulisce la bocca con un tovagliolino e prende la sua mano. La porta sul tavolo e la intreccia con la sua. Gioca con il piccolo anellino di Liam e sorride al ricordo del loro giorno perfetto.

Erano bellissimi, l'atmosfera lasciava a bocca aperta e il panorama era uno dei più belli che lui avesse mai visto, anche se adesso stavano per andare in un posto cento volte migliore, ma il loro matrimonio è uno di quei momenti che non dimenticherà mai.

Rimane a fissare suo marito come la reliquia più preziosa del mondo, ma lui lo era. Era quel qualcosa da tenersi stretto, stretto al petto e non lasciarlo mai andare.

Si guarda attorno per capire se loro erano gli unici scemi che si trovavano all'aeroporto a quell'ora, ma dopo alcuni secondi dalle porte scorrevoli entra una famiglia abbastanza rumorosa. I genitori tenevano le valigie, mentre i figli giocavano fra loro e facevano attenzione a non perdere di vista i più piccoli. Era così che ci si sentiva ad avere una famiglia? Ci si sentiva completi? Lo sa che con Liam aveva detto categoricamente no ad avere dei figli, ma se in futuro li volesse? Se un giorno dovesse iniziare a sentirsi incompleto e l'amore di suo marito non bastasse? Tutto ciò lo tormentava, come se un trita rifiuti gli mescolasse gli organi in continuazione e li spezzettasse ovunque.

two boys and chocolate muffins. // harry e louis.Where stories live. Discover now