Capitolo Cinquantaquattro

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"Mi stai dicendo che preferisci il tuo ragazzo a me?" Chiedo offesa.

"No certo che no!" Si dispera Serina. "Sai che abbiamo litigato, ed è quasi un mese che non trombo. Ho dei bisogni anche io sai?"

Scoppio a ridere. "Dai scema divertiti, attenta a non farti scappare un bambino."

"Parla quella che presa dal momento non usa preservativi."

"Ser!" Esclamo imbarazzata.

"Non fare la timida ora brutta falsa che non sei altro."

"Stronza" Borbotto. "Sai che c'è? Andrò da Lucas allora!"

"A farti aprire come un cocomero?"

"Serina Dayson! Mi hai proprio rotto il cazzo!"

"Nah quello lo romperai a Lucas se continui a saltargli sul ca-"

Riattacco la chiamata prima di sentire il resto, che cogliona che ho come migliore amica.

Mi preparo velocemente indossando una tutina celeste chiaro intrecciato davanti che lascia scoperta la pancia. Dopodiché mi trucco mettendomi un filo di eyeliner, matita blu, è un po' di mascara.

Afferro una borsa del medesimo colore della tutina, ci infilo portafogli di Kayden, chiavi di casa e telefono.

Jace apre la porta affacciandosi in camera mia, e mi porge un foglio.

Ho sentito che lascerai l'università. Sono andato a parlare con la tua scuola, dato che non sono finito in nessun guaio, sono libero.
Non ho un posto in cui stare, volevo chiederti se ti andasse bene avermi qui.
Posso rimanere con te?

Si. No.

Scuoto la testa sorridendo. Prendo una penna dalla mia scrivania e faccio una "X" sul Si e poi gli ripasso il bigliettino.

Jace sorride felice.

Lo sorpasso salutandolo, esco di casa prima che Kayden mi chieda dove sia diretta.

Appena arrivo davanti alla porta di casa Maynard suono il campanello. Aspettando impazientemente che Lucas venga ad aprirmi.

Ma quando si apre la porta mi ritrovo davanti Andrea. Il padre di Lucas.

<<Tesoro?! Chi è alla porta?>> Sento la voce di Elena.

Il signor Maynard mi sorride. <<Entra pure.>>

<<Grazie.>> Mormoro imbarazzata. Questa situazione mi è familiare.

<<Kimberly!>> Elena lascia il piatto che stava pulendo nel lavandino, si pulisce velocemente le mani e corre ad abbracciarmi. <<Come stai cara?>>

<<Bene grazie, lei come sta?>>

<<Oh Kimberly te l'ho già detto! Dammi del tu.>> La signora si siede sul divano trascinandomi con lei. <<Sei venuta a trovare Lucas?>>

My brothers bestfriendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora