Capitolo 2

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٠ un piccolo gesto di gentilezza può far battere un cuore grande٠

-Buongiorno paladini della giustizia!- esclamai entrando di buon umore in ufficio. Cercai di non rovesciare tutti i bicchieri di Starbucks e andai verso la mia scrivania, ma appena la vidi cominciai a preoccuparmi.

Perché era vuota?

Vidi Delilah correre tutta sorridente verso di me e si buttò su di me abbracciandomi, o meglio, strozzandomi.

-Del, scollati, mi stai strozzando-

-Scusami, è che mi sono emozionata-

-Per cosa?-

-Per te! Non vedi la scrivania vuota?- chiese con fare ovvio.

-Certo che ho visto, e infatti non ci sto capendo niente!-

-Ah, se solo usassi un minimo della logica che usi a lavoro ti nominerebbero la persona più intelligente del mondo- sbuffò Delilah. Poi, mi tolse di mano le scatole con i bicchieri e mi trascinò verso una stanza in fondo al corridoio.

-Tadà!- esclamò tutta felice.

-E questo sarebbe?- era un semplice ufficio, davvero grande e luminoso, e molto carino. Guardai con un po' più di attenzione e vidi una foto di me e Christian abbracciati.

Che ci faceva quella lì?

-Genio svegliati, è il tuo nuovo ufficio!-

-Il mio nuovo ufficio?-

-Oh, ma oggi, sei proprio sorda. Terra chiama Lyliane, sono le otto del mattino, siamo a Londra, studio McDonnell&Johnson e sei appena stata promossa!- Delilah sembrava proprio esasperata mentre parlava, nel frattempo io cercavo di capire cosa fosse successo.

-E lei che ci fa qui?- Delilah guardò nella mia stessa direzione, per vedere Morton sorseggiare tranquillo il suo caffè mentre guardava fuori dalla vetrata.

-Ehm, non saprei, fino a cinque minuti fa stavo sistemando la stanza per te e non c'era...- disse a bassavoce Delilah.

-Va bene Del, grazie mille per tutto, puoi andare- quando Delilah uscì, chiusi la porta, appoggiai la borsa sulla poltrona e mi preparai mentalmente per parlare con questa dolcissima persona qui di fronte a me.

-Mi scusi, lei che ci fa qui?- per due buoni minuti Morton non si degno di dare segni di vita, ma poi scelse di comportarsi come un essere umano normale e mi squadrò, attentamente.

-Agli altri un caloroso buongiorno e a me vuoi già cacciar via?-

-Si da il caso che questo sia il mio ufficio, signor Morton-

-Fino a cinque minuti non lo sapevi neanche-

-Questa comunque non è una scusa, e se non esce, secondo il suo caro Atto 4, potrei denunciarla per invasione di privacy e molestia-

-Tutto ciò mentendo...-

-Non ci sono telecamere, e qua le persone crederebbero a me, non a lei- gli risposi, sfidandolo.

When the sun meets the moonWhere stories live. Discover now