Capitolo 13

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٠ il mio cuore batte per un pensiero, il mio cuore palpita per un nome ٠

Fu questione di secondi prima che realizzassi cosa era successo.

Spalancai gli occhi e scesi per terra velocemente, spingendolo violentemente.

-Ma che stai facendo?!- ero ancora stordita dal bacio e l'essere a pochi passi da lui non aiutava certamente.

-Non sembrava ti dispiacesse la cosa- disse con un ghigno.
Gli riservai uno sguardo gelido e mi sistemai i vestiti.

-Torna in stanza, Adrian- dissi risoluta, per poi schiacciare un bottone e far aprire le porte dell'ascensore.

-Ti ho detto che non puoi usc- non fece in tempo a finire la frase che lo spinsi ancora più forte, facendolo inciampare e cadere per terra con un tonfo sonoro.

-Non sei nessuno per dirmi cosa devo e cosa non devo fare- allusi alla sua frase di prima e vidi il suo sguardo incupirsi, mentre le ante dell'ascensore si chiudevano.

Quando uscii dall'ascensore mi affrettai ad uscire dall'hotel e presi un taxi, al posto della mia macchina. Dissi al conducente di portarmi al McDonald più vicino che conosceva e gli chiesi di aspettarmi, per riportarmi all'hotel e mi offrii di pagargli i minuti d'attesa.

Ero un'avvocato, potevo permetterlo.

Fu solo dopo due cheeseburgers che il mio corpo tornò a funzionare normalmente, e sentii proprio l'energia cominciare a refluire dentro di me.

Non dovevo ripeterlo mai più, altrimenti le conseguenze sarebbero state gravi.

Decisi di controllare l'orario, le dieci e un quarto di sera, e vidi dei messaggi da parte di Adrian.

Mr Tortura:
Se mi arriva la notizia che ti hanno investita o accoltellato non ti avrò sulla coscienza 09:45pm

Makris mi spieghi perché non mi ascolti mai? 09:45pm

Sei così testarda. 09:46pm

Rispondi ai messaggi. 09:47pm

Dove sei Lyliane? 09:47pm

Risi ai messaggi e fissai il mare fuori dalla finestra. Sentivo come se il mio cuore fosse stato riscaldato.

Nessuno si era mai preoccupato di me, a parte la mia famiglia, ed era da tanto tempo ormai che non provavo sensazioni di calore e protezione.

E il bacio di prima...

Era stato così dolce, passionale, quelle labbra così morbide e dio, quei capelli setosi, in cui avrei voluto affondare le mani sempre.

E la frase che mi disse in greco, riferendosi alle mie labbra, mi rimarrà per sempre impressa nella mente, indelebile.

Più dolci del miele, più soffici della panna.

Mi ridestai dai miei pensieri, e decisi di chiamare Adrian per tranquillizzarlo.

-Hey, Adrian-

-Per un attimo ho pensato che dovessi chiamare un'agenzia funebre-

-Ha ha, che simpatico. Volevo solo chiamarti per farti sapere che sono ancora viva, e che non devi sborsare nessun soldo per la mia bara, non ancora-

-Ora basta con gli scherzi, dove sei Lyliane?-

-A mangiare-

-Perché non me l'hai detto prima?-

-Perché non volevo parlare con te. Sei stato tu a non farmi mangiare niente per tutto il giorno, e a momenti svenivo-

When the sun meets the moonWhere stories live. Discover now