٠ perché gli occhi si amano prima del cuore, si baciano prima delle labbra, fanno l'amore prima del corpo ٠I Leoni Blu erano un'associazione di criminali inglese che da anni le autorità cercavano di prendere e sbattere in galera, ma senza avere successo. Ed era risaputo che, chi veniva a contatto con loro, o ne diventava parte, o veniva scuoiato vivo da un leone che stava nel seminterrato della loro base principale, questo dicono le persone che ne sono uscite vive e senza farne parte.
Io non ero una che si spaventava facilmente e potevo definirmi una persona coraggiosa, ma ora come ora tremavo tutta mentre la mano di Adrian mi teneva stretto a sé.
Finimmo la prima rampa di scale e cominciammo la seconda, e cercai di calmarmi e mantenere il sangue freddo.-Ci sei, Lyliane?-
-Sì- dissi respirando profondamente.
-Sicura?- chiese non convinto.
-No. Per niente. Ma non abbiamo tempo per pensare a questo. Come hai fatto a scoprirlo?-
-Ho avuto a che fare con un caso due anni fa: eravamo quasi arrivati al capo dell'organizzazione, ma così dal nulla tutte le evidenze e le prove sparirono. Ovviamente c'era un traditore tra di noi e fu trovato qualche settimana dopo ma scappò, non lasciando tracce. Oggi ho avuto sospetti quando ho visto l'edificio e ho avuto la conferma quando ho visto il tappeto all'ingresso con un leone blu stampato e il tatuaggio sul polso della donna- era la prima volta che sentivo Adrian parlare di questi argomenti, mi affascinava la sua intelligenza e la sua acutezza.
-Hai notato tanti dettagli che mi sono sfuggiti. Forse ora abbiamo meno probabilità di morire- dissi per sdrammatizzare mentre cominciavamo la quarta ed ultima rampa di scale.
-Lyliane mi puoi promettere una cosa?-
-Dimmi-
-Qualsiasi cosa succeda, tu troverai il modo di uscire da qui viva, d'accordo?-
-Non ti lascerò mai da solo- mi fermai decisa e lo guardai. I nostri volti erano a pochi centimetri l'uno dall'altro. Lo guardai intensamente, affondando in quell'oceano azzurro.
-Lyliane, fallo per me-
-Qualsiasi cosa succeda, usciremo da qui entrambi. O moriremo entrambi. Andiamo- dissi risoluta, e questa volta fui io a trascinarlo con la mano e quando fummo arrivati al pianerottolo del quarto piano, guardai attentamente il luogo.
C'erano quattro stanze numerate: 5, 25, 45, 75. Tutti multipli di cinque. Poi al centro, vi era un tappeto bianco con un leone blu sopra, e un tavolino rosso sangue. Era pulito e lucido, a differenza del luogo che lo circondava, tutto sporco e impolverato, con delle ragnatele che scendevano dal soffitto.
Guardai riluttante Adrian, gli lasciai la mano e bussai alla porta numero 25. La porta si aprì con un clic e cigolò, fino a spalancarsi del tutto.
-Entrate- disse una voce roca e profonda.
-Alla fine non sei così male come credevo, felice di averti conosciuto Morton- gli sussurrai come se fosse una frase d'addio, entrando in quella stanza lugubre e buia, con i passi di Adrian che mi seguivano.
-Bene, bene. Chi abbiamo qua?- vidi una scrivania e dietro vi era seduto un uomo con la barba e i capelli bianchi che all'apparenza sembrava innocuo, ma furono il suo ghigno e il suo sguardo feroce a destabilizzarmi.
-Miláo móno egó. Gia to kaló sou- "Parlo solo io. Per il tuo bene" furono queste le parole che mi sussurrò Adrian prima di farsi avanti.
-Siamo due avvocati, e siamo venuti per indagare sul caso del serial killer Jackson- disse freddamente. L'uomo incarcò le sopracciglia e si accese una sigaretta.
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When the sun meets the moon
ChickLitLyliane può dire di avere una vita perfetta: ha il lavoro dei suoi sogni, un uomo che la ama ed ha un posto nella rigida società londinese. Ma si sa che l'apparente felicità può sgretolarsi in qualsiasi momento e qualcosa deve pur andare per il vers...