Capitolo 6

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٠ dentro o fuori al ring non c'è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra ٠

Eravamo atterrati da poco ed io e Brianna stavamo aspettando che arrivassero le valigie, quando mi vibrò il telefono. Avevo collegato il cellulare al wi-fi dell'aeroporto, ma non avevo cambiato ancora la sim, quindi mi poteva essere arrivato solo un messaggio o un'email. Aprii il telefono e trovai quest'ultima, ma arrivava da un'email che non avevo salvato.

"Quando arrivi a casa e sarai connessa, controlla questo documento. Sarai anche in vacanza, ma se vuoi lavorare con me devi essere disponibile sempre"

Chi poteva essere se non Mr Tortura?

Sbuffai spegnendo il telefono e mi avvicinai a Brianna.

-Sai il sesso del feto?-

-No Lyliane, sono ancora al quarto mese, e il sesso si scopre ai cinque- mi guardò ridacchiando.

-E io che ne so?-

-Ma su, sono cose che si sanno. E poi sei pure più grande di me di più di un anno-

-Beh, a me queste cose non mi interessano. L'unica cosa che so è che secondo l'articolo 12 dell'atto 7, è possibile denunciare il padre per abbandono, con pena di galera fino a cinque anni e si riceve supporto completo dallo stato-

-Mi ricordi tanto mio fratello sai? Anche lui è un avvocato-

-Davvero? Come si chiama? Magari l'ho incontrato, e sicuramente sarà simpatico quanto te-

-Ah,ne dubito, e poi non voglio parlarne. Non lo vedo da quasi tre anni- annuii in silenzio e decisi che era meglio cambiare discorso.

-Non soffri di mal d'auto vero?-

-In teoria no, ma con questo piccolo feto mi sta sballando tutta-

-Beh, speriamo bene. Per arrivare a casa mia ci vuole un po', ed è in cima alle colline, in campagna-

~

Era passata solo mezz'ora e Brianna aveva vomitato già due volte.

E ora era la terza.

Le accarezzai la schiena e le raccolsi i capelli in una coda. Quando finì, le diedi la bottiglia, che lei buttò giù tutta in meno di un minuto.

-Avevi proprio sete eh...-

-Dovevo togliere il sapore del vomito, lo odio- disse sciaquandosi la bocca per poi sputare sul prato.

-Comunque Lyliane, non mi avevi mica detto che c'erano così tante curve. E non capisco perché non ci siamo fatte accompagnare da un taxi, e invece hai noleggiato un'auto-

-Perché è una storia lunga, che ti racconterò appena arriveremo- entrammo in macchina e riprendemmo la strada.

-I tuoi sanno che sta venendo una persona sconosciuta a casa loro?-

-Ehm, in realtà non sanno neanche che io sto venendo...-

-Lyliane!-

-Tranquilla, non c'è nessun problema, e vedrai che ti accoglieranno benissimo-

-Ma chi te lo dice che sono a casa?-

-Perché lo so. Non riesco a venire spesso, ma parlo sempre al telefono con i miei genitori-

-E se non ci fosse spazio? Se magari avessero altri ospiti?-

-Pff, non puoi immaginare... Aspetta e vedrai- ridacchiai, già immaginando la sua reazione.

When the sun meets the moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora