8 "Fuori da tutto"

1.6K 37 1
                                    

Alice pov's

Il suo telefono squillò per almeno tre volte di seguito, ma era troppo indaffarata a vestirsi per andare a cena con Teresa e delle sue amiche di scuola, per poi andare in qualche discoteca per divertirsi un po'.
Era sabato sera, e loro non vedevano l'ora di divertirsi un po'.
Era passata un settimana da quando aveva avuto quel momento di debolezza con Ciro, e aveva cercato di essere più discreta possibile, ma fallendoci miseriamente.
Più lui si avvicinava a lei, e più lei si sentiva impotente ad ogni suo tocco.

«Mimmi, ti stanno chiamando al telefono»

Urlò la sua amica dall'altra stanza.

«Rispondi tu, io mi sto mettendo il mascara»

Teresa fece esattamente quello che gli venne ordinato, mentre Alice continuò a fare quello che stava facendo.
Poco dopo entro nel suo bagno con una faccia preoccupata.

«Che hai Tere?»

Chiese, ma di risposta ebbe solo il telefono sulle mani.

«Tieni è importante»

Glielo passò, facendola agitare.

«Pronto»

Disse.

«Ali, sono il comandante. Scusami tanto per l'orario, ma non ti chiamerei se non fosse urgente»

«Tranquillo dimmi»

Massimo fece un grande sospiro, facendola preoccupare.

«Quando sei andata via, i ragazzi sono impazziti, a mensa hanno iniziato a picchiarsi tra di loro e hanno massacrato Carmine e Filippo con altri ragazzi stranieri, gli abbiamo sospeso tutti i permessi, tolto l'intervallo all'aria»

La voce del comandante era così abbattuta e triste che Alice capi al volo come si sentiva.

«Ma come stanno Carmine e Filippo?»

Chiesi preoccupata per i due.
Un paio di giorni fa Filippo era venuto da Alice a chiedergli qualche consiglio per conquistare Nadiza, e lei era stata più che felice di aiutarlo.
Mentre Carmine non lo conosceva molto, aveva visto che alle sue lezioni era più che attento, come se la sua materia gli interessasse, e non come quegli altri che stavano attenti solo per vedere se potevamo intravedere qualcosa da sotto alle sue camicette.

«Male, Filippo si trova in sala operatoria, non si sa se arriva a domani, mentre Carmine è in ospedale per degli accertamenti, si è svegliato da poco»

Il suo pensiero ricadente subito su Ciro, e lui, come stava?

«Si è fatto male qualcuno?»

Chiese iniziando a preoccuparsi sempre di più.

«No, gli altri hanno solo qualche graffio o livido, niente di più. Loro sono messi peggio»

«In quale ospedale si trovano?»

Massimo fece un grosso respiro prima di rispondere.

«Ci sono io qui con loro, non ti preoccupare»

Disse lui cercando di calmarla.

«In quale ospedale sono Carmine e Filippo?»

---

Appena entro nella stanza di ospedale, trovo sveglio solo Carmine, accanto aveva una ragazza e una donna con un uomo che la guardarono subito.
Filippo si trovava accanto a lui che dormiva sereno.

«Alice»

Sussurrò lui guardandola negli occhi.
Saluto con gentilezza tutti i presenti, cercando di essere più discreta possibile.
Non voleva che trasparisse nessuna espressione, anche se la sua mentre si stava annebbiando.
L'idea che qualcuno avesse cercato di uccidere Filippo e Carmine la mandava su tutte le furie.
Anche se non aveva nessun rapporto stretto con tutti e due, non poteva tollerare tutto ciò.

«Come stai?»

Chiese avvicinandosi, sorridendo alla ragazza accanto a lui.
Aveva capito che fosse la ragazza.

«Bene Ali, un po' ammaccato ma bene»

Dietro di lei compari il comandante, che mise le mani sulle spalle di Alice, cercando di portarla fuori da lì.

«È meglio se lasciamo il ragazzo riposare in pace Ali, sarà stanco dopo tutto quello che è successo»

Le disse Massimo cercando di convincerla.

«Aspetta un attimo»

Rispose sorpassando la madre e il fratello di Carmine che la osservavano attenti.
Era come se in quella stanza si fosse creata un atmosfera pesante.
I due stavano fulminando il comandante, come se potessero ucciderlo con lo sguardo, e Alice capì che prima usciva e prima avrebbe risolto la cosa.

«Chi è stato a ridurti così Ca»

Gli chiese lei sotto lo sguardo attento di tutti.

«Nun so un infame Ali»

Rispose lui mentre sentiva le carezze di Nina sulle sue braccia.

«Carmine, se tu non mi dici chi è stato a ridurti così io non posso aiutarti»

Cerco di convincerlo con tutto il cuore, ma lui non si smuoveva.
Il ragazzo stette in silenzio per un po' prima di rispondere.

«Ij nun voglio esse aiutato Ali. Ne da te ne da nessuno»

Alice sospiro prima di iniziarsi ad alterare.

«Hanno massacrato Filippo lo capisci? Se non vi avessero trovato in tempo lui a quest'ora sarebbe morto, e tu saresti al suo funerale a piangere... Quindi te lo chiederò un ultima volta. Chi è stato?»

Disse vedendo delle lacrime scendere dagli occhi della sua ragazza, che lo prese per mano cercando di convincerlo.

«È stato Ciro»

Disse Filippo debolmente.
Alice alzo gli occhi verso lui, bloccandosi di colpo.
Ciro? Come poteva essere stato lui? La persona che gli sussurrava cose dolci all'orecchio da quando l'aveva vista per la prima volta, la persona che l'aveva toccata dolcemente, la persona che aveva invaso i la sua mente dalla mattina alla sera, aveva quasi ucciso delle persone innocenti.
No non poteva accettarlo.

«È stato Ciro a dare l'ordine di massacrarci»

Continuò lui facendo muovere Alice verso di lui.

«Perché?»

Chiese lei cercando di rimanere più stabile possibile.
Nessuno dei due rispose, e lei senti il suo cuore farsi sempre più pesante.

«Uaglio se non ci dite pecche ve hanno fatto chisto, nun possiamo aiutarvi»

Disse eil comandante guardando tutti e due.
Alice scatto verso la porta, pronta ad andare verso l'IPM.

«Ferma Ali, nun combina niente cu Ciro. Peggiorerai solo le cose»

Gli urlo Carmine cercando di alzarsi dal lettino d'ospedale.

«Ali ti prego, nun fargli niente»

Disse cercando di raggiungerla ma i tagli sul suo petto glielo impedirono, sentendo il dolore sempre di più.

«Fermo Ca'. Ti fai solo del male così»

Disse Nina cercando di sorreggerlo.

«Sei contento Chiattil ora? Così Ciro si arrabbierà solo di più, sapendo che l'abbiamo detto a lei, doveva essere l'ultima a sapere di tutto ciò»

Gli urlo contro Carmine, facendo sentire un peso sul cuore a Filippo, che si passò la mano su tutta la faccia, sempre più in ansia.
Ciro aveva dato l'ordine di ucciderli, perché non li sopportava più, però si era accertato che Alice non ci fosse, in modo tale che lei non fosse coinvolta in tutto ciò.
Aveva esplicitamente detto a tutti quanti che lei non dovesse sapere che la colpa di tutto ciò era la sua.
Alice doveva rimanere fuori da quel mondo schifoso di camorristi da cui Ciro facesse parte, perché lei era preziosa, e non voleva rovinarla.
Se avesse saputo che tutto ciò fosse spartito da lui, l'avrebbe odiato, e Ciro non voleva che si allontanasse da esso, perché la voleva più vicino possibile.

Diversi ma Uguali | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora