19 "Dolore"

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Alice pov's

Usci dal furgoncino, sorridente, sotto la voce di tutti i prigionieri che stavano cantanti insieme la canzone scritta da Cardiotrap “Mare Fuori”.
Erano così felici, che quando gli altri prigionieri rimasti lì, li vederono, provarono un po' di invidia.

«Addo vai?»

Gli chiese prendendogli la mano, facendola bloccare in mezzo al piazzale.

«Il mio turno è finito, devo andare via»

«Te prègo riman cca, ten'g bisuognu de te»

I loro occhi si incatrarono l'uno nell'altro.

«Ci, lo sai che non posso rimanere»

«Cinque minuti»

Alice sospiro rassegnata, mentre annuiva poco convinta.
Se la direttrice l'avrebbe trovata ancora qui, non so cosa le avrebbe fatto.
Passarono i cinque minuti a baciarsi dentro qualche sgabuzzino il più vicino possibile.
Stava così bene con lui che non riusciva a staccarsi da lui.

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Quando andò a casa, poso la borsetta e le chiavi di casa sopra al tavolo, per poi buttarsi lei sul divano distendendosi, era stata una giornata veramente faticosa, e non vedeva l'ora di infilarsi nel letto al caldo.

Ma senti il suono del campanello, così si alzo e andò verso la porta, trovandosi l'unica persona che non avrebbe mai creduto di rivederla.

«Ogni anno che passa sei sempre più bella Ali»

La ragazza stette in silenzio guardandolo.
Le labbra carnose, gli occhi celesti come il mare e i capelli biondi erano rimasti sempre lì stessi.
Non era cambiato di una virgola.

«Bhe mi fai e tirare o no?»

Alice stette in silenzio, mentre si spostava al lato pe rifarlo entrare in casa.
Rivederlo dopo tutto quel tempo, gli riportava a galla dei ricordi brutti della sua vita.
Perché quelli passati con lui erano solo brutti.

«Perché non parli?»

Disse Alessandro avvicinando una mano sulla sua guancia, ma Alice non gli siede tempo che si sposto di colpo per non far avere nessun contatto tra i due.

«Ancora c'è l'hai con me per cosa è successo l'ultima volta che ci siamo visti? Lo sai che è stato un incidente. Io ti amo e lo sai»

Rimase ferma a guardarlo.
Era come bloccata, non riusciva a parlare.
L'unica cosa che fece era quella di annuire.

«Mi sei mancata molto»

Disse avvicinandosi a lei e abbracciandola.
Gli venne in mente Ciro, lui non le avrebbe mai fatto del male, nemmeno volendo.

Aveva paura, paura che lui gli rimettesse le mani addosso, paura che si sentisse come faceva una paio di anni fa.

Senti il suo telefono squillare, e quando lo afferrò, rispose subito senza nemmeno esitare.

«Pronto Mamma, dimmi? È successo qualcosa a papà?»

«No, ansi. Si è ripreso. Ora sta bene, domani mattina lo dimettono»

Senti il suo cuore alleggerirsi, era così contenta che suo padre perché sei bene che per un minuto si scordò di Alessandro accanto a lei.

Quando ebbe finito di parlare con i suoi genitori, stacco la chiamata ricordandosi di Alessandro accanto a lei.
Che in tutto ciò aveva iniziato a camminare per tutto l'appartamento, rovistando tra le sue cose.

«Sai non mi sarei mai aspettato una reazione del genere»

Disse mentre camminava lentamente intorno al tavolo.

«Perché?»

Tirò fuori tutto il coraggio che aveva, cercando di rispondergli come meglio sapeva fare, ma con scarsi risultati.

«Bhe, l'ultima volta che ci siamo visti, mi hai detto che mi amavi. Mentre ora a stento mi guardi»

Scatto davanti a lei, con passo lento e straziante.
Per quanto sentiva la sua mancanza, la sua presenza gli faceva sempre lo stesso effetto.
Timore.
Sentirlo così vicino a lei gli ricordava i suoi urli di dolore ogni volta che lasciava sulla sua pelle un livido o un graffio.

«Sono passati molti anni»

Sussurrò lei sentendo il suo respiro sempre più vicino al suo viso.

«I sentimenti sono sentimenti Ali. Non si possono cambiare»

Usò la stessa frase che lei gli disse in uno dei tanti momenti critici della loro relazione.
Ed era qui che si sbagliava, qui che si rese conto quanto tonta fosse in quegli anni.
I sentimenti non cambiano per una persona a cui si ha voluto veramente bene, che quando se ne è andata ha lasciato solo bene.
E lui è stato proprio l'opposto di cosa lei intendesse per bene.
Lui le ha lasciato solo dolore nel suo cuore.
Lui le infliggeva del male.
E quando se ne è andato, l'unica cosa che le aveva lasciato non erano i sentimenti pieni d'amore che credeva quando lo ha conosciuto, tutt'altro, erano le cicatrici inflitte sul suo corpo, i lividi, e i sentimenti di odio e rabbia che aveva con se.

«Io non provo più niente per te»

Disse con quel poco coraggio che aveva.
Sentiva la paura bollire tra le sue vene, accanto a lui si sentiva così vulnerabile e fragile.
Ma non erano gli stessi sentimenti che provava quando ero con Ciro.
Con lui si sentiva protetta e amata, e non sapeva spiegare come fosse possibile che un ragazzo dell'età sua gli facesse perdere la testa così.
Eppure Alessandro ci aveva messo quasi un anno a conquistarla, mentre Ciro di meno.
Ed era entrato nel suo cuore con una scheggia, colpendole il cuore e la mente, e non uscendone più.

«Rimarrò a dormire qui sta notte. Almeno finché non sono riuscito a trovare una sistemazione»

Alice annui, non riuscendo a dire altro.
Aveva troppa paura che se lei gli avrebbe detto il contrario di cosa lui volesse, sarebbe passato alle manieri forti, e lei non voleva.
Non voleva tornare alla situazione di un paio di anni fa.

Andò verso la camera, pronta ad andare a dormire prima del previsto.
Quella sera si sarebbe vista con Teresa, ma era obbligata a dirgli di no.
Non poteva andarsene e lasciare lì Alessandro nel suo appartamento.
Gli mandò un messaggio, sentendosi tremendamente in colpa quando le disse che aveva avuto dei contrattempi.
Era da tanto tempo che organizzavano questa uscita, e ora doveva rimandare per colpa di un cretino che si era infilato dentro casa sua.
Se solo la sua amica avesse saputo che era lì, molto probabilmente si sarebbe presentata lì nel suo appartamento con alle spalle dei poliziotti, pronta ad ingabbiarlo per cosa aveva fatto.

Diversi ma Uguali | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora