Capitolo 3

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ISABEL

Quando arriva il verdetto del giudice sono certa di morire da un momento all'altro. Il mio cuore batte all'impazzata.

Vorrei fermare il tempo, prendere Trevor per mano e scappare insieme a lui. Vivremo nascosti dal resto del mondo. Solo io e lui chiusi in una camera da letto. Sarebbe una vita bellissima.

Dopo le varie formule che un giudice deve ripetere per formalità, arriva il momento importante del discorso.

"Si delibera che l'imputato, il signor Trevor Wright, sia accusato di adescamento di minore, occupazione di luogo pubblico, frode, furto. Con il potere conferitomi dallo Stato condanno il signor Trevor Wright a nove anni di reclusione. La seduta è sciolta" dice, battendo il martelletto.

Mi viene da vomitare. Nove fottutissimi anni. Le lacrime iniziano a scendere copiose sul mio volto e io tento di avvicinarmi il più possibile a lui.

Due guardie lo afferrano.

"Vi prego, fatemelo salutare un attimo. Solo per un momento, vi supplico" dico, mentre quei due lo afferrano per entrambe le braccia.

Si guardano per un attimo e decidono di accontentarmi. Prendo il volto di Trevor tra le mani e gli lascio un bacio che sa di disperazione, di rancore, ma anche di amore.

"Isa, devi farmi una promessa" mi dice, staccandosi subito da quel bacio. "Vai avanti".

"Cosa?" chiedo io confusa.

"Nove anni sono tanti. Volta pagina. Fatti una vita. Sii felice, ti prego".

"Non ti libererai di me così facilmente, Trevor Wright".

"Isa, ti prego, ascoltami".

"No. Giuro che se quando uscirai di prigione non verrai a cercarmi, te la farò pagare. Chiaro?".

Lui sorride per la mia testardaggine.

"Ok, però se hai l'occasione, se succede...vai avanti. Superami".

"Non succederà mai. Ti amo troppo".

"Anch'io ti amo troppo, fiorellino" mi dice, lasciandomi un altro bacio.

"Ora andiamo" dice una delle guardie, tirando indietro Trevor e obbligandolo a staccarsi da me.

Mi lecco il labbro, come se questo gesto possa lasciare impresso su di me il suo sapore.

Lo portano via e i miei occhi si fermano sulla porta dalla quale è uscito. Faccio un respiro profondo.

"Andiamo, Isabel" mi dice il professor Peter, poggiando la mano sulla mia schiena.

Scoppio a piangere tra le sue braccia e lui mi accarezza la schiena, tentando di calmarmi.

"Non è giusto".

"Lo so, ma ormai non possiamo più fare niente" mi dice, ma in quel momento le mie orecchie sentono anche altro.

"Be', non è male come prima volta" dice la voce di un uomo.

Mi stacco dal professore e mi volto, capendo che quella frase è stata pronunciata dal padre di Trevor.

"Lei non è nemmeno la metà di quello che è suo figlio. Se lo ricordi bene, signor Wright" dico.

Lui, la moglie e il figlio mi guardano sbigottiti. Di certo non si aspettavano un affronto da me.

"Non ho bisogno del parere della mocciosa dei Martin" mi dice l'uomo.

"Dovreste starci voi tre al posto di Trevor".

"Ha solo dimostrato a quale famiglia appartiene" dice sua madre.

Tutte le notti della tua vita 2Where stories live. Discover now