Capitolo 30

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ISABEL

Una volta essere tornati, io apro la porta, mentre Trevor prende la posta dalla cassetta.

Andiamo a sederci a uno dei tavoli da caffè e poggio la lettera tra di noi. Non ho il coraggio di aprirla.

"Secondo te perché lo ha fatto?" gli chiedo, mentre le mie mani sono poggiate sul tavolo e tremano alla sola idea di leggere quella lettera.

Trevor me le afferra e le porta vicino alle sue labbra per ricoprirle di baci.

"E me lo chiedi, amore? Sei la persona che le è stata più vicino in assoluto. Vi siete supportate a vicenda. Nei momenti di difficoltà c'eravate sempre l'una per l'altra. Ti voleva bene come a una nipote. Quando hai tentato di...quando hai quasi..." inizia a dire, ma non finisce il discorso perché per lui è difficile pronunciare quelle parole, esattamente come lo è per me. "Quella volta è venuta a trovarmi in carcere e ha minacciato di farmi fuori se solo avessi provato a farti soffrire. Ti voleva un bene dell'anima e non mi sorprende affatto che abbia lasciato tutto a te".

Mi mordo il labbro inferiore e guardo di nuovo la busta. Sospiro e la prendo, rompendo un'estremità per tirare fuori la lettera.

"Se vuoi, puoi leggerla ad alta voce" mi dice Trevor e io gliene sono grata perché in questo modo sarà più facile affrontare le parole che sono impresse nero su bianco.

"Grazie" sussurro e lui mi accenna un piccolo sorriso.

Mi rendo conto che dentro ci sono due fogli piegati. Uno sembra molto vecchio, dato che la carta è leggermente ingiallita, mentre l'altro è bianchissimo. Decido di iniziare da quello più nuovo e lo apro. È stato piegato tre volte e non devo nemmeno impegnarmi per riconoscere subito la scrittura di Christine, la conosco a memoria.



Mio piccolo tesoro,
non credevo che avrei mai scritto questa lettera e soprattutto non credevo che ti ritrovassi a leggere qualcosa scritto da me e non dal tuo Trevor. Ormai sono quasi sei anni che ci conosciamo. Sei anni da quando hai fatto il tuo primo ingresso nel mio forno insieme al tuo bellissimo e dolcissimo ragazzo. Sei anni da quando la vostra storia ha fatto ricominciare a battere il mio cuore. Ve l'ho detto subito: quello era lo sguardo che avevamo io e mio marito e sono certa che il vostro amore sia infinito, proprio come era quello mio e del mio Carl.
Qualche giorno fa ho iniziato a non sentirmi molto bene e ho fatto delle visite. Ho scoperto di avere un problema al cuore e non so per quanto tempo riuscirò ancora ad andare avanti.
Se stai leggendo questa lettera so di essere già morta, ma spero di aver resistito abbastanza per permettere a Trevor di scontare gli ultimi mesi e di venire da te. Non potrei mai perdonarmi di essere andata via prima del suo ritorno. Non posso lasciarti da sola.
Sono andata a trovarlo qualche giorno fa e mi ha detto che ha intenzione di comprarti una bella casa e una nuova libreria. Mi ha promesso di farti vivere come una principessa e se non lo farà giuro che troverò il modo di fargli cadere un fulmine in testa anche da qui, ovunque io mi trovi in questo momento.
Ho riflettuto molto su questa cosa e voglio che tutto ciò che ho diventi tuo. Non ti chiedo di tenere il forno aperto perché hai la tua libreria e non ti chiederei mai di lasciare il tuo sogno per tenere aperto quel postaccio. Voglio che diventi tua cosicché possiate venderla e avere dei risparmi per realizzare i vostri sogni. Comprate la casa che volete, viaggiate, fate tutto ciò che desiderate.
Il mio ultimo desiderio prima di morire è che tu sia felice, piccolo tesoro mio. So per certo che Trevor farà di tutto per renderti felice ogni singolo giorno.
Sei stata la mia piccola luce dopo tanti anni di buio e di solitudine. È tempo che questa luce la conservi solo per l'uomo che ti fa battere il cuore.
Ti voglio bene, tesoro. Non smettere mai di sorridere.
Christine

Tutte le notti della tua vita 2Where stories live. Discover now