Capitolo 25

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TREVOR

Isa si guarda intorno confusa, poi porta subito dopo lo sguardo su di me.

"Cosa ci facciamo qui?" mi chiede. "Perché hai le chiavi di questo posto?"

Mi posiziono alle sue spalle e le faccio poggiare la testa contro il mio petto, mentre con la punta delle dita le sfioro la pelle delle braccia, sentendo subito i brividi formarsi dopo il passaggio delle mie mani.

Davanti a noi c'è una stanza enorme, piena soltanto di polvere. È tutta da sistemare, i pavimenti da rifare e le pareti da ripitturare.

"Immagina questa stanza piena di scaffali e di libri. Qui" dico indicando un punto abbastanza vicino a noi. "Un bacone con la cassa, mentre lì" dico indicando giù in fondo. "Il bar con la macchina del caffè, il bancone dei dolci e davanti tanti piccoli tavoli per potersi sedere".

Isa si morde il labbro inferiore, guardandosi intorno, e sorride come se stesse effettivamente immaginando quello che le sto descrivendo.

"Ora vieni con me" le dico porgendole la mano.

L'afferra subito e mi segue in un'altra stanza. Apro la porta e, rimanendo sullo stipite, le do altre indicazioni.

"Questa stanza immaginala con una scrivania piena di scartoffie lì in fondo e con una libreria piena dei tuoi libri preferiti".

La porto in un'altra stanza.

"Qua dovresti immaginare tanti tavoli e tante sedie. È ben illuminata e penso proprio che qui dentro si studi davvero bene".

Lei mi guarda confusa, ma non dice nulla. Continua ad ascoltarmi in silenzio.

Le prendo di nuovo la mano e torniamo nella sala principale. L'accompagno fino alle scale. C'è una rampa che porta al piano superiore e una che porta a quello inferiore.

Iniziamo a salire e ci ritroviamo davanti a un'altra porta. Uso di nuovo il mazzo di chiavi e apro la porta in legno scuro.

Esattamente come prima, faccio entrare prima Isa, che si guarda ancora intorno, sempre più confusa ma sempre più curiosa.

"Qui cosa devo immaginare?" mi chiede.

Dalla sua voce mi sembra emozionata e io sorrido perché forse ce l'ho fatta.

Mi avvicino, mettendomi sempre alle sue spalle. Le circondo il petto con le braccia e sento il suo cuore che batte all'impazzata. La bacio all'altezza della tempia e mi avvicino con il volto al suo orecchio.

"Qui immagina un openspace. Lì la cucina con un'enorme isola e tutti elettrodomestici di ultima generazione, qui al centro un tavolo enorme del legno più pregiato, mentre lì, accanto al camino, un divano e una televisione" le spiego.

Isa sta sorridendo, seguendo tutte le mie istruzioni, ma sembra impaziente di vedere altro.

La conduco in altre stanze, facendole immaginare un bellissimo bagno con uno specchio enorme e una vasca dove rilassarsi, una sorta di sala hobby dove fare qualunque cosa voglia, una stanza in più che potrebbe ospitare qualsiasi cosa e infine apro l'ultima porta.

"E qui?" mi chiede.

"Qui devi immaginare una camera da letto" sussurro al suo orecchio.

"E com'è questa camera da letto?" mi chiede.

Mi mordo il labbro inferiore.

"Non lo so come sarà, ma di sicuro sarà piena d'amore, piena di respiri, piena di sogni" le dico e lei si volta verso di me, mettendo le braccia intorno al mio collo, mentre le mie sono intorno alla sua vita. "Immagino che queste pareti possano essere testimoni di tante cose".

Tutte le notti della tua vita 2Where stories live. Discover now