Capitolo 27

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TREVOR

"Ciao, amore" mi dice lei.

"Ciao, fiorellino" rispondo.

"Ti serve una mano?"

"No, ho finito. Non preoccuparti" le dico, scendendo dalla scala per raggiungerla.

Lei allunga le braccia per metterle intorno al mio collo, ma la fermo.

"Aspetta. Sono sudato e sporco. Tu sei vestita bene e non voglio che ti sporchi" le dico.

"Non fa niente. I vestiti si lavano" risponde lei, mettendo le braccia intorno al mio collo proprio come aveva intenzione di fare.

Voglio stringerla, ma sono davvero troppo sporco. Lei capisce subito e sospira.

"Non mi interessa se mi sporchi i vestiti. Ho voglia di un abbraccio" protesta, facendo il broncio.

Alla fine cedo e l'accontento. Mi sorride e mentre la tengo stretta, mi bacia così intensamente da farmi girare la testa.

"E sai di cosa ho voglia io?" sussurro contro le sue labbra, mentre vedo già le sue guance arrossarsi e il labbro inferiore tremare per l'eccitazione.

"Di cosa?" mi chiede con un filo di voce.

"Di scoparti su quella scala" dico e vedo l'eccitazione che le sta facendo brillare gli occhi.

"Mi sembra una proposta più che accettabile" risponde, facendo scivolare la giacca dal suo corpo.

Sorrido, mordendomi il labbro, poi realizzo che c'è solo un piccolo problema.

"Aspetta qui" le dico, raggiungendo l'interruttore per spegnere la luce.

"Perché l'hai spenta? A me piace guardare" dice lei, facendomi sorridere.

"Anche a me, fiorellino. Ma ti ricordo che la porta è a vetri e che dalla strada possono vederci. Non voglio che qualcuno ti veda. Tu sei mia e basta" dico, tornando subito da lei e affondando la mia lingua nella sua bocca.

Geme contro le mie labbra per l'impeto del bacio, ma in un attimo chiude gli occhi e si lascia andare contro di me.

Porto le mani sotto al suo maglioncino e inizio a palparle il seno nonostante il reggiseno.

Si stacca dal nostro bacio per ansimare per quel tocco. Amo da impazzire vedere che basta uno sfioramento così effimero per farla impazzire.

Inizio a camminare, costringendola a indietreggiare, mentre le sollevo il maglioncino per sfilarglielo del tutto. Lo getto a terra e subito lei fa fare la stessa fine alla mia maglietta.

I nostri respiri sono già pesanti e impazienti da confondersi insieme. Aggancio le dita ai passanti dei suoi jeans e l'attiro contro di me.

Si lascia sfuggire un gridolino per poi poggiare i palmi contro il mio petto per non cadere.

"Dio, sei bollente" sussurra, guardando le sue dita che si muovono contro il mio torace.

"Te l'ho sempre detto che brucio per te" sussurro.

Solleva di nuovo lo sguardo su di me e si mette in punta di piedi per raggiungere le mie labbra. Poco prima che mi raggiunga mi tiro leggermente all'indietro per provocarla e vedo subito il suo sorrisetto indispettito prima di saltarmi addosso e mettere le braccia intorno al mio collo.

A quel punto non ho più la possibilità di tirarmi indietro e la lascio libera di baciarmi e di affondare la lingua nella mia bocca. Isa allaccia le gambe intorno al mio bacino e io metto le mani sulle sue cosce per aiutarla e reggersi, mentre avanzo fino a raggiungere il muro per farla ancora più mia.

Tutte le notti della tua vita 2Where stories live. Discover now