Capitolo 11: La prima volta che...

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" Com'è possibile desiderare così tanto una persona e allo stesso tempo sentirsi paralizzati al solo pensiero di averla?" Francesca Zappia, "Ti ho trovato fra le stelle"

Le giornate in campeggio scorrevano leggere, la sera ci riunivamo con Asia, Enrico e Simone intorno al lungo tavolo in terrazzo. 

Qualche volta Anna mi sembrava ancora nervosa, ma decisi di non dire nulla, i ricordi che avevo erano molto confusi e non volevo rovinare l'equilibrio che si era appena creato. 

Tommaso sembrava tranquillo, probabilmente ero l'unica ad aver notato qualcosa di strano. Dopo qualche giorno in cui tutto stava andando bene, mi convinsi di essere paranoica e ripensai alle parole del dott. Giubbeni e alla paura di vivere. 

Una sera però, Simone propose di fare un gioco, "la prima volta che...", consisteva nel chiedere all'altro di raccontare una prima volta.

Lui e Tommaso avevano bevuto tanto,  erano diventati molto amici in pochi giorni e Simo riusciva a trscinarlo in ogni cosa, all'epoca non avrei saputo dire se fosse un bene o un male, ma ad oggi posso sicuramente affermare che un gioco come questo,  sia in grado di cambiare la percezione altrui.

Simone diede un piccolo colpo alla bottiglia di vetro che era distesa al centro del tavolo, questa iniziò a girare finchè non si fermò davanti a me. 

Tommaso, quando realizzò, sussultò, sembrava preoccupato, guardava prima me e poi Simone, capii che aveva paura di cosa mi avrebbe chiesto.

- Rosa! Mmh.. devo pensarci, non credevo di poter essere così fortunato di beccare te al primo colpo...- i suoi occhi verdi erano piantati nei miei, prepotenti volevano tutte le attenzioni del mio corpo, ma questo era distratto, fremeva sentendo un altro sguardo addosso, uno più dolce. 

Tommaso mi stava affianco e mi scrutava, lanciando qualche occhiata ogni tanto anche a Simone, che era troppo preso dal momento per accorgersene.

Quando partecipi a questo tipo di giochi, sai bene che di prime volte nella vita ce ne sono tante, ma la maggior parte delle volte ti sarà chiesta solo una cosa:

- La prima volta che hai fatto sesso- Simone si mordeva un labbro, gli occhi verdi scintillavano di curiosità, non abbassò mai lo sguardo nemmeno per un secondo.

- Mai- risposi, una parola così semplice, eppure mi sembrava di aver pronunciato una frase intera tutta d'un fiato

- Mai? Hai sedici anni, giusto? Bè... - ormai il verde delle sue iridi mi era entrato dentro, si insinuava nella mia mente, avvolgendola, finchè io non vidi solo quello e il suo sorriso comparire malizioso sul viso

- Ed io che pensavo te la facessi con Tommaso... che stupido che sono... - a quel punto gli occhi che più mi intimorivano al mondo si scontrarono con quelli dolci di Tommaso. 

- Come sei simpatico stasera... credo tu abbia bevuto troppo, forse è meglio che tu vada a dormire- la voce di Tommaso era ferma, non mostrava alcuna nota di rabbia o irritazione, però la sua espressione diceva il contrario.

- Tomma', non devi mica prendertela! E' un gioco, cosa succederà mai... non fare il guasta feste, ormai sei cresciuto non sei più il bambino che ho incontrato in campeggio e nemmeno tu, Rosa...- fu così che in poco tempo tutta l'attenzione tornò su di me, che desideravo solo farmi piccola piccola e sparire

- Già, sei cambiata molto, eh... guarda qua che roba- accompagnò la frase con un fischio di approvazione, mentre con lo sguardo percorreva il mio corpo da cima a fondo - Sono sicuro che nessuno ti abbia mai scopata per paura, sei troppo bella, c'è il rischio di innamorarsi-

Tommaso strinse con forza i pungni e la mascella, mentre il suo sguardo si faceva sempre più rude e con voce graffiante disse: - Simone, perchè non ci dici la tua prima volta, eh?- 

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