Capitolo 13: Dove vanno le anatre quando il lago ghiaccia?

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" - Qual è la sua storia, la sua vera storia, intima?- Gli chiesi, perchè ciascuno di noi è una biografia, una storia. Ognuno di noi è un racconto peculiare, costruito da noi di continuo e incosciamente." Oliver Sacks, "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello"

Era l'ultimo giorno che trascorrevamo in campeggio ed Anna era sempre più nervosa, ormai non la vedavamo più, perchè stava sempre con Asia, ci disse di non preoccuparci, che semplicemente voleva fare nuove amicizie e Asia si era rivelata un'ottima compagnia.

Tommaso ed io sapevamo che Anna non ci aveva abbandonati nè dimenticati, la conoscevamo bene e sapevamo che spesso aveva bisogno di fare nuove conoscenze ed esperienze. 

Fin da piccola era stata molto indipentente, non riusciva a legarsi alle persone o ai luoghi, per quanto lei potesse amarci, sapevamo che per stare bene doveva sentirsi libera di cambiare. 

Eppure non potevo che notare il suo nervosismo continuo, sembrava sotto pressione, si comportava come qualcuno che viene controllato, osservato dall'alto, era attenta ad ogni sua mossa e la sua tensione crescente in quei giorni, era palpabile.

Anche Enrico spesso trascorreva del tempo con lei, lo osservavo e cercavo invano di leggere il suo silenzio, era raro che parlasse, qualche volta scambiava due parola con Anna e alleggeriva quello strano peso, che la mia amica aveva iniziato a portare sulle spalle.

Asia invece, sorrideva tanto, sembrava serena e bastavano i suoi occhi per tranquillizzare Anna, era come se le due ragazze condividessero qualcosa di profondo ed intimo, che io mai avrei potuto decifrare.

Dalla sera della lite con Simone, continuavo ad avere la sensazione di essere l'unica a non sapere qualcosa di importante, sentivo che qualsiasi cosa fosse, era proprio davanti ai miei occhi, tutti i giorni la guardavo senza riuscire a coglierla, tutto ciò mi faceva arrabbiare, perchè ero incapace di mettere insieme tutti i pezzi.

Ripensai molte volte alle parole di Simone, al modo in  cui aveva attaccato senza ritegno Tommaso, con cui sembrava aver legato tanto e capii, che era stato tutto già scritto, progettato e pensato. Simone conosceva già Tommaso ed Anna, iniziavo a credere che ce l'avesse con loro prima di rivederli in campeggio, c'erano dei vissuti che io non ricordavo, forse che non sapevo proprio.

Simone quella sera aveva dato sfogo a tutta la sua rabbia verso Tommaso, emozioni forti, che erano state soffocate per tanto tempo e lo avevano portato ad esplodere. Tommaso non aveva risposto alle sue provocazioni, all'inizio pensai fosse per il suo carattere, ma con il tempo iniziai a credere che la sua reazione pacata, fosse dovuta al fatto che tutte quelle parole avevano un fondo di verità. 

Tommaso in qualche modo quella sera aveva capito Simone e la sua rabbia, sapeva che la colpa non era solo dell'alcol, ma c'era qualcosa di più a turbarlo, forse un rimorso. 

Quel giorno decisi che mi spettavano delle risposte dai miei amici, così decisi di parlare con Tommaso.

Il nostro rapporto era migliorato di giorno in giorno, ormai era chiaro che fossimo più che amici, io mi sentivo bene con lui ed egli più di una volta mi aveva confidato di non essersi mai sentito tanto in sintonia con una ragazza.

Bussai alla porta della sua camera e quando entrai lo trovai disteso sul letto a leggere "Il giovane Holden", era da sempre un lettore accanito, possedeva centinaia di libri e li aveva letti tutti più di una volta, qualche volta sottolineava le frasi che preferiva ed entrava talmente tanto nella storia da comportarsi come i presonaggi.

Senza alzare gli occhi disse: - Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anatre quando il lago gela?- 

Lo guardai confusa senza capire, lui mi guardò, sorrise e si spiegò: - Holden, il protagognista lo chiede di continuo- mi mostrò la copertina completamente bianca del libro -e dato che nessuno fin'ora gli ha saputo dare una risposta che lo soddisfasse, lo chedo a te: dove vanno ste cavolo di anatre, Rosa?-

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